25 marzo 2020 15:14

Il bilancio dell’epidemia di coronavirus nel mondo è salito a 436.159 contagi e 19.648 vittime.

Stati Uniti Il 25 marzo il presidente Donald Trump e il senato hanno raggiunto un accordo per un piano economico da 1.800 miliardi di dollari per affrontare l’emergenza coronavirus. La cifra permetterà di sostenere le aziende in crisi e le persone che perderanno il lavoro. Saranno finanziati anche gli ospedali e le aziende che producono dispositivi medici. Finora nel paese ci sono stati 55.238 contagi e più di ottocento morti.

Uruguay Il governo ha annunciato il 24 marzo la chiusura delle frontiere agli stranieri. Inoltre, gli uruguaiani non potranno più andare all’estero per viaggi di piacere. Finora nel paese ci sono stati 189 contagi, senza vittime.

Regno Unito Il 25 marzo il principe Carlo, 71 anni, erede al trono britannico, è risultato positivo al tampone. Nel frattempo, i lavori del parlamento britannico sono stati sospesi per circa un mese. Finora nel paese ci sono stati 8.167 contagi e 422 morti.

Spagna Il bilancio delle vittime nel paese ha superato quello della Cina. Nelle ultime ventiquattr’ore sono state registrate 738 vittime, che portano il totale a 3.434. I contagi dall’inizio dell’epidemia sono stati 47.610. Intanto, la fiera commerciale di Madrid è stata trasformata in centro medico con 5.500 posti letto. Madrid ha annunciato l’acquisto dalla Cina di dispositivi medici, tra cui 950 respiratori polmonari, per 432 milioni di euro.

Francia Il paese ha superato tra il 24 e il 25 marzo le mille vittime, arrivando a 1.100. È il quinto al mondo per numero di vittime ufficiali dopo Italia, Spagna, Cina e Iran. Nella regione del Grande Est la situazione sanitaria è ormai critica, con i reparti di terapia intensiva al completo. Finora nel paese ci sono stati 22.637 contagi.

Russia Il 25 marzo alcuni deputati del partito al potere Russia unita hanno presentato alla duma un progetto di legge che prevede pene fino a sette anni di prigione per chi non rispetta le misure di quarantena. Finora nel paese ci sono stati 658 contagi e una vittima.

Repubblica Democratica del Congo Il 24 marzo il presidente Félix Tshisekedi ha proclamato lo stato d’emergenza nel paese e l’isolamento della capitale Kinshasa per contenere l’epidemia di Covid-19. Finora nel paese ci sono stati 48 contagi e tre morti, tutti a Kinshasa.

Libia Un primo caso di contagio è stato registrato nel paese il 25 marzo. Badreddine al Najaf, direttore del Centro nazionale per la lotta alle malattie, ha precisato che il paziente, 73 anni, era rientrato nel paese dall’Arabia Saudita. L’eventuale diffusione dell’epidemia potrebbe avere conseguenze particolarmente gravi a causa del conflitto in corso nel paese.

Mali Il 25 marzo due maliani rientrati dalla Francia sono diventati i primi contagiati dal Covid-19 nel paese. Alcune regioni risultano inaccessibili ai servizi sanitari a causa delle violenze jihadiste. Un conflitto è in corso nel paese dal 2012.

Algeria Il 24 marzo il governo ha annunciato che un farmaco antimalarico, la clorochina, sarà somministrato ai pazienti con sintomi gravi della malattia. Finora nel paese ci sono stati 264 contagi e 19 morti.

Giordania Il governo ha proclamato il 24 marzo un coprifuoco a tempo indeterminato in cui nessuno potrà lasciare la propria casa. Le amministrazioni comunali e le aziende pubbliche avranno il compito di organizzare la consegna porta a porta dei generi alimentari, tra cui pane, acqua e latte in polvere. Finora nel paese ci sono stati 154 casi, senza vittime.

India Il 25 marzo è entrato in vigore il confinamento della popolazione in tutto il paese. La misura riguarda 1,3 miliardi di persone. Finora nel paese ci sono stati 562 contagi e dieci morti.

Australia Il 25 marzo il primo ministro Scott Morrison ha annunciato nuove misure per evitare gli assembramenti, tra cui l’introduzione di un limite massimo di dieci persone per i funerali. Finora nel paese ci sono stati 2.364 contagi e otto morti.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it