Partito repubblicano

Donald Trump vince le primarie repubblicane del “super martedì”

Donald Trump è a un passo dalla nomination repubblicana dopo la vittoria il 5 marzo sulla rivale Nikki Haley nel “super martedì” delle primarie. Ha conquistato quasi tutti gli stati in palio, tra cui la California e il Texas. Leggi

In ascolto

Un gruppo di sostenitrici di Donald Trump durante un comizio alla Coastal Carolina university, nel South Carolina, dove il 24 febbraio si terranno le primarie repubblicane.... Leggi

Donald Trump vince anche le primarie repubblicane nel New Hampshire

Donald Trump ha vinto il 23 gennaio le primarie repubblicane nel New Hampshire, sconfiggendo la sua rivale Nikki Haley e facendo un altro passo avanti verso una rivincita con Joe Biden nelle presidenziali di novembre. Leggi

Ron DeSantis abbandona la corsa alla Casa Bianca e sostiene Donald Trump

Il governatore della Florida Ron DeSantis, un tempo considerato il principale rivale di Donald Trump per la nomination repubblicana, si è ritirato il 21 gennaio dalle primarie invitando i suoi sostenitori a votare per l’ex presidente. Leggi

Donald Trump vince nettamente le primarie repubblicane nell’Iowa

Donald Trump ha ottenuto la sera del 15 gennaio una netta vittoria nelle primarie repubblicane nell’Iowa, consolidando il suo status di favorito della destra per le elezioni presidenziali di novembre. Leggi

I repubblicani statunitensi non riescono a eleggere un presidente della camera

Il 17 ottobre il repubblicano Jim Jordan, sostenuto da Donald Trump, non è riuscito a farsi eleggere presidente della camera dei rappresentanti, aggravando la crisi politica in corso. Leggi

Steve Scalise rinuncia alla candidatura a presidente della camera statunitense

Il repubblicano Steve Scalise, candidato alla carica di presidente della camera dei rappresentanti, si è ritirato dalla corsa la sera del 12 ottobre, aggravando la crisi politica in corso. Leggi

Crisi istituzionale a Washington

Possiamo ancora contare sugli Stati Uniti? La domanda è legittima dopo aver assistito allo spettacolo, a metà tra commedia e tragedia, che il 3 ottobre ha portato alla destituzione... Leggi

La voce grossa

Trump e i populisti europei: ciclicamente nelle democrazie occidentali politici che usano la voce grossa attirano consenso, attraggono anziché respingere, rassicurano anziché spaventare. Per il Festival di Internazionale di Ferrara al Cinema Apollo, Renato Coen di Sky Tg24 venerdì 30 settembre alle ore 17,00 ha moderato l’incontro tra Natalie Nougayrède, giornalista francese, Jonathan Freedland, di The Guardian e il giornalista statunitense David Rieff.

Natalie Nougayrède ha aperto l’incontro descrivendo la principale ragione del successo del populismo: la mancanza di riferimenti. La frustrazione derivata dalla difficile situazione economica, dalla crisi d’identità e dalla scarsa capacità dei partiti tradizionali di rispondere al bisogno di rassicurazione del popolo, hanno fornito terreno fertile per la diffusione di questi movimenti.

“La gente apprezza la voce grossa perché sovrasta il rumore”, dice Jonathan Freedland. La situazione dei migranti e la loro rappresentazione mediatica sono un esempio emblematico della perdita di controllo della politica. “Questa situazione” dice la Nougayrède, “non si risolve bloccando i confini o costruendo muri, ma con un miglioramento delle policies a livello europeo”.

“Il populismo ha bisogno di nemici, non di sostenitori”, questa la lezione che David Rieff ha imparato dalla sua esperienza col Chavismo in Sud America. “Fatta eccezione per il Canada”, scherza amaramente il giornalista statunitense, “tutti i Paesi hanno derive populiste. Ci sono quelle di destra e di sinistra, e populismi di cui non sappiamo definire il colore, ma tutti fanno parte del panorama politico.

Quanto sono potenti dipende da quanto forti sono le istituzioni politiche e quanto sono in grado di trattare i problemi reali.”

Nougayrède e Rieff concordano sul fatto che i populisti siano forti finché non venga dato loro un incarico di potere, in particolare se tecnico. In queste occasioni, come nel caso del Partito della Libertà austriaco, dimostrano la loro incapacità e perdono consensi.

Jonathan Freedland riflette invece sullo stile comunicativo. Trump, così come Farage e altri leader populisti, ha capito che “il medium è il messaggio. E il suo è chiaro: così come è in grado di distruggere il linguaggio, è pronto a distruggere il sistema”. Il giornalista di The Guardian accomuna Trump a Putin, sottolineando come entrambi riconoscano il potere delle bugie e le sfruttino deliberatamente per creare insicurezza e confusione.

A differenza di Natalie Nougayrède, Freedland riconosce in Trump una precisa ideologia di stampo fascista. L’individualismo e l’isolamento statunitense a cui aspira il candidato repubblicano non rappresentano una strada per la pace, secondo la giornalista francese. D’altra parte, David Rieff dipinge un governo Clinton con più guerre, in contrapposizione alla svolta del partito Repubblicano, che ha smesso di approvare le cosiddette “missioni di civilizzazione”.

“Trump è un genio”, dicono più volte sia il giornalista inglese che quello americano, “ha saputo cogliere il momento giusto e ha avuto una buona dose di fortuna”.– Barbara Busnard0

Carly Fiorina è seconda nei sondaggi per le primarie repubblicane dietro a Trump

Secondo due sondaggi realizzati dopo il secondo dibattito televisivo dei candidati alla primarie repubblicane, Carly Fiorina è tra i tre candidati più popolari. Leggi

I problemi di Donald Trump con il sessismo
I problemi di Donald Trump con il sessismo. Ieri il candidato alle primarie repubblicane statunitense ha dichiarato che alla giornalista Megyn Kelly, la moderatrice del dibattito tra i candidati repubblicani su Fox News, “usciva il sangue da tutte le parti”. Per queste affermazioni Trump è stato escluso da un incontro organizzato da un forum di militanti conservatori che hanno definito inaccettabili le dichiarazioni maschiliste di Trump contro la giornalista.
I repubblicani conquistano il senato

Negli Stati Uniti il partito repubblicano ha conquistato il senato alle elezioni di metà mandato del 4 novembre. Leggi

Ai repubblicani la maggioranza dei governatori

I candidati repubblicani hanno vinto nella maggioranza dei 36 stati dove si è votato per eleggere un governatore.

The New York Times, Real Clear Politics

I repubblicani sempre più forti alla camera

Il partito repubblicano ha rafforzato la maggioranza alla camera, che è stata completamente rinnovata.

Afp, New York Times, Real Clear Politics

La vittoria dei repubblicani al senato

Il 4 novembre gli elettori statunitensi sono stati chiamati a rinnovare 36 seggi del senato su cento. Gli scrutini sono ancora in corso.

Bbc, Afp, New York Times, Real Clear Politics

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