Reportage

La città oltre lo stretto aspetta il ponte con disincanto

A Messina i progetti di un collegamento stabile con la Calabria li sentono da quasi due secoli. Qualcuno li aspetta con timore, qualcuno con speranza, ma la città da sempre fa i conti con le promesse tradite. Leggi

Cosa vogliono i militanti di Fratelli d’Italia

A un mese e mezzo dalle elezioni che hanno portato Giorgia Meloni alla presidenza del consiglio, le voci dei giovani della destra radicale. Leggi

Le fabbriche vuote raccontano un Veneto che non esiste più

Nella regione ci sono più di 11mila capannoni abbandonati, ma si continua a costruire con gravi conseguenze sul territorio. C’è chi propone di recuperare questi spazi, ma si tratta di casi ancora isolati. Leggi

Le guerre degli Omerovic

Il 25 luglio Hasib Omerovic, 36 anni, è precipitato dalla finestra della sua casa di Roma durante una perquisizione della polizia. A due mesi dal fatto, parlano i familiari. Leggi

I custodi della memoria

Gli archivi di stato conservano carte e documenti che raccontano la storia d’Italia e di comuni cittadini di ieri e di oggi. Ma molti rischiano di chiudere. Il problema più urgente è la carenza di personale. Leggi

Il lato oscuro della capitale

Nella zona ovest di Roma si concentrano discariche, raffinerie, quartieri dormitorio che non riescono a comunicare. Ed è qui che nascono molti dei mali della città, a partire dai grandi incendi delle ultime settimane. Leggi

La Coca-Cola si beve tutta l’acqua

Nel veronese la siccità ha provocato una grave crisi che ha costretto la metà dei comuni a razionare le risorse idriche. Invece lo stabilimento della multinazionale non ha rallentato la sua produzione. Leggi

Monza investe sul cemento e poco sulla cultura

È capoluogo di provincia ma gravita su Milano, ha un ricco tessuto industriale ma un solo cinema, è un po’ cosmopolita e un po’ provinciale. Il 12 giugno i monzesi votano per eleggere il nuovo sindaco. Leggi

A Palermo finisce l’epoca di Leoluca Orlando

Il 12 giugno si vota per il nuovo sindaco. Dopo cinque mandati, quello uscente assiste da lontano a una contesa che si è infiammata per l’assenza del candidato della destra alla commemorazione della strage di Capaci. Leggi

Sui rifiuti Roma sbaglia di nuovo

Il progetto del comune per un impianto di termovalorizzazione è parte di una strategia per la gestione dei rifiuti obsoleta, che potrebbe rallentare la transizione verso l’economia circolare Leggi

L’orizzonte infinito dei tuareg a Pordenone

In Friuli Venezia Giulia vive la più grande comunità in Italia della popolazione nomade che viene dal deserto del Sahara. La loro idea di unione è molto forte, in una cultura che si identifica nella lingua e nella pace. Leggi

Le spiagge sono di tutti

A Lecce è stato elaborato un piano di gestione delle coste che blocca le concessioni balneari, aumenta le spiagge libere e protegge il territorio. Per renderlo fruibile ai cittadini, prima che ai turisti. Leggi

Vivere con il conflitto sulla porta di casa

Nella cittadina ucraina di Nju-Jork, al confine con i territori controllati dai separatisti del Donbass, la popolazione non ha paura. È abituata alla guerra e non vuole andarsene Leggi

Moby Duck 

La straordinaria avventura di 7.200 paperelle di plastica gialla alla deriva e dell’uomo che decise di inseguirle fino all’Artico. Dall’archivio di internazionale. Leggi

La giusta misura.Il giornalismo non è tutta una questione di lunghezza

Tre giornalisti di magazine cartacei si sono confrontati sul futuro del giornalismo. L’appuntamento era al Cinema Apollo alle ore 11.00 di sabato 1 ottobre al Festival di Internazionale a Ferrara. I protagonisti sono stati Patrick de Saint-Exupéry del XXI, John R. MacArthur di Harper’s e Daniel Puntas Bernet di Reportagen con lo scrittore e insegnante Christian Raimo come moderatore.

