25 giugno 2015 18:41

Il video della Reuters


È di diverse decine di morti, il bilancio dell’ultima offensiva del gruppo Stato islamico nella città siriana di Kobane, vicino al confine con la Turchia. I jihadisti – che nel gennaio scorso erano stati cacciati dai combattenti curdi dell’Unità di protezione del popolo (Ypg) – sono tornati ad attaccare con tre attentati suicidi che hanno provocato molte vittime. Le milizie dello Stato islamico hanno anche ammazzato più di venti curdi in un vicino villaggio, prima di essere costretti a ritirarsi dall’arrivo dei peshmerga.

La prima autobomba ha causato almeno cinque morti fra la popolazione. Secondo fonti locali, i jihadisti si sarebbero inoltre impadroniti di quattro edifici, in cui si sono asserragliati. La seconda autobomba è esplosa vicino al valico di frontiera con la Turchia di Mursitpinar, poco dopo è avvenuta una terza deflagrazione. Non è chiaro da dove siano arrivati i responsabili degli attacchi. Secondo fonti curde i jhadisti indossavano uniformi di soldati dell’Esercito siriano libero e si sarebbero infiltrati all’alba dalla Turchia: il governo Ankara ha tuttavia smentito che siano passati attraverso il proprio territorio.

I jihadisti hanno poi trucidato 23 curdi, tra cui donne e bambini, nel villaggio di Barkh Butan. I miliziani del gruppo Stato islamico erano entrati nel villaggio in mattinata, per poi ritirarsi dopo i bombardamenti della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti e l’arrivo dei peshmerga. I jihadisti hanno anche dichiarato di aver costretto le forze del governo siriano a ritirarsi verso il centro della città di Al Hasaka, dopo aver conquistato il distretto nordorientale di Al Nashwa. Al Hasaka è una delle più importanti città del Kurdistan siriano ed è controllata in parte dai soldati di Bashar al Assad e da gruppi armati loro alleati, in parte dai combattenti curdi.

Secondo la tv di stato, sono in corso violenti scontri tra l’esercito siriano e il gruppo Stato islamico. Al Hasaka è importante dal punto di vista strategico perché si trova lungo la strada che unisce Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico in Siria, con la città irachena di Mosul, nelle mani dei jihadisti da poco più di un anno. La nuova offensiva del gruppo Stato islamico arriva dopo che nelle ultime settimane le milizie curde avevano ottenuto importanti successi nella provincia di Raqqa, riconquistando la città di Tal Abyad.

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