Economia e lavoro

Infuriati con la Lidl

Atene, Grecia (Helene Rogers, Alamy)

In Grecia è scoppiata una campagna di boicottaggio contro la catena tedesca di supermercati Lidl. La causa è un episodio del 12 febbraio, scrive Le Monde, quando una pensionata di settant’anni, in gravi difficoltà economiche, è stata bloccata da una guardia di sicurezza mentre cercava di rubare in un supermercato del gruppo ad Atene. “Aveva nascosto nella sua borsa carne e formaggio per un valore di circa quaranta euro. Diversi clienti presenti in quel momento si sono offerti di pagare la somma, ma il direttore del negozio ha chiamato la polizia e la signora è stata portata in questura”. In un’intervista televisiva la pensionata ha spiegato che voleva “solo preparare un buon pasto per i suoi due figli” e che è pentita del gesto. “Con ottocento euro di pensione al mese e un mutuo per la casa”, ha raccontato, “spendo quattrocento euro per i miei problemi di salute e non mi restano neanche cento euro per mangiare”. L’episodio, continua il quotidiano francese, ha scatenato una campagna d’indignazione sui social network, dove si è diffuso l’hashtag #cancellidl e si sono moltiplicati gli appelli al boicottaggio. Alcuni negozi della catena sono stati addirittura saccheggiati. Uno degli assalti è stato rivendicato dal collettivo anarchico Rouvikonas. In un comunicato l’azienda tedesca ha detto che “il direttore della filiale era obbligato a seguire quella procedura” ma ora farà in modo di chiudere il caso. Dopo l’intervento del ministero dello sviluppo, il 17 febbraio la Lidl “ha ritirato la denuncia”. ◆

Un ostacolo significativo

Deir al Balah, Striscia di Gaza, Palestina (Majdi Fathi, NurPhoto/Getty Images)

“Il rincaro dei prodotti alimentari si sta rivelando un ostacolo significativo alla ripresa economica dalla pandemia, soprattutto nei paesi in via di sviluppo”, scrive il Wall Street Journal. Nelle economie più povere la spesa per nutrirsi assorbe la maggior parte del reddito di una famiglia: in media più della metà delle entrate, contro il 15 per cento delle economie sviluppate. Il prezzo di materie prime come il grano o la soia è cresciuto nel 2021 e ora sta provocando i rincari dei prodotti alimentari in tutto il mondo. “In genere”, spiega il quotidiano statunitense, “l’andamento dei prezzi al dettaglio dei generi alimentari segue di alcuni mesi quello dei prezzi degli ingredienti. Quindi, anche se l’inflazione delle materie prime dovesse rallentare come prevedono gli esperti, il conto della spesa continuerà a restare alto per un bel po’”. Tutto questo potrebbe aumentare il divario tra paesi ricchi e poveri, con i primi che registrano una ripresa più veloce grazie all’accesso più rapido ai vaccini e agli aiuti pubblici. ◆

Idee per usare i soldi delle tasse

Secondo la riforma voluta dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e approvata nel 2021 da più di 130 paesi, in futuro sarà applicata un’imposta minima globale del 15 per cento sulle multinazionali con un fatturato di almeno 750 milioni di euro all’anno. La misura coinvolge anche la Svizzera, che si prepara a recepire la riforma. Secondo alcune stime, i cantoni potrebbero incassare ogni anno 1,2 miliardi di franchi in più (circa 1,1 miliardi di euro), scrive la Neue Zürcher Zeitung. Tra i più interessati c’è il cantone di Zug, sede di diverse multinazionali. Le autorità locali hanno proposto a tutti i cantoni di versare parte delle maggiori entrate assicurate dall’imposta minima globale in un fondo comune. Secondo il progetto, si potrebbero mettere insieme circa due miliardi di franchi in cinque anni. “Questi soldi saranno usati per rafforzare la capacità dei cantoni di attirare aziende e miliardari. L’idea è puntare sull’innovazione, l’istruzione e la ricerca”. Ma nel cantone di Zug hanno aggiunto un’altra parola chiave: asili nido. Tutti gli investimenti, conclude il quotidiano, “saranno realizzati insieme al governo centrale, a cui spetta il coordinamento”.

Com’è l’esordio in borsa

Cresce il numero dei ragazzi che si avvicinano agli investimenti in borsa attraverso l’uso delle app per smartphone. Lo conferma uno studio realizzato, per conto della società di trading online Trade Republic, dall’istituto di ricerche economiche Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung su un campione di 216mila persone. Più del 70 per cento dei ragazzi sostiene d’investire in borsa per ottenere una buona rendita finanziaria nel lungo periodo, addirittura per assicurarsi la pensione. Ma il 20 per cento ammette che lo fa per provare il brivido del rischio delle scommesse in borsa. Metà dei ragazzi intervistati l’ha fatto per la prima volta, ma ottiene risultati in linea con quelli dei coetanei più esperti.

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1450 - 4 marzo 2022
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