12 luglio 2017 13:29
  • Donald Trump Jr ha pubblicato lo scambio di email in cui gli venivano offerte notizie compromettenti su Hillary Clinton. Il figlio del presidente ha detto in un’intervista con Fox News che l’incontro l’avvocata russa Natalia Veselnitskaja non è stato niente d’importante e non ne ha nemmeno parlato con il padre: in tv si è limitato a dire che avrebbe dovuto gestire la situazione in modo diverso.
  • Peggiorano le condizioni di Liu Xiaobo, ma la famiglia ha rifiutato la respirazione artificiale. L’intellettuale cinese premio Nobel per la pace, 61 anni, è ricoverato dal 26 giugno nell’ospedale di Shenyang per un cancro al fegato, dopo essere stato trasferito dalla prigione in cui stava scontando una pena a 11 anni di prigione per “sovversione”. Liu Xiaobo continua a chiedere di potersi curare all’estero e la Germania si è detta pronta ad accoglierlo.
  • Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha escluso una revoca in breve tempo dello stato di emergenza nel paese. La misura di sicurezza era stata imposta il 20 luglio 2016 in seguito a un tentato colpo di stato. Intanto il governo ha emesso 34 mandati di cattura contro altrettanti ex dipendenti della tv di stato accusati di essere seguaci di Fetullah Gülen, sospettato di essere l’organizzatore del fallito golpe.
  • Nel piano di Londra per la Brexit non c’è reciprocità, accusa il capo negoziatore dell’Unione europea, Michel Barnier. La proposta britannica sui diritti dei cittadini “sottopone i cittadini Ue a tali restrizioni che non permetterebbe loro di continuare a vivere come oggi” nel Regno Unito. Secondo Barnier la garante dei diritti dei cittadini europei dev’essere la Corte europea di giustizia. Intanto, la sterlina ha recuperato sul dollaro dopo la pubblicazione di nuovi dati positivi sull’occupazione, al livello più basso dal 1975 (4,5 per cento), anche se è aumentato il divario tra i salari e l’inflazione, in continua salita dal referendum sulla Brexit.
  • Uno dei più grossi iceberg mai registrati si è staccato dall’Antartide. L’enorme blocco, che secondo le stime copre un’area di circa seimila chilometri quadrati, è stato osservato da un satellite statunitense che sorvolava la regione della piattaforma di ghiaccio Larsen C. Gli scienziati si aspettavano questo fenomeno: da oltre un decennio osservavano lo sviluppo di un’enorme crepa nel Larsen C. Il blocco non dovrebbe spostarsi lontano e velocemente in breve termine. Ma dovrà essere monitorato: correnti e venti potrebbero spingerlo verso nord, dove diventerebbe pericoloso per le navi.

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