29 dicembre 2015 14:27

Fino agli anni sessanta la Corea del Sud era un paese molto arretrato da un punto di vista economico e sociale, ma negli ultimi cinquant’anni ha avuto uno sviluppo frenetico che lo ha trasformato in uno dei paesi più avanzati del mondo dal punto di vista tecnologico. Il fotografo Filippo Venturi ne ha raccontato le contraddizioni nel progetto Made in Korea (2015).

Oggi la Corea del Sud è considerata cinque anni in avanti rispetto al resto del mondo, da un punto di vista tecnologico. La Samsung, la maggiore azienda del paese, produce un quinto del pil sudcoreano.

Questa corsa verso la modernità, secondo Venturi (Cesena, 1980), ha imposto degli standard di competizione altissimi: negli studi, a lavoro e nell’aspetto fisico. Anche i modelli estetici dominanti sono conformisti, e si fa ricorso in maniera massiccia alla chirurgia plastica.

L’omologazione e la competizione generano effetti collaterali molto gravi dal punto di vista sociale come l’alcolismo, la solitudine e un elevato tasso di suicidi.

Made in Korea è diventato un libro e fino al 10 gennaio sarà esposto al Foro boario di Modena, insieme ai lavori di Giovanni Matera ed Emanuela Palazzi, all’interno di una mostra dedicata ai nuovi talenti scelti dalla Fondazione fotografia.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it