04 luglio 2019 17:29

Il sistema alimentare, dalla produzione al consumo, è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra, soprattutto a causa di carne e latticini. Ma è possibile mangiare bene senza distruggere il pianeta? Sì, sostiene il New York Times. Prima di tutto evitando gli sprechi e riducendo il consumo di cibi che hanno un elevato impatto ambientale. E poi forse affidandosi ad alcuni piatti tradizionali.

Un buon esempio è il pho, una zuppa vietnamita con spaghetti in brodo di carne e spezie. La carne è un ingrediente fondamentale ma discreto. Ne basta poca per arricchire i cereali e le verdure. Un secondo suggerimento viene dall’India. A colazione si potrebbero mangiare le dosa, frittelle di fagioli e lenticchie, e più tardi il dal, uno stufato di lenticchie. I legumi, ricchi di proteine e fibre e poveri di grassi, hanno un basso impatto ambientale. Un terzo piatto potrebbe essere la paella venezuelana, che include cozze, vongole e a volte ostriche. I frutti di mare hanno molte proteine e fanno bene, se vengono da mari puliti. Una quarta possibilità arriva dal Kansas, negli Stati Uniti, dove si sta riscoprendo la carne di bisonte.

Recuperare i piatti tradizionali contribuisce a tutelare l’ambiente, purché non diventino troppo di moda, perché consumi eccessivi portano alla distruzione delle risorse. Infine, anche solo mangiare insieme al resto della famiglia può far bene alla salute delle persone e del pianeta, perché aiuta a evitare gli sprechi e i consumi eccessivi. E rende i pasti più piacevoli.

Questo articolo è uscito sul numero 1306 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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