04 gennaio 2019 12:29

Gentile bibliopatologo,
da qualche mese esito a iniziare un nuovo romanzo per paura di rimanere avvinghiato nella storia e di trascurare le altre attività della vita quotidiana: spesa, pulizie della casa, amicizie. È capitato, infatti, di ritrovarmi col frigo vuoto, la casa in disordine e gli amici risentiti per aver saltato l’aperitivo. Finito il romanzo, mi sento abbrutito e in colpa. Devo rinunciare a leggere?

–Alberto

Caro Alberto,
fermo lì! Non fare pazzie, e non azzardarti a cercare una cura. Sei uno dei pochi superstiti che ancora sanno praticare un’arte ormai preclusa alla maggioranza dei lettori: l’arte d’immergersi in un romanzo senza mai tirar fuori il naso, dimenticandosi di quel che sta fuori – le notifiche sul telefono, la corvée domestica, il canto di sirena della mondanità. Se perdi questo dono, pensi che sarà poi facile recuperarlo? Ti ricordo che, se è relativamente semplice trasformare un acquario in una zuppa di pesce, l’operazione inversa di solito non riesce. Non farti illusioni, causeresti un danno irreversibile!

Alex and Laila, Getty Images

Ne soffri? Pazienza: sei necessario come monito all’umanità futura, e questo è un compito che trascende il piano, degnissimo ma pur sempre limitato, della tua vita privata. Gli amici si lamenteranno, il frigorifero languirà, la casa sarà invasa dagli insetti, ma presto avrai il privilegio, parafrasando Virginia Woolf, di “una gabbia tutta per te” in uno zoo umano dove noi luminari della bibliopatologia esporremo esemplari di lettori esotici o quasi estinti, come si faceva crudelmente con gli indigeni al tempo delle Esposizioni universali e come si fa giocosamente in quei racconti di fantascienza dove le specie aliene conquistatrici conservano sotto spirito qualche terrestre.

Tutto quel che dovrai fare è startene assorto a leggere placidamente i tuoi romanzi. I visitatori dello zoo, va da sé, non ti lanceranno noccioline o banane, ma libri.

L’unico consiglio che il tuo bibliopatologo si sente di darti è questo: indossa un casco e una tuta ben imbottita. Non esiste lettura così immersiva che non possa essere guastata da un tomo del Dottor Živago sul naso.

Il bibliopatologo risponde è una rubrica di posta sulle perversioni culturali. Se volete sottoporre i vostri casi, scrivete a g.vitiello@internazionale.it

Questa rubrica è stata pubblicata sul numero di Internazionale Extra Playlist. Il meglio del 2018.

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