08 agosto 2019 14:31

Vacanze al mare, matrimoni, processioni e pranzi della domenica. Sono alcune delle storie raccontate nelle oltre cinquemila foto raccolte per il progetto Archivio Bellosguardo, ideato e curato dal fotografo Alessandro Imbriaco.

L’obiettivo è realizzare un archivio fotografico del parco nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e Alburni, patrimonio dell’Unesco dal 1998. La prima parte del progetto sarò esposta durante il festival Rural dimensions, che si apre a Bellosguardo, in provincia di Salerno, l’11 agosto.

“Le fotografie di famiglia sono in alcuni casi un mezzo di comunicazione visiva e letteraria, come quelle inviate o ricevute dai parenti emigrati all’estero con i loro messaggi scritti a penna sul retro; in altri diventano un racconto sociologico” utile alla “documentazione puntuale di eventi storici”, spiegano gli organizzatori del progetto.

Accanto alle immagini recuperate, il festival presenterà il lavoro di cinque fotografi emergenti – Alessandro Coco, Valerio Morreale, Nunzia Pallante, Mattia Panunzio e Sarah Wiedmann – che hanno partecipato a una residenza artistica a Bellosguardo e che hanno provato a raccontare il territorio con uno sguardo contemporaneo.

Pallante per esempio si è concentrata sul rapporto tra la comunità di Bellosguardo e la natura, dando vita ad architetture dove si mescolano forme e paesaggi. Panunzio invece ha intitolato la sua serie Dal verde perché “il verde (a Bellosguardo) diventa simbolo ed elemento di appartenenza e provenienza, il verde come fonte primaria dellʼeconomia della zona, il verde come speranza che il paese non venga abbandonato”.

Le mostre dureranno fino al 22 agosto. In autunno saranno esposte negli spazi dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione a Roma.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it