Idomeni

Cosa resta dopo lo sgombero di Idomeni

Il 24 maggio la polizia greca ha cominciato lo sgombero degli 8.500 migranti che si trovavano nel campo di Idomeni, al confine con la Macedonia. Tende e strutture sono state distrutte dalle ruspe. Una parte dei migranti è stata trasferita in strutture gestite dal governo greco e dai militari, ma molti altri si sono sottratti al sistema di accoglienza ufficiale e si sono accampati in campi improvvisati. Il reportage di Cosimo Caridi. Leggi

A Idomeni una crisi umanitaria è affrontata con le ruspe

Sarebbero dovute arrivare delegazioni di avvocati, medici, psicologi, operatori umanitari per ricollocare in Europa i profughi che da mesi vivevano accampati al confine tra Grecia e Macedonia, invece hanno mandato migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa per sgomberare le famiglie che erano in attesa di riprendere il loro viaggio o di trovare una sistemazione. Dove fallisce la politica, arriva l’ordine pubblico. Leggi

Atene comincerà lo sgombero di Idomeni da domani.
Atene comincerà lo sgombero di Idomeni da domani. Nel campo non ufficiale al confine con la Macedonia vivono diecimila persone da due mesi, da quando è stata chiusa la rotta dei Balcani, percorsa dai profughi per arrivare in Europa occidentale. Secondo fonti della polizia, Atene ha rafforzato la presenza di agenti e impedisce agli attivisti e ai volontari di accedere al campo per portare aiuto ai profughi.
L’Europa tiene in ostaggio i profughi a Idomeni

Idomeni è il più grande campo profughi della Grecia, “la Dachau dei nostri giorni” l’ha definita il ministro dell’interno greco. Una distesa di tende lungo la ferrovia al confine con la Macedonia. Dove prima c’era un valico di frontiera per accedere alla rotta balcanica, ora dodicimila persone aspettano di sapere quale sarà il loro futuro. I bambini sono quasi la metà. Leggi

La democrazia quotidiana dei migranti: il consiglio di Idomeni

Nel campo di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, ogni giorno i migranti si riuniscono in consiglio. Per discutere del loro futuro e delle strategie per attirare l’attenzione del mondo sulla loro situazione disperata. Il reportage di Paolo Martino. Leggi

A scuola di calcio
Ancora lacrimogeni contro i migranti a Idomeni

Il 13 aprile la polizia macedone ha lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti contro un centinaio di migranti che manifestavano per l’apertura delle frontiere lungo il confine tra Grecia e Macedonia a Idomeni. Tre giorni prima, il 10 aprile, 260 migranti sono rimasti feriti nei violenti scontri con la polizia. Il video dell’Afp. Leggi

La protesta di Idomeni

È tornata la calma a Idomeni dopo una giornata di scontri, il 10 aprile, tra la polizia di Skopje e profughi che cercavano forzare la frontiera greco-macedone. Almeno 300 migranti sono stati portati in ospedale dopo che gli agenti macedoni hanno usato gas lacrimogeni e, secondo il governo greco e alcune ong, anche dei proiettili di gomma per respingere i profughi che volevano entrare in Macedonia. Leggi

I migranti in fuga da Idomeni

A Idomeni, al confine tra la Grecia e la Macedonia, sono bloccati circa 12mila migranti, tra cui centinaia di bambini che vivono in condizioni difficili. Il 14 marzo migliaia di persone hanno abbandonato il campo in cerca di una rotta alternativa per proseguire il viaggio verso il nord dell’Europa. Il video dell’Afp. Leggi

Migliaia di migranti a Idomeni aspettano le decisioni di Bruxelles

Più di 30mila migranti e profughi sono bloccati in Grecia in condizioni critiche, dopo le restrizioni alle frontiere, imposte da alcuni paesi lungo la rotta balcanica. Intanto i leader dei paesi dei 28 paesi dell’Unione europea partecipano a Bruxelles a un vertice con la Turchia per fermare l’arrivo dei migranti lungo la rotta. Il video dell’Afp. Leggi

Bloccati al confine tra Grecia e Macedonia

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha denunciato il rischio di una crisi umanitaria in Grecia. Secondo l’Unhcr, le politiche irresponsabili dei paesi lungo la rotta balcanica stanno provocando inutili sofferenze ai migranti e stanno violando il diritto internazionale ed europeo. Leggi

La crisi umanitaria in Grecia e il piano dell’Europa

La Commissione europea è pronta a stanziare 300 milioni di euro di aiuti umanitari per i paesi che si trovano lungo la rotta balcanica e devono accogliere migranti e profughi. Intanto le Nazioni Unite denunciano una crisi umanitaria preoccupante al confine tra Grecia e Macedonia. Leggi

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