Conflitti

L’esercito birmano si ritira dalla città di Myawaddy, al confine con la Thailandia

L’esercito birmano si è ritirato dalla città di Myawaddy, al confine con la Thailandia, ha affermato l’11 aprile un portavoce della giunta militare al potere, confermando le notizie fornite da un gruppo etnico ribelle. Leggi

La giunta militare birmana sventa un attacco con droni contro la capitale Naypyidaw

Il 4 aprile le forze di sicurezza birmane hanno abbattuto sette droni sulla capitale Naypyidaw, sventando un raro attacco al cuore del potere, ha annunciato la giunta militare. Leggi

Conflitti da non dimenticare

I conflitti regionali in Africa e in altre zone del mondo sono sempre più gravi. L’occidente è coinvolto nella guerra tra Russia e Ucraina e nel caos in Medio Oriente,... Leggi

Avvelenata la moglie del capo dei servizi segreti militari ucraini, sospetti su Mosca

L’Ucraina sospetta che la Russia abbia avvelenato la moglie del capo dei servizi segreti militari ucraini (Gur), Kyrylo Budanov, ha dichiarato all’Afp Andriï Yussov, il portavoce dell’agenzia. Leggi

Infuria la battaglia tra Kiev e Mosca per il controllo di Avdiïvka

Dopo il fallimento di un assalto con i carri armati, l’esercito russo sta ora inviando i suoi soldati “a ondate” verso Avdiïvka, nella regione di Donetsk, subendo perdite devastanti come a Bakhmut, secondo i soldati ucraini. Leggi

Cinquantamila sfollati a causa dei combattimenti nel nordest della Birmania

I combattimenti nel nordest della Birmania, dove alla fine di ottobre un’alleanza di gruppi etnici ribelli ha lanciato un’offensiva contro la giunta militare al potere, hanno costretto quasi cinquantamila persone a lasciare le loro case. Leggi

Dichiarazione senza impegno

L’11 maggio a Jedda, in Arabia Saudita, le parti in conflitto in Sudan hanno firmato una “dichiarazione d’impegno”, che però non equivaleva a un cessate il fuoco,... Leggi

Da dove nasce l’ossessione di Putin per l’Ucraina

Il capo del Cremlino crede che russi e ucraini siano “un solo popolo” e per spiegare questa convinzione è tornato indietro di mille anni. Ma la guerra non sta andando secondo le sue previsioni. Il video del Guardian. Leggi

Davvero una foto ha messo fine alla guerra nel Vietnam?

L’immagine di una bambina spaventata che corre nuda, ustionata da un bombardamento al napalm, è uno dei simboli del conflitto. Ma è vero che ha spinto gli Stati Uniti a ritirarsi? Il video di Le Monde. Leggi

La guerra in Ucraina può causare una crisi alimentare mondiale?

Il conflitto ha aumentato ancora i prezzi del cibo. Russia e Ucraina, infatti, esportano alimenti base come mais, grano e olio di girasole. E ora non possono più farlo. Il video di Le Monde. Leggi

L’intelligenza artificiale cambia il volto della guerra

Si prepara forse una corsa agli armamenti di nuovo tipo, e la Cina e gli Stati Uniti investono già miliardi di dollari per controllare le tecnologie necessarie. Leggi

I conflitti armati nel mondo sono meno numerosi ma più mortali

L’istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss) ha pubblicato la prima edizione del suo rapporto sui conflitti armati nel mondo. Il contenuto si basa in parte sul materiale accumulato nel corso dell’anno passato nel database dei conflitti armati, un registro online che dal 2003 monitora i conflitti armati in tutto il mondo, con un’attenzione particolare alle conseguenze legate alla sicurezza.

Il rapporto denuncia che nel 2014 i conflitti armati nel mondo sono stati meno numerosi, ma più mortali rispetto al passato. Sono stati registrati 42 conflitti armati, tra guerre civili, insurrezioni e altri tipi di instabilità e violenze, vale a dire 21 in meno rispetto ai 63 del 2008. Ma mentre nel 2008 i conflitti hanno provocato in totale la morte di 56mila persone, nel 2014 il numero delle vittime è salito a 180mila. Nel tempo è aumentato anche l’impatto dei conflitti, che per esempio hanno causato un numero più alto di profughi e sfollati, tanto che nel 2013 l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha osservato che per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale il numero delle persone costrette ad abbandonare le loro case nel mondo ha superato i 50 milioni.

Il conflitto che ha causato il numero maggiore di vittime nel 2014 è stato quello in Siria, dove nell’anno passato sono morte 70mila persone. Segue l’Iraq, dove l’avanzata del gruppo Stato islamico ha provocato la morte di 18mila persone e due milioni di sfollati. “Il quadro del 2014 è misto”, si legge nelle conclusioni del rapporto. Alcuni conflitti che sembravano irrisolvibili, come in Colombia e nelle Filippine, mostrano segni di miglioramento, altri, come l’Afghanistan, sono in evoluzione, ma i livelli di violenza restano alti. Nel mondo arabo vasti territori sono segnati da violenza e instabilità croniche e il fenomeno del jihadismo fornisce un potente acceleratore, con poche prospettive di soluzione.

Gli eredi delle mine

Ogni anno nel mondo le mine antipersona provocano migliaia di vittime, per la maggior parte civili. Attualmente, 158 paesi (oltre l’80 per cento del totale mondiale) hanno sottoscritto il trattato di Ottawa (1997-1999) che prevede la messa al bando delle mine antipersona. Ma altre nazioni come Stati Uniti, India, Iran, Israele, Pakistan e Russia, non hanno ancora aderito al trattato contro la più devastante arma indiscriminata dei nostri tempi. Leggi

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