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La Banca centrale europea fa un passo avanti verso l’euro digitale

La Banca centrale europea (Bce) ha annunciato il 18 ottobre l’avvio di una “fase preparatoria” in vista della creazione dell’euro digitale, considerato una risposta alla crescente dematerializzazione dei pagamenti e alle criptovalute. Leggi

Una sentenza che può cambiare il futuro dell’eurozona

Il giudizio della corte costituzionale tedesca sul quantitative easing può condizionare l’azione della Bce e creare un precedente pericoloso. Leggi

La Bce lascia intatti i tassi d’interesse.
La Bce lascia intatti i tassi d’interesse. Riuniti a Vienna, i vertici della Banca centrale europea hanno annunciato il mantenimento dei tassi d’interessi prossimi allo zero per le banche che chiederanno soldi in prestito. Sono escluse dalla misura le banche greche, poiché i titoli di stato ellenici sono ancora irricevibili come garanzie per il prestito di denaro. Dall’8 giugno l’istituto europeo comincerà ad acquistare obbligazioni di aziende private.
La Banca centrale europea (Bce) lascia invariati i tassi d’interesse.
La Banca centrale europea (Bce) lascia invariati i tassi d’interesse. Resteranno fermi al minimo storico dello 0,05 per cento “per un protratto periodo di tempo”: l’ha detto il direttore della Bce Mario Draghi dopo il consiglio direttivo. Draghi ha aggiunto che a marzo l’istituto potrebbe varare nuove misure di stimolo per l’inflazione schiacciata dal calo del prezzo del petrolio.
Le borse europee positive dopo l’intervento di Draghi.
Le borse europee positive dopo l’intervento di Draghi. Francoforte, Parigi, Londra e Madrid chiudono in forte rialzo. Milano è la migliore con il +4,2 per cento. Le borse asiatiche avevano invece chiuso in ribasso: Tokyo ha perso il 2,4 per cento, Shanghai il 3,2 per cento: gli investitori sono preoccupati per il calo del prezzo del greggio e per il rallentamento della crescita cinese.
La Bce lascia il tasso principale di rifinanziamento invariato allo 0,05 per cento.
La Bce lascia il tasso principale di rifinanziamento invariato allo 0,05 per cento. L’hanno deciso i vertici della Banca centrale europea, riuniti oggi a Malta. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano allo 0,3 per cento e al -0,2 per cento. Il tasso di rifinanziamento resta quindi al minimo storico, al quale era stato portato nel settembre 2014.
L’eurozona crescerà meno del previsto.
L’eurozona crescerà meno del previsto. L’inflazione nell’eurozona si manterrà lontana dall’obiettivo del 2 per cento fino al 2017. Lo ha calcolato la Banca centrale europea, che per il momento lascia invariati i tassi di interesse e l’ammontare di titoli di stato da comprare ogni mese dalle banche nazionali dei paesi dell’eurozona (quantitative easing), ma aumenta i titoli che acquista direttamente.
Cosa ha deciso e cosa prevede la Bce sull’economia dell’eurozona

Ecco le misure annunciate dal direttore della Banca centrale europea, Mario Draghi, al termine del consiglio direttivo dell’istituto comunitario, che si è riunito oggi a Francoforte. Leggi

La Banca centrale europea lascia invariati i tassi di interesse

La Banca centrale europea (Bce) non ha toccato i tassi di interesse. Il suo tasso di rifinanziamento principale resta quindi allo 0,05 per cento, cioè il livello più basso di sempre. Il tasso marginale di prestito, si mantiene allo 0,3 per cento e il suo tasso di deposito al -0,2 per cento.

La decisione di lasciare invariate le percentuali degli interessi è stata annunciata da un portavoce dell’istituto europeo, a margine della riunione del consiglio direttivo che si sta tenendo a Francoforte.

L’attenzione degli analisti si sposta ora sulla conferenza stampa del direttore Mario Draghi, che è programmata come di consueto al termine del consiglio direttivo, a cui partecipano i sei banchieri del comitato esecutivo della Bce più i 19 governatori delle banche centrali dei paesi con l’euro. Draghi, da una parte, dovrebbe cercare di calmare la volatilità dei mercati, scossi negli ultimi giorni dalla crisi economica e finanziaria della Cina, e dall’altra, ampliare le misure di stimolo all’economia europea, visto che l’inflazione continua a scendere. Gli analisti si attendono quindi almeno un ampliamento del quantitative easing, vale a dire nuove iniezioni di liquidità da Francoforte alle banche dei paesi dell’eurozona. La conferenza stampa è attesa per le 14.30.

