09 maggio 2017 14:42

Secondo alcuni esperti, il conflitto in Siria ha fatto tornare indietro di trent’anni l’economia del paese, privata di quasi tutte le sue entrate. La maggioranza delle infrastrutture, inoltre, è stata distrutta e le esportazioni sono crollate di oltre il 90 per cento dall’inizio della guerra. Per il ministero del petrolio le perdite dirette e indirette nel settore dell’energia si attestano a 58 miliardi di dollari.

Alcuni abitanti di Douma, un quartiere alla periferia di Damasco sotto il controllo dei ribelli, per supplire alla mancanza di carburante per generatori e macchinari, hanno messo in piedi una raffineria di petrolio artigianale che produce carburante da rifiuti plastica.

L’officina è gestita da Abu Kassem, dai suoi tre figli e altri familiari, ed è attiva da circa tre anni e mezzo, da quando le forze governative hanno cominciato l’assedio nella parte orientale di Ghouta, il distretto di Douma.

Kassem ha imparato guardando video trovati online: usa bottiglie di plastica, detriti di edifici danneggiati, plastica da utensili di cucina, acqua e anche tubature di scarico per produrre combustibile liquido e gassoso. I gas ottenuti sono venduti per uso domestico e commerciale al posto di gas naturale a vari clienti, tra cui gli agricoltori che hanno bisogno di carburante per alimentare le pompe d’acqua e gli abitanti della città per l’uso di macchine e motociclette.

“Lavorare qui è molto faticoso, ma ho la sensazione che stiamo fornendo un grande servizio alle persone”, dice Abu Ahmed, 28 anni.

L’officina è attiva quindici ore al giorno, sei giorni a settimana e l’unica precauzione dei lavoratori contro gli effetti dell’inalazione di fumi tossici è quella di bere due tazze di latte al giorno. In una giornata di lavoro è usata quasi una tonnellata di plastica: da cento chili si possono estrarre 85 litri di carburante. Un litro di benzene viene venduto per 2.200 lire siriane (quasi dieci euro), e un litro di diesel per duemila lire siriane.

Le foto sono state scattate da Bassam Khabieh dell’agenzia Reuters ad aprile del 2017.

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