23 ottobre 2017 13:34
  • Veneto e Lombardia, due delle regioni più ricche d’Italia, hanno votato a favore di una maggiore autonomia da Roma, ultimo esempio delle forze centrifughe che stanno ridisegnando l’Europa. In Veneto ha votato il 57,2 per cento degli aventi diritto e il sì ha ottenuto il 98 per cento delle preferenze; in Lombardia ha votato oltre il 40 per cento e il sì ha avuto oltre il 95 per cento. Il referendum era solo consultivo ma il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha definito il voto “un big bang” istituzionale.
  • Il parlamento catalano si riunirà in sessione plenaria il 26 ottobre per discutere le misure richieste dal governo di Madrid, che vuole applicare l’articolo 155 della costituzione (che consente il commissariamento di una regione autonoma in caso di percolo per il paese) e indire elezioni anticipate in Catalogna. Lo ha annunciato il portavoce del partito indipendentista Junts pel sí. Il senato spagnolo discuterà il 27 ottobre l’applicazione dell’articolo 155.
  • Il premier giapponese Shinzo Abe sembra aver vinto la sua scommessa: alle elezioni anticipate la coalizione di governo uscente conquista due terzi dei seggi. Secondo i risultati non ancora definitivi il blocco formato dal Partito liberaldemocratico e dai conservatori di Komeito ha ottenuto 312 dei 465 seggi della camera bassa. Con questa maggioranza il premier ha i numeri per realizzare il suo progetto di modificare la costituzione pacifista.
  • Il leader dell’opposizione keniana, Raila Odinga, ha chiesto alla Commissione elettorale di rinviare le presidenziali in programma il 26 ottobre. Odinga aveva già ritirato la sua candidatura a una votazione il cui esito, a suo giudizio, è già stato deciso. In un’intervista al quotidiano The Nation Odinga ha dichiarato che non riconoscerà l’eventuale vittoria del presidente uscente Uhuru Kenyatta, già annullata una prima volta.
  • Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Ghebreyesus ha revocato l’incarico al presidente dello Zimbawe Robert Mugabe come ambasciatore di buona volontà dell’Oms. La decisione è stata annunciata in seguito alle critiche nate subito dopo l’annuncio della nomina, visto il pessimo stato del sistema sanitario dello Zimbabwe.

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