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Il ministro degli esteri uruguaiano si dimette per il rilascio di un passaporto

Il ministro degli esteri uruguaiano Francisco Bustillo si è dimesso il 1 novembre dopo la pubblicazione di alcune registrazioni audio che riguardano il rilascio di un passaporto a un narcotrafficante di primo piano, Sebastián Marset. Leggi

Montevideo all’asciutto

“Da giorni gli abitanti di Montevideo pregano affinché piova abbastanza da far salire il livello delle riserve d’acqua del principale bacino della città, quello di Paso... Leggi

In Uruguay la cannabis di stato è un successo a metà

Registrazione obbligatoria, prodotto insufficiente e di bassa qualità, divieto di vendita agli stranieri. La legge che ha reso l’Uruguay il primo stato a legalizzare la cannabis è sempre più criticata. Sesto episodio della serie Stato alterato. Leggi

La strategia dell’Uruguay è un’eccezione in America Latina

In un continente che è il nuovo centro della pandemia, il paese oggi conta meno di mille contagi e solo 23 morti. Grazie a scelte rischiose, ma che hanno pagato. Leggi

È morto Gregorio Álvarez, ultimo dittatore dell’Uruguay.
È morto Gregorio Álvarez, ultimo dittatore dell’Uruguay. Il generale, soprannominato Goyo, che ha guidato il paese dal 1981 al 1985, è morto a causa di un attacco cardiaco a 91 anni. Era stato condannato a 25 anni di carcere nel 2009, per i crimini commessi contro gli oppositori politici. È stato ritenuto responsabile della sparizione di 40 persone.
La migliore cannabis dell’Uruguay

L’Uruguay è stato il primo paese al mondo a legalizzare la vendita e il consumo di cannabis. Da 5 anni, nel mese di luglio, a Montevideo viene organizzata la Cannabis cup, una competizione in cui vengono votate le foglie migliori del paese. Leggi

Dolores distrutta
La Colombia legalizza l’uso terapeutico della cannabis

Dopo Cile, Puerto Rico e Uruguay (dove la sostanza è legale anche a fini ricreativi), la Colombia è il quarto paese dell’America latina che permette l’uso della cannabis per fini medici. Una pianta che resta proibita in 17 paesi paesi della regione. Leggi

Giappone, Ucraina, Egitto, Senegal e Uruguay al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Giappone, Ucraina, Egitto, Senegal e Uruguay al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Resteranno in carica per due anni a partire dal 1 gennaio. Il Consiglio di sicurezza è formato da cinque membri permanenti e da dieci non permanenti che vengono eletti, cinque all’anno, dall’Assemblea generale.
La scrittura cura la cattiva memoria

Dalla fondazione della scrittura in Iraq al perché è importante scrivere. Un estratto da Specchi. Una storia quasi universale, ultimo libro pubblicato in Italia dallo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano. Leggi

È morto lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano

Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano è morto a 74 anni a Montevideo. Era stato ricoverato in ospedale il 10 aprile per le conseguenze di un cancro ai polmoni. Galeano era nato a Montevideo il 3 settembre 1940 ed era giornalista, scrittore e saggista.

Dalla pubblicazione nel 1971 del romanzo Le vene aperte dell’America Latina, Galeano è diventato un punto di riferimento della letteratura di denuncia sudamericana. Le sue opere sono state pubblicate in una ventina di lingue. Prima di diventare uno dei più importanti intellettuali di sinistra dell’America Latina, Galeano aveva lavorato come operaio, disegnatore, imbianchino, postino, dattilografo e cassiere.

Quando i militari presero il potere con un colpo di stato in Uruguay nel 1973, Galeano fu messo in carcere e poi fuggì in Argentina. Quando il generale Jorge Rafael Videla salì al potere in Argentina, il suo nome fu aggiunto alla lista delle persone condannate dagli squadroni della morte e lui fuggì in Spagna. Tornò a Montevideo all’inizio del 1985.

Ritmo africano al carnevale di Montevideo

A Montevideo, la capitale dell’Uruguay, sono cominciate le celebrazioni del carnevale, con le tradizionali sfilate conosciute con il nome di llamadas. Leggi

Approvato l’uso di cannabis a scopo medico in Uruguay

In Uruguay il governo ha autorizzato l’uso di cannabis a scopo medico e scientifico, con l’approvazione del ministero della sanità pubblica. Nel 2013 il governo ha approvato una legge per legalizzare la marijuana a fini ricreativi, che ne permette la coltivazione, il consumo e la vendita. Ogni cittadino può acquistare un massimo di dieci grammi di marijuana ogni settimana, dopo l’iscrizione a un registro nazionale.

Per la ricerca scientifica gli studiosi potranno rifornirsi da produttori registrati all’Istituto di regolamentazione e di controllo della cannabis (Ircca), creato dopo la legalizzazione nel 2013. La cannabis potrà essere somministrata a pazienti con più di 18 anni di età, che per trenta giorni non potranno consumare marijuana per scopo ricreativo. Afp

Pepe Mujica, un politico vero

A dicembre, nel grande auditorium della fiera del libro di Guadalajara, in Messico, José “Pepe” Mujica ha risposto a qualche domanda. Era strano: il paese ospite della fiera era l’Argentina, ma l’evento principale è stato l’incontro con il presidente dell’Uruguay. Quasi duemila persone – di domenica, alle nove di mattina – sono venute ad ascoltarlo. Leggi

Gli artificieri fanno brillare un pacco sospetto vicino all’ambasciata israeliana in Uruguay

La polizia uruguaiana ha trovato un oggetto sospetto simile a una bomba a settanta metri dall’ambasciata israeliana a Montevideo. Gli artificieri l’hanno fatto brillare per precauzione. Secondo la polizia, il pacco conteneva un “elemento elettronico che imitava un detonatore” ma non ha causato alcun danno. Afp

Una bomba è esplosa parzialmente vicino all’ambasciata israeliana in Uruguay. Ha’aretz

Una bomba è esplosa vicino all’ambasciata israeliana in Uruguay. Ha’aretz

Rilasciati sei detenuti di Guantanamo

Gli Stati Uniti hanno rilasciato sei detenuti di Guantanamo e li hanno mandati in Uruguay per la riabilitazione. Si tratta di quattro siriani, un palestinese e un tunisino. Erano sospettati di far parte di Al Qaeda, ma non sono stati mai processati.

L’ex presidente José Mujica aveva proposto a marzo del 2014 di prenderli in carico. Quasi metà dei 136 detenuti di Guantanamo potrebbero uscire dal carcere ed essere trasferiti, ma i loro paesi di origine sono troppo instabili o insicuri perché possa avvenire il rimpatrio. Per questo una cinquantina di paesi ha dato la disponibilità ad accoglierli.Ap

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