23 ottobre 2017 17:29

Sequenza sismica è una mostra che presenta i progetti di sette fotografi che hanno lavorato in Emilia Romagna e nell’Italia centrale per raccontare le zone colpite dai terremoti dal 2009 al 2016.

Tra questi, Tomoko Kikuchi, che non era mai stata in Italia e non aveva mai camminato tra le macerie di un terremoto. Kikuchi ha chiesto alle persone che ha incontrato di farsi raccontare quei luoghi com’erano prima. “Davanti ai miei occhi quelle rovine appaiono come un ritratto dello spirito dei sopravvissuti”, ha spiegato Kikuchi.

Valentina Sommariva ha ritratto le “cicatrici” dell’Italia centrale a un anno dal terremoto: “La cicatrice intesa da un lato come misura del tempo, di memoria della separazione, parte del processo di rimarginazione, dall’altra riflette sull’impossibilità per l’uomo di esercitare il controllo totale sull’ambiente in cui vive”.

Alle settanta immagini esposte, realizzate da Kikuchi e Sommariva insieme a Olivier Richon, Hallgerður Hallgrímsdóttir, Naoki Ishikawa, Eleonora Quadri, Naoki Ishikawa e Alicja Dobrucka, sono state affiancate alcune foto storiche dei primi terremoti fotografati in Italia, tra cui quello del 16 dicembre 1857 in Val d’Agri (oggi territorio compreso tra le provincie di Potenza e Salerno) e quello di Norcia il 22 agosto 1859.

Completa il percorso un documentario realizzato da Daniele Ferrero e Roberto Rabitti, girato negli stessi luoghi visitati dai fotografi in più momenti. La mostra – ospitata negli spazi dell’ex manifattura Tabacchi di Modena fino al 4 febbraio 2018 – è accompagnata da un catalogo edito da Skira.

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