12 giugno 2017 13:38
  • Successo schiacciante del partito di Emmanuel Macron alle elezioni legislative francesi. Domenica si è svolto il primo turno delle elezioni per il rinnovamento dei 577 deputati dell’assemblea nazionale. La coalizione tra il partito del neopresidente, La République en marche, e MoDem si è aggiudicato il 32,6 per cento dei voti e tra i 415 e i 455 seggi: una maggioranza senza precedenti. I socialisti hanno perso circa 200 seggi, mentre il partito di estrema destra, Front national, ha ottenuto solo il 13,2 per cento. I risultati saranno definitivi dopo il secondo turno di domenica prossima.
  • Alle elezioni amministrative italiane, il Movimento 5 stelle è escluso dal ballottaggio in tutte le grandi città. A Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo la scelta degli elettori è tornata sui candidati di centrodestra e centrosinistra, sottolineando l’impopolarità del movimento a un anno dalla sua vittoria a Torino e Roma. Tutti i candidati del movimento di Beppe Grillo sono stati eliminati al primo turno nelle votazioni che si sono svolte in 1.004 comuni. Nel capoluogo siciliano, il sindaco uscente Leoluca Orlando è l’unico ad avere ottenuto la riconferma al primo turno.
  • Una coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni parlamentari in Kosovo. Dell’alleanza fanno parte anche gli ex capi dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Elk). I leader dell’ex organizzazione paramilitare hanno formato una coalizione composta da quattordici partiti tra cui il Partito democratico del Kosovo (Pdk) di Kadri Veseli, che è anche il lcandidato premier, e l’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) di Ramesh Haradinaj, comandante dell’Elk processato e assolto per crimini di guerra da un tribunale internazionale. La coalizione ha ottenuto i il 34,6 per cento dei voti. Rilevante il risultato del movimento Vetevendosje che è arrivato secondo con il 25,6 per cento, il doppio rispetto al 2014.
  • Referendum in Puerto Rico: il 97 per cento vota per diventare il cinquantunesimo stato americano. Il referendum consultivo, il cui esito deve essere confermato dal congresso degli Stati Uniti, è stato massivamente boicottato dall’opposizione favorevole a restare un territorio autonomo. La partecipazione è stata infatti del 22,7 per cento – un elettore su quattro – dei 2,2 milioni di aventi il diritto al voto. Secondo il governatore dell’isola, Ricardo Rosellò, diventare uno stato federato faciliterebbe la soluzione della crisi economica del paese, che ha accumulato un debito di settanta miliardi di dollari.
  • Arresti domiciliari per il leader dell’opposizione russa Aleksej Navalnyj in vista delle manifestazioni da lui convocate oggi a Mosca. Navalnyj è stato arrestato davanti al portone di casa sua, ha riferito la moglie su Twitter, aggiungendo che i piani per lo svolgimento delle manifestazioni di protesta non devono cambiare. Si sono verificati anche altri arresti nell’est del paese dove le proteste sono in corso.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it