Peshmerga

È finito l’assedio del gruppo Stato islamico sulla montagna nel nord dell’Iraq 

I peshmerga curdi hanno raggiunto il monte Sinjar, nel nord dell’Iraq, dove da agosto si erano rifugiati migliaia di appartenenti alla minoranza yazida e altri sfollati iracheni per sfuggire ai jihadisti dello Stato islamico.

“L’assedio alla montagna è finito”, ha annunciato Masrour Barzani, il capo del consiglio di sicurezza nazionale della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Nell’attacco, sostenuto dai raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti, sono morti circa cento jihadisti, ha detto Barzani.

In una nota, il portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby, ha dichiarato che da metà novembre i bombardamenti della coalizione contro le postazioni dello Stato islamico hanno ucciso alcuni tra i comandanti di alto e medio livello del gruppo, ma non il leader Abu Bakr al Baghdadi. Al Jazeera

Oltre settecento peshmerga morti negli scontri con i jihadisti in Iraq

Più di settecento combattenti del Kurdistan iracheno sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva del gruppo Stato islamico in Iraq il 9 giugno. Lo ha indicato il governo della regione autonoma del Kurdistan. In questi sei mesi, precisa il comunicato, 727 peshmerga sono morti e 3.564 sono stati feriti. Afp

I soldati turchi addestrano i peshmerga curdi

L’esercito turco sta addestrando da tre settimane i peshmerga curdi nel nord dell’Iraq per combattere contro lo Stato islamico. E comincerà presto lo stesso programma d’addestramento con la guardia nazionale irachena a Baghdad. La conferma arriva dagli stessi militari turchi. Reuters

I primi peshmerga iracheni arrivano a Kobane

Nelle prossime ore entrerà in città il resto dei miliziani. Circa 150 peshmerga arriveranno a Kobane per aiutare le milizie curde contro il gruppo Stato islamico. Lo ha dichiarato l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Reuters

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.