Borse

L’economia cinese rallenta meno del previsto.
L’economia cinese rallenta meno del previsto. Nel terzo trimestre del 2015 il pil del paese asiatico è cresciuto del 6,9 per cento. È il dato peggiore dal primo trimestre del 2009, ma è comunque meglio delle aspettative degli analisti che avevano previsto un +6,8 per cento. I dati hanno influito sulle aperture positive delle borse europee.
Le borse di Shanghai e Tokyo limitano i danni in chiusura.
Le borse di Shanghai e Tokyo limitano i danni in chiusura. I dati negativi sull’andamento del settore industriale cinese hanno fatto segnare perdite significative ai mercati asiatici, che però hanno recuperato nel finale. In particolare, il listino di Shanghai ha chiuso a -0,60, dopo un crollo del 4,35 per cento all’avvio delle contrattazioni.
Le borse in forte rialzo grazie al pil statunitense.
Le borse in forte rialzo grazie al pil statunitense. Il buon andamento di Wall street e l’accelerazione del prodotto interno lordo, salito nel secondo trimestre oltre le attese, hanno trascinato i mercati europei. Gli acquisti sono tornati anche sulle piazze asiatiche con Shanghai che, dopo cinque sedute negative consecutive, è salita del 5,3 per cento.
Le borse europee hanno chiuso in forte rialzo grazie al pil statunitense

Il buon andamento di Wall street e l’accelerazione del pil statunitense, salito nel secondo trimestre oltre le attese, hanno favorito una chiusura in forte rialzo per le borse europee. Leggi

La Cina ha tagliato i tassi e le borse europee si riprendono.
La Cina ha tagliato i tassi e le borse europee si riprendono. La banca centrale cinese ha annunciato un taglio di un quarto di punto per rilanciare l’economia, alle prese con un crollo dei mercati azionari. La decisione di Pechino ha contribuito al rimbalzo dei mercati europei e di Wall street, all’indomani di un lunedì che aveva visto crolli fino all’8 per cento dall’Asia agli Stati Uniti. La borsa di Atene ha chiuso in rialzo del 9,3 per cento, Milano del 5,8.
Il crollo di Shanghai trascina le borse europee e Wall street
Il crollo di Shanghai trascina le borse europee e Wall street. Dopo una pessima chiusura della borsa cinese (-8,4 per cento), i mercati europei hanno vissuto la loro peggiore giornata dal 2011. Milano ha perso il 5,96 per cento e Atene ha chiuso con un ribasso del 10,5 per cento. Male anche New York, con l’indice Dow Jones arrivato a cedere mille punti nei primi minuti di scambi per poi recuperare gradualmente.
Il crollo di Shanghai trascina le borse europee e Wall street
Il crollo di Shanghai trascina le borse europee e Wall street. Dopo la drammatica chiusura della borsa cinese (-8,4 per cento), i mercati europei hanno vissuto la loro peggiore giornata dal 2011. Piazza Affari è arrivata a perdere oltre sette punti, Atene ha chiuso a -10,5 per cento. A New York l’indice Dow Jones ha perso più di mille punti nei primi minuti di contrattazione.
Borse europee a picco dopo il crollo di Shanghai

L’Europa sta vivendo la sua peggiore seduta borsistica dal 2011. I timori per l’economia cinese e il crollo delle materie prime hanno scatenato una fuga degli investitori in tutti i mercati europei. Nella giornata del crollo di Shanghai, la borsa di Milano – seconda per perdite solo ad Atene – ha già lasciato sul terreno oltre sette punti percentuali, con una serie di sospensioni che hanno toccato a rotazione tutti i titoli principali. Leggi

Crolla la borsa di Shanghai
Crolla la borsa di Shanghai. Il mercato azionario cinese ha perso l’8,7 per cento. Pesano i timori sull’economia del paese che ha rallentato la sua crescita e la banca centrale nei prossimi giorni potrebbe erogare nuova liquidità. Il calo cinese ha trascinato anche le borse europee: l’indice principale di piazza Affari a metà giornata ha già perso più del 4 per cento.
Ripartono le trattative tra la Grecia e i creditori.
Ripartono le trattative tra la Grecia e i creditori. I rappresentanti dei creditori internazionali sono arrivati ad Atene e hanno ripreso il dialogo con il governo sulle riforme, che dovrebbero sbloccare il prestito da 86 miliardi di euro. La borsa di Atene è ancora chiusa, in attesa di un decreto del ministero delle finanze. Resta in vigore il controllo sui capitali.
La borsa cinese ha perso più dell’8 per cento.
La borsa cinese ha perso più dell’8 per cento. È il peggior risultato degli ultimi otto anni ed è stato registrato alla chiusura della giornata a Shanghai, dopo una forte ondata di vendite. Spaventate dal crollo dei listini cinesi, Milano e le altre borse europee hanno chiuso in netto ribasso: l’indice Ftse Mib ha finito la giornata in calo del 2,97 per cento, la media degli altri listini è stata del -2,3 per cento.
Chi si assume i rischi del mercato azionario cinese

