Pierre Nkurunziza

L’Unione africana rinuncia all’invio di truppe in Burundi
L’Unione africana rinuncia all’invio di truppe in Burundi. I leader africani hanno deciso di collaborare con il presidente Pierre Nkurunziza per mettere fine alle violenze che finora hanno causato la morte di almeno 439 persone. All’origine delle proteste c’è proprio il nuovo mandato di Nkurunziza, che aveva definito “un’invasione” il possibile invio di soldati dell’Unione africana nel suo paese.
Le fazioni rivali del Burundi si incontrano in Uganda
Le fazioni rivali del Burundi si incontrano in Uganda. L’obiettivo dei colloqui di pace è fermare le violenze in corso da mesi tra i sostenitori del presidente Pierre Nkurunziza e i suoi oppositori. I colloqui si tengono nel palazzo presidenziale a Entebbe, vicino alla capitale Kampala. Il 19 dicembre l’Unione africana ha dichiarato che invierà in Burundi cinquemila soldati.
L’Unione africana vuole mandare cinquemila uomini in Burundi
L’Unione africana vuole mandare cinquemila uomini in Burundi. I leader dell’organizzazione africana riuniti ad Addis Abeba, in Etiopia, hanno deciso di mandare una forza di pace in Burundi, anche senza il consenso di Bujumbura, per fermare il violento conflitto tra i sostenitori del presidente Pierre Nkurunziza e i suoi oppositori. Ma la presidenza burundese ha annunciato che non permetterà alle truppe dell’Unione africana di entrare nel paese. L’Onu ha parlato del pericolo di un “genocidio” nel paese.
Nove persone uccise nella capitale del Burundi.
Nove persone uccise nella capitale del Burundi. Dei soldati hanno attaccato un bar di un quartiere legato all’opposizione. Decine di famiglie stanno abbandonando Bujumbura per paura degli omicidi mirati con cui il governo cerca di reprimere la ribellione contro il presidente Pierre Nkurunziza, che a luglio ha ottenuto il terzo mandato facendo precipitare il paese nella violenza.
Sanzioni europee contro quattro cittadini del Burundi legati alle violenze.
Sanzioni europee contro quattro cittadini del Burundi legati alle violenze. Si tratterebbe di alti funzionari vicini al presidente Pierre Nkurunziza, a cui l’Unione europea ha congelato i beni e impedito i movimenti. Sono accusati di repressioni durante le manifestazioni della primavera scorsa seguite alla candidatura di Nkurunziza a un terzo mandato, poi ottenuto alla fine di luglio.
Un ex colonnello del Burundi è stato ucciso nella capitale.
Un ex colonnello del Burundi è stato ucciso nella capitale. Jean Bikomagu è stato ammazzato sabato mentre tornava a casa, nel distretto di Kinindo, nel sud di Bujumbura. Era capo di stato maggiore durante la guerra civile, che è durata dal 1993 al 2006, tra l’esercito dominato dalla minoranza tutsi e i ribelli di etnia hutu. Anche oggi, il paese è scosso da violenti e continui scontri tra oppositori al governo e i fedeli al presidente Pierre Nkurunziza, appena rieletto, nonostante la costituzione vieti tre mandati consecutivi.
Ucciso in un attentato in Burundi il numero due del regime
Ucciso in un attentato in Burundi il numero due del regime. Il generale Adolphe Nshimirimana, il capo dei servizi di sicurezza interna del Burundi e braccio destro del presidente Pierre Nkurunziza, è stato ucciso da alcuni uomini armati che gli hanno teso un’imboscata mentre era a bordo della sua auto a Bujumbura. Nshimirimana era stato a capo della violenta repressione contro l’opposizione durante le proteste dei mesi scorsi contro la candidatura di Nkurunziza per un terzo mandato.
Il Burundi attende la terza vittoria del presidente con la paura della guerra civile

In Burundi è in corso lo spoglio delle elezioni presidenziali di ieri, segnate dalle violenze tra la polizia e gli oppositori dell’attuale presidente Pierre Nkurunziza, che si è candidato per il terzo mandato consecutivo e probabilmente sarà rieletto. I risultati sono attesi per domani. Leggi

Le elezioni nel Burundi sull’orlo di una guerra civile

Si sono aperte in Burundi le urne per le elezioni presidenziali e il capo di stato uscente, Pierre Nkurunziza, è sicuro di ottenere un terzo, controverso mandato che secondo i suoi avversari è contrario alla costituzione. La sua ostinazione ha fatto sprofondare il paese nella più grave crisi degli ultimi dieci anni. Leggi

Il partito del presidente Nkurunziza ha vinto le elezioni in Burundi

In Burundi il partito al potere ha vinto, come previsto, le elezioni politiche e amministrative. Il partito del presidente Pierre Nkurunziza, il Cndd-Fdd, ha vinto 77 dei cento seggi dell’assemblea nazionale. Il voto era stato boicottato dalla maggior parte dei partiti d’opposizione. Leggi

Il presidente del parlamento del Burundi si rifugia in Belgio

Pie Ntavyohanyuma, presidente dell’assemblea nazionale del Burundi, seconda carica nel paese, si è rifugiato in Belgio, da dove ha denunciato la “forzatura” del presidente Pierre Nkurunziza, che si candida al terzo mandato alle elezioni presidenziali del 15 luglio. Domani, intanto, il paese va alle urne per rinnovare il parlamento e le amministrazioni locali. I partiti di minoranza hanno annunciato che boicotteranno in segno di protesta entrambi gli appuntamenti. Intanto, continuano gli scontri tra la polizia e oppositori al governo.

