Al vertice del 26 febbraio a Parigi i leader europei si sono interrogati sullo stato dei rapporti con Mosca, e se il continente è entrato nel conflitto senza saperlo. Leggi
Per i servizi segreti statunitensi Mosca si sta preparando all’invio di armi antisatellite, che potrebbero essere nucleari. Lo spazio, a lungo demilitarizzato, sta diventando uno dei terreni del conflitto. Leggi
Russi, cinesi, statunitensi ed europei. Il continente ha ormai un ruolo centrale, come dimostrano gli ultimi incontri diplomatici. Le ragioni sono molte. Leggi
L’idea di un fondo da investire sull’industria della difesa del continente e su una serie di infrastrutture si sta facendo largo. L’urgenza nasce dal possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca. Leggi
Gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza sono importanti, ma non bastano a cancellare la sensazione di una complicità occidentale nella morte di migliaia di bambini. Leggi
Sono l’esempio di quello che succede quando il diritto cede il passo alla forza. Senza un governo mondiale, chi si occupa degli altri conflitti in corso, dal Sudan alla Birmania? Leggi
La distanza tra Biden e Netanyahu aumenterà con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo anno, con Washington che farà sempre più pressioni per cercare una via diplomatica per il conflitto in Medio Oriente. Leggi
Le divisioni negli Stati Uniti e in Europa sul sostegno a Kiev, l’insuccesso della controffensiva e il fatto che l’occidente usi due pesi e due misure favoriscono Vladimir Putin. Leggi
Dopo il terremoto Rabat ha respinto le offerte di aiuto di Francia e Stati Uniti, che invece sono arrivati nelle zone alluvionate. L’azione umanitaria è anche uno strumento diplomatico, ma non devono pagarne il prezzo le vittime delle tragedie. Leggi
Dalla rivalità con New Delhi per l’egemonia sul sud del mondo alle tensioni con Washington per la guerra in Ucraina, i motivi della misteriosa defezione del presidente cinese possono essere tanti e tutti ugualmente preoccupanti. Leggi
Una cartina diffusa dalla Cina che dà per acquisite intere aree dei paesi confinanti ha suscitato reazioni in tutto il sudest asiatico. Un gioco pericoloso per gli equilibri dell’intero continente. Leggi
Le recenti proteste coincidono con il reintegro progressivo della Siria nel mondo arabo dopo un decennio vissuto ai margini. Ma Assad, forte dell’appoggio di Russia e Iran, non intende aprire un percorso di dialogo all’interno del paese. Leggi
Il continente è corteggiato per le sue materie prime, è uno dei terreni privilegiati delle battaglie per il controllo delle sfere d’influenza e i suoi voti all’Onu sono molto ambiti. Mantenere buoni legami con i suoi paesi è essenziale. Leggi
La sigla riunisce paesi molto diversi, che vogliono sedersi ai tavoli dove si prendono le decisioni, non per forza assecondando le ambizioni di Russia e Cina, ma limitando il potere dell’occidente. Leggi
Il vertice dei Brics a Johannesburg dimostra che la guerra russa è diventata il fattore cruciale di un’equazione strategica che la precede e la oltrepassa. Solo una distensione tra Cina e Stati Uniti impedirà di far precipitare la situazione. Leggi
Gli Stati Uniti vogliono istituzionalizzare la cooperazione con due fondamentali alleati asiatici. Ma i tre leader devono affrontare alcune opposizioni interne e interessi internazionali divergenti. Leggi
Ospite d’onore delle celebrazioni del 14 luglio, il primo ministro indiano ha saputo diventare decisivo, nonostante il suo lato illiberale. Questo permette a Parigi di vendere armi e stringere accordi commerciali con New Delhi. Leggi
L’India serve a Washington per controbilanciare il peso cinese in Asia. Anche a costo di sorvolare sul nazionalismo intollerante del premier indiano e sugli ottimi rapporti commerciali e militari di New Delhi con la Russia. Leggi
Cinquanta capi di stato e di governo, tra cui il brasiliano Lula e il premier cinese Li Qiang, discuteranno di un nuovo patto finanziario mondiale per arginare la povertà che ha ripreso a crescere con la pandemia, la guerra e la crisi climatica. Leggi
Washington era uscita dall’Unesco per protesta contro la presenza della Palestina, lasciando a Pechino il ruolo del finanziatore principale. Ora il nuovo contesto della guerra in Ucraina l’ha spinta a tornare sui suoi passi. Leggi
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