01 febbraio 2019 09:06

Incasellare in un genere musicale i Saint Etienne mi sembra particolarmente complicato. Wikipedia squaderna alternative dance, indie dance, techno, musica house, synth pop. Il genere “dance pop strana” non esiste. Peccato, andrebbe bene per dischi della band di Croydon, perfetti per tutte le ore del giorno e della notte: c’è musica per ballare, sempre morbida, condita da vagonate di campionamenti bizzarri. E ogni tanto spuntano cose come la #canzonedelgiorno, struggente e bellissima.

Quanto tempo piacevole si può passare ascoltando i Saint Etienne? Tanto. Bob Stanley, uno dei tre artefici del gruppo, ci ha anche fatto passare tanto tempo piacevole con Yeah yeah yeah: the story of modern pop, un librone tanto capriccioso quanto appassionante sulle canzoni di casa sua dal 1952 all’arrivo di iTunes.

Come a volte capita quando il titolo di una canzone ci sembra misterioso, in realtà non significa molto. Questo pare che sia il nome di una società edilizia che sta dalle loro parti.

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