Omeopatia

Anche la medicina omeopatica deve essere valutata scientificamente

In Italia 11 milioni di persone ricorrono all’omeopatia. Questo tipo di cura deve sottostare agli stessi studi della medicina tradizionale? Leggi

In Inghilterra le cure omeopatiche potrebbero non essere più coperte dal sistema sanitario nazionale
In Inghilterra le cure omeopatiche potrebbero non essere più coperte dal sistema sanitario nazionale. Il governo valuterà nel 2016 se inserire i rimedi omeopatici nella lista dei farmaci che non possono essere prescritti nell’ambito del sistema sanitario nazionale, perché questo tipo di cure “potrebbe essere inefficace”. La decisione è stata presa dal ministero della salute dopo che un’associazione contraria all’uso di fondi pubblici per il rimborso dei prodotti omeopatici aveva minacciato di portare il caso in tribunale.
L’omeopatia non è efficace, secondo le autorità mediche australiane

Un rapporto del consiglio per la salute e la ricerca medica pubblicato oggi in Australia afferma che l’omeopatia non è efficace per trattare i problemi di salute.

Secondo i princìpi omeopatici, alcune malattie si possono curare somministrando ai pazienti le sostanze stesse che provocano i disturbi, in dosi minime diluite ripetutamente in acqua o alcol. Le diluizioni conserverebbero “memoria” della sostanza originaria che scatena la risposta curativa del corpo.

Questa teoria è stata smentita da diversi studi, ma per la prima volta il consiglio australiano ha analizzato 225 ricerche sull’omeopatia e ha espresso pubblicamente il suo giudizio: “In base alla valutazione delle prove di efficacia dell’omeopatia, il consiglio ha concluso che non esistono disturbi per cui l’omeopatia risulti efficace. Le persone che la scelgono per curarsi potrebbero mettere a rischio la loro salute se rifiutano o ritardano i trattamenti di cui sono state provate l’efficacia e la sicurezza”.

Paul Glasziou, presidente del comitato che ha analizzato le ricerche, spera che i risultati possano spingere a “riconsiderare la vendita, l’uso o la somministrazione di queste sostanze”, come è avvenuto nel Regno Unito dopo un rapporto della camera dei comuni pubblicato nel 2010. The Guardian

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