Scienza

Interruttore della crescita

Si sapeva già del legame tra alimentazione, pubertà e crescita. Ora lo strumento di questo legame è stato identificato: è il recettore mc3r, che si trova nell’ipotalamo e dà il segnale di crescere quando lo stato nutrizionale è buono. Dall’analisi dei dati genetici di mezzo milione di persone, depositati nella biobanca britannica, è emerso che le mutazioni del recettore sono associate a ritardi nella pubertà e a una bassa statura. L’mc3r, scrive Nature, regola i tempi della maturazione sessuale, il tasso di crescita del corpo e l’accumulo di massa magra. L’attivazione del recettore in relazione allo stato nutrizionale spiegherebbe la crescita nell’ultimo secolo della statura media e l’anticipo della pubertà nei paesi ricchi. Lo studio potrebbe aiutare a mettere a punto farmaci in grado di agire sull’mc3r.

Dna ad alto rischio

Una variante genetica potrebbe aumentare il rischio di contrarre forme gravi d’infezione da sars-cov-2. La scoperta, se confermata, potrebbe spiegare perché alcuni gruppi di popolazione sono stati colpiti più duramente di altri dalla pandemia di covid-19. I ricercatori hanno isolato una parte di dna che sembrerebbe coinvolta nella risposta al virus. La variante si manifesterebbe nelle cellule che rivestono i polmoni, attaccate dal virus. Secondo i ricercatori, potrebbe avere un’origine neandertaliana e sarebbe più diffusa tra le persone con antenati in Pakistan, India e Bangladesh. In questo gruppo sarebbe presente nel 60 per cento degli individui, contro il 15 per cento delle persone di origine europea e il 2 per cento di quelle di origine subsahariana e caraibica. Ma per capire se la variante influisce davvero sulla risposta al covid-19, serviranno analisi più approfondite, scrive il Guardian. Inoltre, la sua frequenza nei vari gruppi di popolazione è stata calcolata su campioni piuttosto limitati. Tuttavia, se la scoperta fosse confermata, potrebbero aprirsi nuove opportunità terapeutiche. ◆

L’appetito delle balene

Balene e balenottere mangiano grandi quantità di cibo, tra il 5 e il 30 per cento della loro massa corporea. È il triplo di quanto si pensava finora, scrive Nature. L’hanno stabilito i ricercatori dell’università di Stanford, negli Stati Uniti, monitorando 321 cetacei di sette specie diverse di balenottere (Mysticeti) negli oceani Atlantico, Pacifico e Antartico. Il loro appetito ha un ruolo importante per l’ecosistema marino. Dopo aver mangiato i cetacei producono infatti grandi quantità di escrementi che fertilizzano le acque e favoriscono la crescita del fitoplanc­ton, che a sua volta è mangiato dal krill. Per questo, paradossalmente, il declino delle balenottere nelle acque antartiche ha portato a un declino del krill.

Il radar dei gatti

David W Cerny, REUTERS/Contrasto

I gatti potrebbero disporre di una specie di mappa mentale della posizione del loro padrone. In un test condotto in una stanza vuota, i felini tendevano a manifestare maggiore sorpresa quando la voce del padrone proveniva da un punto inatteso, diverso da quello in cui l’avevano visto l’ultima volta. Secondo la rivista statunitense PlosOne, quest’abilità è presente solo in alcuni animali, soprattutto in quelli che vivono in gruppo e in quelli che cacciano in condizioni di scarsa visibilità.

Spugne con neuroni

In una spugna d’acqua dolce, la Spongilla lacustris, sono state trovate cellule con caratteristiche simili ai neuroni. Le spugne sono animali semplici, privi di un sistema nervoso. I ricercatori hanno analizzato l’rna individuando diciotto tipi di cellule. In alcune, deputate al coordinamento della nutrizione, erano attivi geni simili a quelli dei neuroni. Il sistema nervoso degli animali più complessi, scrive Science, potrebbe essersi sviluppato da cellule come quelle delle spugne.

NASA/Johns Hopkins APL/SwRi/NOIRLab

Astronomia Alcuni astronomi hanno ricostruito un’immagine del lato nascosto di Plutone. È basata sui dati raccolti nel 2015 dalla sonda New Horizons, grazie alla luce solare debolmente riflessa da Caronte, una delle cinque lune del pianeta. L’immagine è poco nitida, ma ha permesso d’individuare una regione più brillante, forse per la presenza di un deposito di azoto o metano solido. La ricerca è stata pubblicata sul sito arXiv.

Paleontologia Secondo alcuni ricercatori, le ammoniti Parapuzosia seppenradensis hanno raggiunto dimensioni enormi per contrastare i grandi rettili marini del cretaceo. Secondo PlosOne, molte ammoniti (molluschi cefalopodi estinti) catalogate con nomi diversi rappresentano in realtà stadi di sviluppo della stessa specie, che in alcuni casi superava i due metri di diametro.

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1435 - 12 novembre 2021
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