03 febbraio 2017 17:44

L’esercito della Birmania ha commesso uccisioni e stupri di massa contro i rohingya. È quanto emerge dal report pubblicato dall’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite. I circa 220 testimoni sentiti hanno raccontato di “uccisioni di bambini, donne e anziani, stupri e violenze sessuali sistematiche e su larga scala, distruzione intenzionale di cibo e fonti di sostentamento”. Le violenze cominciate nell’ottobre del 2016 potrebbero ammontare a crimini contro l’umanità ed essere definite pulizia etnica.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it