A Bruxelles, Ntavyohanyuma ha raggiunto il vicepresidente del suo paese Gervais Rufyikiri, che si era rifugiato lì dopo aver ricevuto minacce.

Centinaia di studenti burundesi si rifugiano nell’ambasciata degli Stati Uniti

Gli studenti si sono rifugiati nell’ambasciata statunitense a Bujumbura, dopo che la polizia ha sgomberato il loro accampamento di protesta. Il campo è stato allestito fuori dai cancelli della sede diplomatica, in seguito alla decisione delle autorità di chiudere i campus universitari. Leggi

Almeno 70 oppositori del presidente sono stati uccisi in Burundi

Almeno 70 persone sono morte, circa 500 sono rimaste ferite e più di mille sono stte rinchiuse in carcere dalla fine di aprile in Burundi. Secondo l’Associazione per la tutela dei diritti umani e dei detenuti, la principale ong locale per i diritti dell’uomo, è il bilancio degli scontri tra il governo e gli oppositori che da due mesi protestano contro la candidatura a un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza. La violenza degli scontri e la dura repressione della polizia avevano portato a rimandare di un mese le elezioni presidenziali, che dovrebbero tenersi a metà luglio e alla rinuncia del mediatore dell’Onu Said Djinnit, che non è riuscito a conciliare le posizioni di governo e oppositori.

“Dal 26 aprile abbiamo contato 70 morti, soprattutto per colpi d’arma da fuoco, ma anche granate. Si tratta in gran parte di civili, ma anche di poliziotti e soldati”, ha dichiarato il presidente dell’ong Pierre-Claver Mbonimpa. “Altre 500 persone sono state ferite e circa 50 sono ancora ricoverate in ospedale”.

La polizia spara e uccide un manifestante a Bujumbura, in Burundi, durante le proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato alle elezioni di giugno. Afp

La polizia spara e uccide un manifestante a Bujumbura, in Burundi, durante le proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato alle elezioni di giugno. Afp

Rinviate di una settimana le elezioni legislative in Burundi, le proteste contro il presidente continuano

Sono state rinviate di una settimana le elezioni legislative previste per il 26 maggio in Burundi. Il presidente Pierre Nkurunziza ha ascoltato il parere della commissione elettorale e ha fissato la nuova data per il 5 giugno. Le elezioni presidenziali, quelle contestate dalla popolazione, al momento restano programmate per il 26 giugno.

A Bujumbura intanto continuano le proteste contro la decisione di Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato, con l’uccisione di un soldato da parte della polizia che ha aperto il fuoco sui manifestanti.

Inoltre, alcuni giornalisti denunciano che il governo non gli permette di entrare nei campi profughi di Kagunga, al confine con la Tanzania, per parlare con i burundesi fuggiti dalle violenze. Circa ottantamila persone sono state accolte al di là della frontiera, dove è scoppiata un’epidemia di colera per cui sono morte dodici persone.

Migliaia di profughi burundesi scappano in Tanzania

Decine di migliaia di persone sono scappate dal Burundi per sfuggire alle violenze scoppiate la scorsa settimana nel paese, dove il 13 maggio il generale Godefroid Nyombare ha condotto un tentativo di colpo di stato contro il presidente Pierre Nkurunziza. Leggi

Il presidente del Burundi appare in pubblico dopo il fallito golpe

Il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha fatto la sua prima apparizione pubblica nella capitale Bujumbura dopo il fallito colpo di stato del 13 maggio. Durante una conferenza stampa nel palazzo presidenziale, Nkurunziza ha detto che il paese è minacciato da Al Shabaab, il gruppo jihadista attivo nella vicina Somalia. Non ha invece fatto alcun riferimento al colpo di stato tentato da alcuni vertici militari dopo che il paese è stato percorso da settimane di proteste contro la sua candidatura per un terzo mandato alle elezioni del 26 giugno.

In passato Al Shabaab ha minacciato di condurre attacchi in Burundi per il coinvolgimento delle sue truppe nella missione di pace dell’Unione africana in Somalia. Il gruppo ha già colpito il Kenya e l’Uganda per lo stesso motivo. Secondo alcuni osservatori, però, il riferimento alla minaccia jihadista potrebbe essere usata da Nkurunziza come un pretesto per dare più potere ai servizi di sicurezza per reprimere le nuove manifestazioni, convocate per domani 18 maggio.

Sabato 16 maggio diciotto persone sono apparse in tribunale con l’accusa di avere contribuito al colpo di stato. Il leader del golpe, il generale Godefroid Niyombare, che in un primo momento si riteneva in arresto, sarebbe invece ancora in fuga.

Lo scenario del conflitto in Burundi

Chi è Pierre Nkurunziza e perché Godefroid Nyombare lo ha deposto, quali sono i punti della discordia che hanno portato al colpo di stato, come funziona la divisione etnica e amministrativa del paese, le similitudini e i rischi per la regione dei Grandi laghi. Alcuni elementi per capire cosa sta succedendo in Burundi. Leggi

Scene da un colpo di stato

È ancora incerta la situazione in Burundi all’indomani dell’annuncio del generale Godefroid Nyombare, ex capo di stato dei servizi segreti del paese, della destituzione del presidente Pierre Nkurunziza.  Leggi

Cosa sta succedendo in Burundi

La situazione in Burundi resta incerta, all’indomani dell’annuncio del generale Godefroid Nyombare, ex capo di stato dei servizi segreti del paese, della destituzione del presidente Pierre Nkurunziza. È ancora impossibile capire chi controlla il paese, mentre nella notte gruppi di soldati rivali si sono scontrati nelle strade della capitale Bujumbura. Ecco una cronologia della crisi, che rischia di trascinare il paese in una nuova guerra civile. Leggi

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