Huthi

Gli Stati Uniti hanno consegnato a Kiev armi e munizioni sequestrate all’Iran

L’esercito statunitense ha annunciato il 9 aprile di aver consegnato all’Ucraina armi e munizioni di piccolo calibro inviate dall’Iran ai ribelli huthi dello Yemen, ma sequestrate da Washington e dai suoi alleati. Leggi

In balia degli huthi

Le navi internazionali che operano nelle acque territoriali dello Yemen dovranno ottenere un permesso da un’autorità controllata dagli huthi, riporta Arab News. Allo stesso... Leggi

Chi sono gli huthi

Da piccolo movimento insurrezionale dello Yemen a protagonista della scena geopolitica internazionale. Il gruppo sciita ha approfittato della guerra tra Israele e Hamas per seminare il panico nella regione Leggi

Crescono le tensioni tra Riyadh e Abu Dhabi

Nello Yemen continuano gli scontri tra le fazioni rivali sostenute dalle potenze della regione: Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Mentre Al Qaeda intensifica le sue attività Leggi

L’unità dello Yemen è ancora lontana

Dopo anni di guerra il paese resta diviso tra il nord sotto il controllo dei ribelli sciiti huthi e il sud separatista. I negoziati sono in stallo e le varie fazioni continuano a combattere Leggi

Speranze e dubbi

Una delegazione saudita è arrivata il 9 aprile a Sanaa, la capitale dello Yemen, per negoziare una possibile tregua con i ribelli sciiti huthi, che controllano la città... Leggi

La guerra in Yemen dopo il caso Khashoggi

Con la scomparsa del giornalista saudita si torna a parlare di questa guerra dimenticata. Ma la comunità internazionale sembra lontana dal chiederne la fine. Leggi

Perché c’è la guerra nello Yemen

Nello Yemen è in corso una guerra civile che coinvolge l’esercito governativo, i ribelli sciiti houthi, i miliziani di Al Qaeda e una coalizione di paesi arabi guidati dall’Arabia Saudita. Dal marzo del 2015 sono morte più di settemila persone. Un video della Thomson Reuters Foundation spiega le ragioni del conflitto. Leggi

Riprendono i bombardamenti sauditi nello Yemen

Un raid della coalizione guidata dai sauditi ha colpito una fabbrica di prodotti alimentari di Sanaa, nello Yemen, provocando la morte di almeno 14 persone. L’attacco è avvenuto dopo la sospensione dei colloqui di pace mediati dall’Onu che si stavano svolgendo in Kuwait. Il video dell’Afp. Leggi

Chi combatte nello Yemen?

Nello Yemen è entrata in vigore una tregua di sette giorni, in vista dell’avvio dei colloqui di pace tra i rappresentanti del governo e dei ribelli houthi, che si svolgeranno a Ginevra sotto l’egida del’Onu. Ecco quali sono le parti in conflitto. Leggi

Il gruppo Stato islamico ha attaccato una moschea sciita nello Yemen.
Il gruppo Stato islamico ha attaccato una moschea sciita nello Yemen. Una bomba è esplosa dentro la moschea a Sanaa durante la preghiera per l’Eid al Adha, la festa del sacrificio. Poi, quando i fedeli sciiti hanno cominciato a fuggire dal luogo di culto, un uomo si è fatto esplodere provocando altre vittime. In tutto ci sono stati 25 morti e decine di feriti.
Decine di morti nei bombardamenti dei ribelli nel sud dello Yemen
Decine di morti nei bombardamenti dei ribelli nel sud dello Yemen. Almeno 43 civili sono stati uccisi nell’attacco attribuito ai ribelli sciiti houthi nella città portuale di Aden. Due giorni fa il governo del presidente in esilio, Abd Rabbo Mansur Hadi, aveva annunciato di aver riconquistato la città. Aden è diventata il campo di battaglia di esercito e houthi da quando i ribelli ne hanno preso il controllo, a marzo.
La coalizione saudita bombarda la sede del partito dell’ex presidente dello Yemen

La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha bombardato la sede del Congresso popolare generale, il partito dell’ex presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, alleato dei ribelli sciiti houthi. Nell’attacco sono morte diverse persone tra i dipendenti e le guardie dell’edificio, che si trova nel quartiere di Hadda, nel sud della capitale Sanaa. L’attacco è avvenuto mentre in un’altra zona della città i dirigenti del partito incontravano l’inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed. Leggi

Nello Yemen si intensificano i bombardamenti su Sanaa e gli scontri ad Aden

La coalizione araba ha intensificato i bombardamenti su Sanaa, la capitale dello Yemen, mentre nel sud del paese proseguono gli scontri tra le milizie pro governative e i ribelli houthi. Secondo fonti ribelli, i raid aerei nel quartiere di Al Jaraf hanno ucciso sei persone. Sono stati presi di mira anche l’abitazione di Mohammad Abdullah Saleh, fratello dell’ex presidente, e l’edificio delle comunicazioni.