Riprendono le trattative tra la Grecia e i creditori.
Riprendono le trattative tra la Grecia e i creditori. Il negoziato per attivare il terzo piano di aiuti alla Grecia è ripreso ieri ad Atene. Il premier Alexis Tsipras ha già fatto approvare parte delle riforme concordate in cambio di nuovi prestiti per 86 miliardi in tre anni. Ora, i creditori e il governo devono decidere se ristrutturare il debito del paese. La portavoce della Commissione europea ha detto che se tutti rispettano i patti è possibile raggiungere l’accordo in tempo perché Atene paghi i titoli di stato detenuti dalla Bce che scadono il 20 agosto.
Atene si prepara ai nuovi colloqui con i creditori.
Atene si prepara ai nuovi colloqui con i creditori. I funzionari di Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale, Commissione europea e fondo salvastati sono attesi nella capitale greca per avviare le trattative sul terzo piano di salvataggio da 86 miliardi. L’agenzia francese Afp scrive che i negoziati dovrebbero partire lunedì. Bloomberg posticipa a martedì l’inizio dei colloqui. L’accordo dovrà essere sottoposto al voto del parlamento greco e di altri sette paesi dell’eurozona. Va chiuso in tempo perché Atene possa pagare entro il 20 agosto 3,2 miliardi di euro alla Bce.
Domani devono cominciare i nuovi colloqui sul debito greco.
Domani devono cominciare i nuovi colloqui sul debito greco. Le trattative sul terzo piano di salvataggio da 86 miliardi – che questa volta si terranno ad Atene e non a Bruxelles – non sono potute cominciare venerdì perché non era stato individuato un posto abbastanza sicuro. Il governo greco spera di raggiungere l’accordo con Banca centrale europea, Commissione europea e Fondo monetario internazionale entro il 20 agosto, quando dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Bce.
Rinviato l’inizio dei nuovi colloqui ad Atene.
Rinviato l’inizio dei nuovi colloqui ad Atene. La decisione è stata presa perché ancora non è stato trovato un posto in cui tenere gli incotri in piena sicurezza. I colloqui sul nuovo piano di salvataggio da 86 miliardi tra il governo greco e i rappresentanti di Banca centrale europea, Commissione europea e Fondo monetario internazionale non riprenderanno fino a lunedì. Atene spera di concludere l’accordo entro il 20 agosto, quando dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Bce.
I creditori tornano ad Atene per riprendere il negoziato
I creditori tornano ad Atene per riprendere il negoziato. I rappresentanti della Banca centrale europea, della Commissione europea e del fondo salvastati (Esm) arrivano nella capitale greca per avviare i colloqui su un nuovo piano da 86 miliardi. Il Fondo monetario internazionale non è ancora ufficialmente coinvolto in questo terzo programma. Dopo l’approvazione delle riforme concordate a Bruxelles, il premier Alexis Tsipras è più credibile agli occhi dei creditori, ma deve fare i conti con i problemi interni alla sua maggioranza.
La Grecia incassa un prestito e paga i debiti.
La Grecia incassa un prestito e paga i debiti. Atene ha ricevuto da Bruxelles il prestito ponte da 7,1 miliardi di euro con cui ha avviato il pagamento di 3,5 miliardi alla Banca centrale europea e ha saldato gli arretrati al Fondo monetario internazionale, cui doveva circa due miliardi. Ora Washington dovrebbe acconsentire a integrare il terzo piano di aiuti di 86 miliardi. Le banche greche hanno riaperto, dopo tre settimane.
La Bce ha alzato i fondi di emergenza alle banche greche

La Banca centrale europea ha alzato di 900 milioni di euro il limite alle liquidità di emergenza che lascia disponibili alle banche della Grecia. Lo ha riferito il presidente Mario Draghi, al termine di una riunione del consiglio direttivo. Il governatore è intervenuto sulla questione del debito greco: “È fuori questione che un alleggerimento sia necessario” ha ammesso. E ha assicurato: “Per noi la Grecia è e resta nell’euro”. Leggi

L’eurogruppo dà il via libera al prestito ponte ad Atene
L’eurogruppo dà il via libera al prestito ponte ad Atene. I ministri economici dell’eurozona sono d’accordo sulla necessità di prestare subito ad Atene 7 miliardi che permettano al paese di pagare entro lunedì 3,5 miliardi alla Banca centrale europea (Bce). La Commissione europea deve renderlo ufficiale. La Bce ha deciso di concedere 900 milioni di contanti in più agli istituti greci, che resteranno chiusi fino a domenica, mentre dai bancomat si potranno prelevare 60 euro.
Banche greche chiuse fino a lunedì
Banche greche chiuse fino a lunedì. La Banca centrale europea non aumenta la liquidità agli istituti del paese e Atene ha esteso la chiusura degli sportelli e il limite di 60 euro giornalieri ai bancomat. La Grecia presenta oggi un piano di riforme a garanzia del nuovo programma di aiuti chiesto all’Europa.
La Bce ha garantito liquidità alle banche greche fino a mercoledì

La Banca centrale europea ha deciso di mantenere intatta la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche al livello deciso il 26 giugno scorso, cioè 89 miliardi, a fronte però di maggiori garanzie. L’istituto centrale ha infatti deciso di apportare “una correzione” al valore dei titoli greci portati in garanzia dalle banche, come comunicato dall’istituto centrale al termine della videoconferenza dei governatori del suo consiglio direttivo. Di fatto, è stato congelato il 27 per cento di tutti i depositi con il rischio che siano i correntisti a farne le spese.

L’orientamento della Bce è di aspettare l’esito del Consiglio europeo e dell’eurogruppo in agenda domani, mentre le banche greche resteranno comunque chiuse fino a mercoledì. Da Francoforte è stato sottolineato che sta “monitorando attentamente la situazione sui mercati finanziari” e “tutte le conseguenze che ne potrebbero scaturire per quanto riguarda la politica monetaria e la stabilità dell’euro”, e si è riservata di “usare tutti gli strumenti disponibili entro il suo mandato”.

A che punto sono le trattative sul debito della Grecia

Il primo ministro Alexis Tsipras sta per tenere un discorso alla nazione dalla prima rete televisiva pubblica. In attesa di sentire cosa dirà, ecco a che punto è il negoziato per salvare il paese e allontanare l’incertezza sulla zona euro. Leggi

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