04 settembre 2018 16:56

Domanda lampo: conoscere il sesso del bambino che aspetto, sì o no? –Paola

“Scoprire il sesso del bambino mi sembra come aprire i regali la vigilia di Natale o saltare all’ultima pagina di un romanzo quando ancora ne hai letto solo metà”, dichiara Susan, la protagonista di La felicità del cactus di Sarah Haywood. “È un po’ come barare per un’infantile mancanza di pazienza e autocontrollo”. Alla fine, però, anche l’inflessibile Susan cede alla tentazione: “Sono una persona pragmatica”, spiega, “mi piace sapere esattamente cosa succederà e quando succederà. Conoscendo il sesso del bambino potevo acquistare vestitini e altri oggetti indispensabili”.

Se la questione si riduce alla scelta tra il rosa e l’azzurro, forse Susan non sa che ormai si risolve tutto con il giallo o il verde. In ogni caso anch’io sono favorevole a conoscere il sesso del nascituro, ma non per pragmatismo. Il momento della nascita porta con sé una tempesta di emozioni che ti investono contemporaneamente e il sesso del bambino è una delle tante scoperte. Saperlo durante la gravidanza ti permette di godere della notizia fino in fondo, con calma, e di rendere ancora più speciali quei mesi di attesa.

Insomma, significa dare più spazio a un aspetto bellissimo della nascita. E comunque non è detto che si debba comunicarlo agli altri. Susan, per esempio, alla fine decide di tenere la notizia per sé. “Perché una cosa è dare una rapida occhiata all’ultima pagina di un libro, ma leggerla ad alta voce davanti a tutti è ben diverso”.

Questa rubrica è uscita il 31 agosto 2018 nel numero 1271 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati

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