Ad Aden, la seconda città del paese, almeno tredici ribelli houthi e otto combattenti delle milizie fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, in esilio in Arabia Saudita, sono morti nei combattimenti. A marzo la coalizione guidata da Riyadh ha lanciato una campagna militare per respingere l’avanzata dei ribelli houthi. Il 1 luglio le Nazioni Unite hanno classificato lo Yemen come una crisi umanitaria di livello 3, la categoria più alta.

Attacco dei ribelli houthi ad Aden, nello Yemen, almeno diciotto morti

Sono almeno diciotto i civili rimasti uccisi in un attacco dei ribelli sciiti houthi nella città portuale di Aden, nel sud dello Yemen. Nel lancio di razzi sono stati uccisi anche circa tredici combattenti delle milizie fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, che da mesi si oppongono all’avanzata dei ribelli. Secondo i testimoni, un razzo ha colpito una strada e quanto la gente è accorsa a soccorrere i feriti, un secondo razzo è stato sparato sullo stesso punto. Leggi

Attentato a Sanaa, nello Yemen, 28 morti

Un’autobomba è esplosa a Sanaa nello Yemen, durante la veglia funebre per le vittime di un altro attentato. Secondo fonti mediche, ci sarebbero 28 morti. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. L’autobomba, secondo le forze di sicurezza della capitale, era destinata a due fratelli, Faycal e Hamid Jayache, leader degli houthi.

I ribelli houthi hanno blindato la parte di città in cui è avvenuto l’attentato, permettendo l’ingresso solo ai mezzi di emergenza. In un comunicato lo Stato islamico ha detto di aver organizzato l’attacco contro quello che ha definito il “covo sciita” nella capitale dello Yemen. Intanto i ribelli houthi, che controllano gran parte dello Yemen, hanno lanciato missili Scud contro una base militare dell’esercito saudita ad Al Salil a Ryad, in Arabia Saudita. La notizia, che è stata divulgata dall’agenzia di stampa Saba, non è stata confermata dall’Arabia Saudita.

Si aprono a Ginevra i colloqui di pace sullo Yemen

Gli aerei della coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno bombardato di nuovo le postazioni dei ribelli nello Yemen, poche ora prima dell’inizio dei negoziati di pace a Ginevra. Ai colloqui, cominciati stamattina e sponsorizzati dall’Onu, partecipa anche il presidente in esilio, Abd Rabbo Mansur Hadi, ma non si sono ancora presentati i ribelli sciiti houthi, che controllano ormai gran parte del paese.

I nuovi raid contro gli houthi sono avvenuti stamattina all’alba e hanno colpito dei depositi di missili controllati dai ribelli sulla collina di Fajj Attan, nei pressi della capitale Sanaa. Altri bombardamenti hanno preso di mira il governatorato di ‘Amran, più a nord, e quelli Hajja e Saada, vicino al confine con l’Arabia Saudita.

Ieri i ribelli hanno occupato Al Hazm, la città principale del governatorato di Al Jawf, senza incontrare resistenza.

Continuano i raid aerei dei sauditi nello Yemen, le vittime sarebbero 19

Gli ultimi attacchi sono avvenuti martedì 9 giugno. Riyadh vuole cacciare dalla capitale Sanaa i ribelli houthi, appoggiati dall’Iran, e reinsediare il presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi, in esilio in Arabia Saudita. Bombardati anche la casa di un alto ufficiale e il quartier generale del figlio dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh. Leggi

La coalizione saudita bombarda un deposito degli houthi a Sanaa

La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha bombardato un deposito militare controllato dagli houthi nella capitale Sanaa. Secondo alcuni resoconti, almeno 40 persone sarebbero morte e circa un centinaio ferite. L’edificio è stato colpito da due bombe durante la distribuzione delle armi ai soldati. Il 27 maggio è stata una delle giornate più sanguinose dall’inizio dell’operazione militare dell’Arabia Saudita nello Yemen, il 26 marzo, e almeno 80 persone sono state uccise in tutto il paese.

I colloqui di pace promossi dalle Nazioni Unite, che dovevano cominciare il 28 maggio a Ginevra, sono stati rimandati a data da destinarsi. Leggi

Aperta a Riyadh la conferenza sulla crisi nello Yemen, gli houthi boicottano

I ribelli sciiti houthi hanno boicottato la conferenza di tre giorni organizzata nella capitale saudita per cercare una soluzione alla crisi nello Yemen. Alla conferenza partecipano il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansur Hadi, il primo ministro Khaled Bahah e circa quattrocento delegati appartenenti alle principali fazioni politiche del paese, compresi i rappresentanti del partito dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh.

Gli houthi, che controllano gran parte del territorio yemenita, si sono rifiutati di partecipare ai colloqui in Arabia Saudita o in qualunque altro paese della coalizione che conduce un’operazione militare nel paese dal 26 marzo. Chiedono invece che i colloqui siano organizzati nello Yemen. Nel suo discorso alla conferenza, il presidente Hadi, in esilio a Riyadh, ha affermato la sua intenzione di tornare a Sanaa e ha fatto appello alla comunità internazionale per contribuire a fermare i combattimenti.

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