Beirut

I rischi di una guerra tra Israele e Hezbollah

Il 29 febbraio alcuni funzionari della Casa Bianca e dei servizi segreti statunitensi, citati dalla Cnn, hanno espresso il timore che Israele lanci un’operazione di terra... Leggi

Tarek Bitar Giustizia sarà fatta

È il magistrato che guida le indagini sull’esplosione dell’agosto 2020 al porto di Beirut. È considerato incorruttibile e non ha rapporti con i politici. Per questo molti cercano di fermarlo Leggi

Libano Il giudice Tarek Bitar, che indaga sull’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020, ha incriminato il 24 gennaio il procuratore generale Ghassan Oweidat, l’ex... Leggi

Anatomia di un disastro: l’esplosione al porto di Beirut

L’esplosione del 4 agosto al porto della capitale libanese e le sue cause ricostruite minuto per minuto in un video di Forensic Architecture. Leggi

Il Libano deve ripartire da un grande compromesso

Ora in Libano i due gruppi più potenti sono Hezbollah e il movimento di protesta. Sono loro che dovranno trovare un accordo per riformare lo stato. Leggi

Le dimissioni del governo libanese spingono il paese verso l’ignoto

A una settimana dall’esplosione a Beirut, il primo ministro ha annunciato le dimissioni dell’esecutivo. È una vittoria per i manifestanti, che però vorrebbero un rinnovamento dell’intera classe politica. Leggi

Una proposta per affrontare la tragedia di Beirut

Gli aiuti umanitari e i fondi per la ricostruzione devono essere gestiti da un nuovo consorzio formato da funzionari governativi, ong e organizzazioni internazionali, non dall’attuale classe dirigente. Leggi

La rabbia del Libano dopo l’esplosione

Per la crisi economica c’eravamo organizzati. Per la pandemia c’eravamo adattati. Ma l’esplosione nel cuore di Beirut è più di quanto possiamo sopportare. Leggi

Le due sorelle di Beirut che combattono la radicalizzazione

Maya e Nancy Yamout lavorano da anni con i detenuti della prigione di Roumieh, nella capitale libanese, per evitare che i giovani siano reclutati dagli estremisti islamici. Leggi

Giocare a roller derby a Beirut per dimenticare la guerra nello Yemen

“Ci sono momenti in cui penso allo Yemen, alla mia famiglia che soffre per la guerra mentre io sono qui in Libano. La cosa bella del roller derby è che quando comincio a giocare dimentico tutto”, racconta Hadeel al Hubaishi, detta Shiny tiny, che ha lasciato il suo paese grazie a una borsa di studio e fa parte della prima squadra femminile di roller derby a Beirut. Il video di Huck Magazine. Leggi

Il folk dei Postcards da Beirut a Roma

I Postcards sono un gruppo folk di Beirut. Alla fine del loro tour in Italia, hanno suonato davanti alla stazione di Roma. Il video di Termini tv. Leggi

Da Parigi a Beirut, il doppio standard della compassione

Ventiquattr’ore prima di Parigi, il gruppo Stato islamico colpiva Beirut senza provocare altrettanta solidarietà con le vittime. C’è di che interrogarsi sui motivi di questa differenza nella percezione dei due eventi nell’opinione pubblica di tutto il mondo.  Leggi

Nove persone arrestate in Libano per gli attentati a Beirut.
Nove persone arrestate in Libano per gli attentati a Beirut. Tra i fermati ci sono sette siriani, ha annunciato il ministro dell’interno libanese. Gli attentati, avvenuti il 12 novembre, hanno causato la morte di 44 persone.
Sono almeno 43 i morti causati dall’attentato dello Stato islamico a Beirut
Sono almeno 43 i morti causati dall’attentato dello Stato islamico a Beirut. In Libano è stato proclamato un giorno di lutto nazionale, all’indomani dell’attacco compiuto da due attentatori suicidi a bordo di motociclette. L’attentato è avvenuto nel quartiere residenziale sciita di Burj el Barajneh, bastione di Hezbollah. I feriti sono più di 200. L’attacco è stato rivendicato su internet dai jihadisti.
Gli attentati di Beirut svelano le debolezze dello Stato islamico in Iraq e Siria

L’attentato più grave, compiuto a Beirut dalla fine della guerra civile nel 1990, segna la fine di una tregua durata poco meno di due anni nella capitale libanese e mette in luce la pressione a cui è sottoposto il gruppo Stato islamico, che in un momento di difficoltà in Siria e Iraq, ha deciso di attaccare la Russia ed Hezbollah, i principali alleati di Bashar al Assad.  Leggi

Il doppio attentato dello Stato islamico a Beirut

Sono almeno 43 i morti provocati dall’attentato del gruppo Stato islamico a Beirut, nel quartiere residenziale sciita di Burj el Barajneh, roccaforte del partito filoiriraniano Hezbollah. I feriti sono più di 200.  Leggi

Almeno 37 morti in un doppio attentato dello Stato islamico a Beirut.
Almeno 37 morti in un doppio attentato dello Stato islamico a Beirut. Nell’attacco, rivendicato sul web dal gruppo terrorista, una motocicletta carica di tritolo è stata fatta saltare in aria poco prima che un jihadista si facesse esplodere nel quartiere di Burj el Barajneh, considerato un bastione di Hezbollah, nella zona sud della capitale libanese. Secondo la Croce rossa libanese ci sono circa 180 feriti.
Il messaggio di Beirut

Le manifestazioni in corso in Libano, pacifiche nonostante la rabbia, non chiedono la caduta di un uomo ma quella di un’intera classe politica, improvvisamente diventata insopportabile per gran parte della popolazione, composta soprattutto da giovani che vivono in città.  Leggi

Sotto la pelle di Beirut

Quarant’anni fa cominciò la guerra civile in Libano, un conflitto che in 15 anni causò 120mila morti e un milione di sfollati. Nel 1991, a un anno dalla fine dei combattimenti, il fotografo Gabriele Basilico e la scrittrice Dominique Eddé documentarono le devastazioni nel centro di Beirut. Leggi

I libanesi in piazza per chiedere il riconoscimento dei matrimoni civili

Centinaia di studenti e attivisti sono scesi in piazza a Beirut, in Libano, per chiedere al ministro dell’interno Nouhad Machnouk di riconoscere i matrimoni civili. Secondo gli attivisti, una legge del 1936 che legalizza i matrimoni civili consentirebbe già di celebrarli, ma il ministro sostiene che per rendere effettiva la legge, ci sia bisogno che il governo emani un decreto attuativo. In un’intervista il ministro ha detto che chi vuole celebrare nozze civili può andare a Cipro. Infatti molti libanesi che vogliono sposarsi con rito civile vanno in Turchia o a Cipro, perché il Libano riconosce i matrimoni civili contratti all’estero, ma non li permette nel paese. Secondo gli attivisti, le nozze civili aiuterebbero anche a superare le divisioni settarie. The Daily Star

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