Il divieto di vendere azioni a chiunque possieda più del 5 per cento di un titolo, la promessa di immissione di liquidità da parte della Banca popolare cinese e l’invito alle aziende di stato a continuare a comprare azioni sono la prova evidente che il governo (o il Partito, che in Cina quasi coincidono) non ha alcuna intenzione di lasciare che “il mercato si autoregoli”. Leggi

La tempesta che ha travolto la borsa di Shanghai

Mentre in Europa l’unione monetaria rischia di essere travolta dai debiti della Grecia, dall’altra parte del mondo, in Cina, è esplosa una tempesta finanziaria di dimensioni ben più grandi che alcuni osservatori non esitano a paragonare al crollo di Wall street del 1929.  Leggi

La borsa di Milano chiude al -4 per cento dopo la vittoria dei no in Grecia

La Borsa di Milano ha vissuto un altro lunedì nero per effetto delle vendite nel settore bancario, dopo la vittoria dei no al referendum in Grecia. L’indice Ftse Mib ha terminato la seduta con un calo del 4,03 per cento, mentre l’indice Ftse all share ha ceduto il 3,85. Il differenziale tra i titoli di stato decennali italiani (btp) e i bund tedeschi è invece risalito fino a 164 punti, dai 145 della vigilia, con un rendimento al 2,36 per cento.

La chiusura è stata negativa anche per tutte le altre borse europee: Madrid ha perso l’1,91 per cento; Parigi l’1,22 per cento, Francoforte lo 0,7 per cento, Bruxelles l’1,03 per cento, Amsterdam lo 0,86 per cento, Zurigo lo 0,37 per cento, Lisbona il 3,34 per cento. A condizionare l’andamento di piazza Affari e dell’Europa sono state soprattutto le vendite nel comparto bancario: l’indice del settore ha perso il 5,7 per cento con molte sospensioni al ribasso.

La crisi greca ha travolto le borse, piazza Affari ha perso il 5,17 per cento

È stato un lunedì nero per la borsa italiana e per le altre piazze azionarie europee, dopo lo strappo con la Grecia che si è consumato alla riunione dell’eurogruppo di sabato 27 giugno. I mercati hanno reagito male e con forti vendite, sia sull’azionario sia sul mercato dei bond, alla notizia del referendum greco, mentre l’euro ha resistito. Piazza Affari ha chiuso a -5,17 per cento, a 22.569,9492 punti, e l’All Share ha perso il 4,99 per cento, chiudendo a 24.074,9297 punti.

Negative anche le altre borse europee: a Londra l’Ftse 100 è arretrato dell’1,97 per cento a 6.620,48 punti; a Parigi il Cac 40 ha perso il 3,74 per cento a 4.869,82 punti, mentre a Francoforte il Dax è scivolato del 3,56 per cento a 11.083,20 punti. È andata male anche a Madrid, che ha ceduto il 4,43 per cento mentre la borsa di Atene resterà chiusa fino al 7 luglio prossimo.

Il differenziale tra i titoli di stato decennali italiani (btp) e i bund tedeschi si è attestato invece a 155 punti, in rialzo di 30 punti rispetto alla vigilia, dopo aver toccato anche i 200 punti nei primi cambi. A quel punto – come ha confermato Bloomberg – è intervenuta la Banca centrale europea con gli acquisti in linea col piano di quantitative easing.

Dopo l’interruzione delle trattative tra i creditori internazionali e le autorità greche, la Bce ha congelato fondi vitali alle banche greche, lasciando Atene senza altra scelta se non chiudere gli sportelli per evitare il collasso. Banche e borsa greche saranno chiuse per tutta la settimana, con un limite di 60 euro al giorno per il denaro contante ritirato ai bancomat.

La borsa di Atene ha chiuso in rialzo del 6 per cento

Le speranze di una soluzione positiva del caso Grecia hanno continuato a influire sui mercati azionari, in recupero da ormai quattro sedute. In particolare, la borsa di Atene ha chiuso con l’indice principale in rialzo del 6,1 per cento e un’ottima performance dei titoli del settore del credito: Alpha è salita di quasi il 20 per cento e la National bank of Greece del 13 per cento.

Sono andati bene anche i titoli di stato, con il decennale a un rendimento poco superiore al 10 percento e il biennale al 21,5 per cento. Per il resto, Milano è cresciuta dello 0,85 per cento, Londra dello 0,2 per cento, Parigi dell’1,5 per cento e Francoforte dell’1,4 per cento.

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