La partita in gioco vede attualmente schierati il giornalismo on-line e il giornalismo sulla carta stampata. I lettori si stanno spostando via via dalla carta a internet e si portano dietro anche gli investimenti pubblicitari, mettendo in evidente crisi i giornali tradizionali. Il giornalismo on-line sembra andare contro l’approfondimento. Chi scrive per i blog non è portato a scrivere pezzi lunghi e anche i giornalisti tradizionali che stanno usando questo mezzo sembrano farsi corrompere.
“Credo che i giornalisti stiano impazzendo” ha affermato John R. MacArthur. C’è come una frenesia nell’aria che coinvolge tutti e porta a una “valanga informativa” che quando passa travolge e non lascia molto. Eppure diversi studi scientifici stanno dimostrando che la ritenzione di ciò che si legge su carta è maggiore rispetto all’on-line. L’attenzione migliora e ne giova la concentrazione e la voglia di proseguire. “Spero di diffondere il panico tra i genitori qui in sala” incalza John R. MacArthur che difende a spada tratta il suo modo di fare giornalismo.
Tra l’altro questa velocità e impazienza nei confronti delle notizie sul web sembra manifestarsi anche sulla pubblicità digitale che, come stanno confermando altri studi, non viene letta: “mi auguro che questo sia l’inizio della fine delle follie digitali che hanno fatto tanti danni al nostro mestiere” – auspica John R. MacArthur.
In questo panorama non solo resistono ma prosperano altre realtà. È il caso di Reportagen che, nato cinque anni fa, ha puntato tutto sulla carta stampata guadagnandosi la rispettabile fetta del 40% di pubblico sotto i trent’anni. Patrick de Saint-Exupéry sostiene che “l’obiettivo del giornalismo è offrire una rappresentazione del mondo”. Le notizie brevi tipiche del web non sono in grado di farlo: descrivono i fatti ma per comprendere cosa ci accade attorno abbiamo bisogno di andare oltre, di uscire dalla confusione e di aggiungere altri contenuti. E non è solamente la lunghezza degli articoli. Fumetti, infografiche e perfino i dati possono offrire soluzioni per raffigurare la realtà. L’importante è andare contro la semplificazione e non rinunciare mai alla complessità. L’approfondimento inoltre si accompagna con la democrazia che oggi è messa in pericolo “dal 75% di notizie che non sono da confondere con le informazioni”, sottolinea Daniel Puntas Bernet. Andare oltre la notizia offre alla gente la possibilità di reagire.

Non ultimo “leggere ci rende belli” sostiene Daniel Puntas Bernet. La lettura richiede impegno. Bisogna sedersi, prendersi del tempo, fermarsi e farsi coinvolgere dalla storia. E i migliori giornalisti sono gli scrittori: sanno immergere il lettore nel racconto e portarlo lontano.

Elisa Bianchi

La solitudine dei bambini in fuga dalla guerra

Il fenomeno dei minori non accompagnati che partono per l’Europa occidentale attraverso i paesi balcanici è in crescita. I ragazzi, in fuga dalla guerra, sperano di ottenere lo status di rifugiati e di farsi raggiungere legalmente dalla propria famiglia. Arrivati in Bulgaria, però, si trovano spesso in situazione difficili. Leggi

A Teheran i murales raccontano una città che non c’è più

Nazgol Ansarinia, artista iraniana nata a Teheran, racconta la sua città in continua trasformazione. Mentre molti edifici vengono demoliti per lasciare spazio a nuove costruzioni, centinaia di murales richiamano un passato che non esiste più. Il video del Guardian. Leggi

Due giorni ad Abu Dhabi per capire come funzionano le Nazioni Unite

Bianca, Rahzadie e Felix fanno parte dei 180 giovani di varie nazionalità che hanno partecipato al progetto Change the world model United Nations, organizzato dall’associazione italiana Diplomatici in collaborazione con la New York University di Abu Dhabi. Leggi

Le parole sono finite

La scatola che contiene gli appunti per i miei articoli sta per esplodere. Leggi

Svegliarsi a Chittagong

In Bangladesh è arrivato soltanto il primo tempo della modernizzazione, quello della mobilità a gas e della plastica. Leggi

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