Interruzione di gravidanza

La Francia ha inserito il diritto all’aborto nella costituzione

La Francia è diventata il primo paese al mondo a inserire l’interruzione volontaria di gravidanza nella sua costituzione, suscitando molte critiche da parte del Vaticano. Leggi

Abortire in Italia è sempre più difficile

Le donne che interrompono una gravidanza devono affrontare un percorso a ostacoli che, oltre alla carenza di medici e strutture, molto spesso include umiliazioni e pressioni psicologiche Leggi

In America Latina le donne colpite dallo zika non possono abortire

Nei prossimi mesi è possibile che aumenti il numero delle donne intenzionate ad abortire a causa del virus zika, ma nella maggior parte dei paesi dell’America Latina l’interruzione di gravidanza è illegale. Leggi

In Irlanda del Nord la corte suprema definisce una violazione dei diritti umani la legge che proibisce l’aborto
In Irlanda del Nord la corte suprema definisce una violazione dei diritti umani la legge che proibisce l’aborto. La legislazione sull’interruzione di gravidanza (ivg) è la più restrittiva del Regno Unito e permette alle donne di ricorrere all’ivg solo nel caso di pericolo per la propria vita. In una sentenza storica la corte suprema ha definito la norma una violazione della convenzione europea sui diritti umani.
Il Cile verso la legalizzazione dell’aborto
Il Cile verso la legalizzazione dell’aborto. La commissione della camera cilena ha approvato in via preliminare un disegno di legge che prevede la depenalizzazione dell’aborto in caso di rischio per la salute della madre, di malformazioni del feto o di una gravidanza in seguito a violenza sessuale. Nel paese l’aborto è vietato, ma il 31 gennaio il governo ha presentato il disegno di legge che è stato approvato con otto voti a favore e cinque contrari da una commissione parlamentare. Ora la legge dovrà essere approvata dall’assemblea plenaria.
La corte suprema blocca la chiusura delle cliniche che praticano l’aborto in Texas

Dieci cliniche dove si pratica l’interruzione di gravidanza in Texas potranno restare aperte, lo ha stabilito una sentenza della corte suprema degli Stati Uniti con 5 voti a favore e 4 contrari. Le cliniche avrebbero dovuto chiudere dal 1 luglio, ma la corte ha deciso che devono restare aperto fino a quando il caso non sarà esaminato dalla corte suprema. Il caso riguarda due articoli di una legge proposta dal governo conservatore del Texas e approvata dal parlamento nel maggio del 2013, che impone una serie di restrizioni alle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza.

Il 9 giugno la legge è stata sostenuta da una decisione della corte d’appello federale di New Orleans che aveva considerato legittima la legge secondo cui le cliniche che praticano aborti devono dotarsi di locali, attrezzature e personale, equivalenti a quelli delle sale chirurgiche degli ospedali. Il governo conservatore del Texas sostiene che queste misure servano a garantire la sicurezza delle donne, ma per le associazioni contrarie alla legge il vero obiettivo del provvedimento è rendere difficile l’interruzione di gravidanza.

Di fatto, dopo l’entrata in vigore di questa norma, il numero dei centri abilitati si è molto ridotto. In tutto il Texas, che ha una superficie di 700mila chilometri quadrati ed è il secondo stato più popoloso degli Stati Uniti, erano 41 nel 2012, ora sono 18. Se la Corte suprema non ferma l’attuazione della legge, diventeranno dieci a breve, secondo le organizzazioni. Dopo la decisione del tribunale di New Orleans, hanno presentato ricorso alla corte suprema, l’istanza più alta del paese, avviando la causa più ampia che sia mai stata intentata nel paese per difendere il diritto all’aborto.

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