Enrique Peña Nieto

Sei morti nelle proteste degli insegnanti in Messico

Gli insegnanti hanno protestato a Oaxaca, nel sud del Messico, dopo che due leader del sindacato della scuola Cnte sono stati arrestati con l’accusa di corruzione e appropriazione indebita. I manifestanti sostengono che gli arresti hanno un movente politico. Sei civili sono morti durante gli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. I feriti sono più di cento. Il video dell’Afp. Leggi

Il Messico esige un’indagine urgente per l’uccisione dei turisti in Egitto

La ministra degli esteri messicana, Claudia Ruiz Massieu, è volata al Cairo per esigere un’inchiesta ”urgente e trasparente” sull’uccisione di otto turisti messicani scambiati per jihadisti dall’esercito egiziano. Leggi

Alle elezioni in Messico vince il partito del presidente Enrique Peña Nieto

Secondo i primi risultati alle elezioni legislative in Messico il Partito rivoluzionario istituzionale (Pri), al governo nel paese, ha vinto le elezioni e mantiene il controllo della camera. Malgrado le proteste avvenute durante la giornata elettorale e una campagna segnata dalla violenza dei cartelli della droga che hanno ucciso alcuni candidati, in particolare nello stato di Guerrero, il partito del presidente Enrique Peña Nieto ha preso tra il 29,8 e il 30,8 per cento dei voti, mantentendo tra i 196 e i 203 seggi alla camera dei deputati (500 seggi in totale). Nelle elezioni del 2012 il Pri aveva ottenuto 207 seggi. Ma due partiti alleati hanno conquistato consensi: il Partito verde dovrebbe aver preso il 7 per cento dei voti, assicurandosi così tra i 41 e i 48 seggi, mentre un altro partito nella coalizione di governo, Nuova alleanza, prenderà tra i nove e i 12 seggi.

Le elezioni legislative e amministrative sono state interpretate dagli analisti come una prova di gradimento politico per il presidente Peña Nieto, aspramente criticato la sua gestione del caso della scomparsa di 43 studenti nella città di Iguala, nello stato di Guerrero, il 25 settembre del 2014. Secondo la versione ufficiale sulla scomparsa, gli studenti sono stati uccisi da sicari di una banda di narcotrafficanti, ma le famiglie non credono alla versione del governo e hanno accusato le istituzioni di aver coperto e di aver collaborato con la criminalità organizzata.

Almeno sette candidati alle elezioni messicane e nove funzionari sono stati uccisidurante la campagna elettorale, segnata dalle violenze dei cartelli della droga e dalla proteste degli insegnanti contro la riforma della scuola. Nel solo mese di aprile ci sono stati 1.374 omicidi nel paese, secondo la polizia. Il tasso mesile di omicidi più alto dell’anno.

Sciopero nazionale per gli studenti scomparsi

Gli studenti universitari messicani hanno indetto uno sciopero nazionale di 72 ore in solidarietà con i 43 studenti scomparsi nello stato di Guerrero il 26 settembre. Gli studenti chiedono al governo Enrique Peña Nieto di impegnarsi di più per ritrovare i ragazzi. Bbc

Il presidente incontra i familiari dei ragazzi

Il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha incontrato le famiglie dei 43 studenti scomparsi nello stato di Guerrero il 26 settembre.

Il colloquio è durato diverse ore, ma i familiari hanno mostrato sfiducia nei confronti delle operazioni del governo. Melitón Ortega, padre di uno dei ragazzi, ha detto:

Peña Nieto ha promesso di rafforzare le indagini sulla scomparsa degli studenti. Finora sono state arrestate 56 persone, tra cui agenti di polizia, funzionari del governo locale e presunti narcotrafficanti. Bbc

La polizia messicana picchia i giornalisti

Un gruppo di giornalisti messicani ha realizzato un video in cui denuncia le violenze delle autorità contro reporter e attivisti. Eccolo. Leggi

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