03 novembre 2017 13:30
  • L’esercito siriano e le forze alleate hanno riconquistato la città di Deir Ezzor, capoluogo dell’omonima provincia della Siria orientale. L’assedio alla città, in mano al gruppo Stato islamico (Is), durava da tre anni. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando una fonte militare.
  • La procura generale spagnola ha chiesto un mandato d’arresto europeo per il presidente catalano Carles Puigdemont, che insieme ad altri quattro politici indipendentisti non si è presentato in tribunale per rispondere alle accuse di ribellione, sedizione e malversazione. Centinaia di persone hanno manifestato a Barcellona contro la carcerazione preventiva stabilita per altri otto politici catalani. Dopo aver passato la notte in carcere, la mattina del 3 novembre è stato scarcerato il ministro Santi Vila, che ha pagato una cauzione di 50mila euro,
  • Donald Trump parte oggi per un viaggio di undici giorni in Asia: la prima tappa è il Giappone, seguito da Corea del Sud, Cina, Vietnam e Filippine. È il viaggio più lungo di un presidente degli Stati Uniti da 25 anni e dovrebbe aiutare Washington a trovare alleati nella crisi nucleare con la Corea del Nord. La partenza di Trump avviene in un momento delicato per la politica interna: il 3 novembre sarà presentata la riforma fiscale, che tra le altre cose dovrebbe ridurre le aliquote dalle attuali sette a quattro.
  • La prima ministra della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha confermato la disponibilità del suo paese ad accogliere 150 rifugiati detenuti nei campi allestiti dall’Australia a Nauru e Manus, in Papua Nuova Guinea. Il 31 ottobre l’Australia ha ufficialmente chiuso il centro di detenzione per profughi e richiedenti asilo stabilito sull’isola di Manus, che era stato dichiarato incostituzionale. Oltre 600 profughi si sono barricati all’interno e nonostante il taglio delle forniture di acqua, elettricità e cibo rifiutano di essere trasferiti in alloggi provvisori sull’isola, affermando di non sentirsi al sicuro dopo le violente aggressioni commesse da alcuni gruppi armati.
  • Almeno tre milioni di persone nel mondo sono apolidi. Lo afferma un rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), secondo cui questo status priva le persone di alcuni diritti fondamentali. L’Unhcr invita gli stati a mettere fine a questa politica discriminatoria entro il 2024 naturalizzando innanzitutto le persone nate sul loro territorio che rischierebbero di restare senza cittadinanza. E poi facendo lo stesso con chi risiede da tempo nel paese.

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