02 dicembre 2016 13:04

Continuano le proteste dei nativi americani contro la costruzione dell’oleodotto vicino alla riserva di Standing Rock Sioux, a cavallo tra North Dakota e South Dakota. In generale i toni sono rimasti pacifici, ma nei giorni scorsi ci sono stati degli scontri quando la polizia, nel tentativo di porre fine alla protesta, è intervenuta. Dal 4 dicembre si uniranno alla protesta circa duemila veterani statunitensi, per dimostrare il loro supporto alle ottocento persone che stanno manifestando da mesi.

Le temperature sono scese sotto lo zero e la neve, i venti freddi e il ghiaccio stanno mettendo a dura prova i componenti di quella che è diventata la più grande riunione di nazioni tribali della storia, nel campo di Oceti Sakowin, nel North Dakota. Sono infatti più di trecento le nazioni tribali che fin dal 2014 si oppongono all’oleodotto Dakota Access, affermando che profanerà le terre sacre e metterà in pericolo le risorse idriche.

L’oleodotto, della lunghezza di 2.047 chilometri, dovrebbe trasportare centinaia di migliaia di barili di greggio al giorno, attraversando cinquanta contee in quattro stati: dalla parte occidentale del North Dakota, via South Dakota e Iowa, ricongiungendosi alla fine con un oleodotto esistente a Patoka, nell’Illinois.

Le foto sono state scattate da David Goldman, fotografo dell’Associated press, il 1 dicembre 2016.

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