Fake news

L’altro campo di battaglia

Subito prima dell’invasione russa in Ucraina Lorenzo Maccotta ha fotografato alcuni luoghi coinvolti in attacchi informatici condotti da Mosca Leggi

Dietro le quinte della disinformazione

Un’inchiesta del consorzio giornalistico Forbidden Stories svela come lavora il Team Jorge, un’azienda israeliana specializzata in notizie false e interferenze elettorali Leggi

L’informazione neutrale non convince nessuno

Molte persone credono che chi non la pensa come loro sia fuorviato da pregiudizi. Questa tendenza si riproduce e si acutizza quando si tratta di mezzi d’informazione. Leggi

I social network faticano a contrastare le notizie false

In vista delle elezioni statunitensi ed europee i social network sono chiamati a controllare che nessuno li strumentalizzi per diffondere dubbi e confusione. Leggi

Come funziona il meccanismo del discredito

Una nuova narrazione “ha valore” nel momento in cui è ripresa e diffusa per il solo fatto di esistere in quanto tale. E più è semplificata, più è convincente. Leggi

Le notizie false hanno sempre la meglio su quelle vere

Raggiungono più persone e si diffondono più rapidamente su Twitter: le conclusioni di uno studio pubblicato su Science. Leggi

L’amara verità sulle notizie false

Se abbiamo a disposizione sempre più informazioni sbagliate, che veicolano emozioni inappropriate, prenderemo sempre più spesso decisioni sbagliate e inappropriate. Leggi

È giusto preoccuparsi delle fake news, e continuare a farlo

È tutto ancora molto confuso: le stesse dinamiche di produzione e diffusione delle notizie false sono molteplici e ancora non del tutto chiarite. Leggi

L’informazione scientifica tra fatti, ambiguità e frottole

Tutti possiamo autoingannarci. Per smontare le notizie false bisogna essere scettici, non faziosi. Leggi

Problemi di salute

La metafora della malattia è immarcescibile nei dibattiti sul pessimo stato del mondo. Leggi

Facebook ha presentato uno strumento per segnalare le notizie false.
Facebook ha presentato uno strumento per segnalare le notizie false. L’azienda ha etichettato come “disputed (contestata)” una notizia pubblicata sul blog Newport Buzz, nella quale c’era scritto che centinaia di migliaia di irlandesi erano stati portati negli Stati Uniti per fare gli schiavi. L’avviso viene fuori ogni volta che l’articolo viene condiviso. La decisione di Facebook è arrivata in seguito al risultato delle elezioni statunitensi, in particolare quando diversi analisti hanno dichiarato che Facebook ha avuto un ruolo nella circolazione delle notizie diffamatorie contro Hillary Clinton diffuse dai sostenitori di Donald Trump.
Gli attacchi di Donald Trump contro i giornalisti riguardano tutti noi

Un lontano predecessore di Donald Trump alla Casa Bianca, il terzo presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, ha scritto questa frase spesso citata e che non smette mai di stupire: “Preferirei vivere in un paese che ha dei giornali e nessun governo piuttosto che in un paese che ha un governo e nessun giornale”. Leggi

In Francia i giornali si alleano contro le notizie false in vista delle elezioni

Il social network attiverà in Francia un dispositivo che permette ai suoi utenti di segnalare le informazioni che ritengono essere false. Queste potranno poi essere verificate da testate partner, come Le Monde. Leggi

Un antidoto al veleno della post-verità

Quel che è abbastanza condivisibile nelle fumose dispute sulla post-verità è la considerazione che negli ultimi anni la verità non è stata trattata molto bene dai mezzi d’informazione. Spesso le sono stati preferiti dei sostituti “al sapore della verità”: scoop, anticipazioni, esclusive… Questa iperofferta di verità da discount non ha diminuito il bisogno di verità; proprio come accade quando c’è una proposta diffusa di beni scadenti, capita che la qualità sia ancora più ricercata. Leggi

Chi vince e chi perde nell’epoca della post-verità

C’è un genere di errore stupido che solo le persone intelligenti possono commettere: presumere che un fatto acclarato possa sconfiggere una bugia facile e rassicurante. Siamo entrati in una nuova fase del dibattito politico e pubblico, una fase che molti esperti hanno definito “l’era della post-verità”. Leggi

Vero e falso in rete

L’università di Stanford ha avviato una ricerca intesa a capire quanto i nativi digitali, che pure in rete si trovano perfettamente a loro agio, siano in grado di valutare correttamente l’informazione che trovano sui social media o attraverso Google. I risultati mostrano “una sconcertante incapacità di ragionare sull’informazione veicolata in rete”, di distinguere la pubblicità dalle notizie, di identificare le fonti. Leggi

Vivere ai tempi della post-verità

Post-truth, cioè post-verità, è la parola dell’anno per l’Oxford dictionary. La prima notizia è che l’uso di questo termine cresce del duemila per cento nel 2016 rispetto all’anno precedente. Il termine “denota o si riferisce a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l’opinione pubblica”. Leggi

Facebook deve cominciare a fare i conti con le notizie false

Molto di quello che si trova su Facebook è falso. La cosa non dovrebbe sorprendere perché molto di quello che si trova su internet è falso, e Facebook è un posto in cui le persone condividono quello che vedono, leggono o pensano. Leggi

Le notizie false sugli attentati a Bruxelles, smentite

Dopo l’arrivo delle prime notizie sugli attacchi che hanno colpito la capitale belga il 22 marzo, due informazioni false hanno cominciato a circolare su internet. Il quotidiano francese Le Monde le ha smentite. Leggi

Un sito per smontare le notizie false contro migranti e profughi

In Germania Karolin Schwarz, insieme al programmatore Lutz Helm, ha inventato Hoaxmap: una piattaforma web che raccoglie e verifica notizie su presunti reati commessi da rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Leggi

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