02 aprile 2020 13:00

Afghanistan
Il 1 aprile una delegazione dei ribelli taliban ha incontrato a Kabul alcuni rappresentanti del governo per discutere di un possibile scambio di prigionieri. L’incontro, il primo dal 2001, è avvenuto grazie alla mediazione del Comitato internazionale della Croce rossa. La liberazione di cinquemila detenuti taliban in cambio di mille soldati afgani è uno dei punti chiave dello storico accordo tra Stati Uniti e taliban firmato il 29 febbraio a Doha, in Qatar.

Pakistan
Il 2 aprile un tribunale di Karachi ha annullato la condanna a morte di Ahmed Omar Saeed Sheikh, il jihadista britannico accusato nel 2002 di aver rapito e ucciso il giornalista statunitense Daniel Pearl, decapitandolo davanti a una telecamera. La condanna a morte è stata commutata a sette anni di prigione, già scontati. Il tribunale ha anche annullato le condanne all’ergastolo di altre tre persone. Nel 2011 un’inchiesta indipendente nell’ambito del Pearl project aveva stabilito che i quattro uomini non erano presenti al momento dell’assassinio. L’autore dell’omicidio di Pearl sarebbe invece Khaled Sheikh Mohammed, ideatore degli attentati dell’11 settembre 2001, attualmente detenuto a Guantanamo.

Brasile
L’ong Survival international ha denunciato il 1 aprile l’omicidio di Zezico Guajajara, leader indigeno impegnato nella lotta contro l’appropriazione delle terre riservate agli autoctoni nello stato di Maranhão, nel nordest del paese. Guajajara, attivista di Guardiani della foresta, era stato più volte minacciato dai gruppi criminali che gestiscono il traffico illegale del legname.

Burkina Faso
Nella notte tra il 31 marzo e il 1 aprile un commando jihadista ha attaccato una pattuglia militare a Toéni, nel nordovest del paese, uccidendo un soldato. I militari hanno reagito uccidendo 15 assalitori. Dal 2015 più di ottocento persone sono morte nelle violenze jihadiste nel paese. Circa 800mila persone sono state costrette a lasciare le loro case.

Guinea
Il 1 aprile la commissione elettorale ha annunciato che il partito del presidente Alpha Condé ha ottenuto più di due terzi dei seggi nelle elezioni legislative del 22 marzo, boicottate dai principali partiti d’opposizione. La settimana scorsa era stata annunciata la vittoria del sì nel referendum indetto da Condé per modificare la costituzione e potersi candidare a un terzo mandato alla fine del 2020. Gli oppositori del presidente hanno chiesto alle Nazioni Unite d’indagare sulle violenze commesse dalla polizia contro i manifestanti il giorno del voto, che avrebbero causato decine di morti.

Argentina
Il 1 aprile l’istituto nazionale di statistica ha annunciato che alla fine del 2019 il 35,5 per cento della popolazione viveva in condizioni di povertà, il livello più alto dalla crisi economica del 2001. L’8 per cento era invece in una situazione d’indigenza totale. Nel 2019 il pil argentino ha registrato un calo del 2,1 per cento e l’inflazione è stata superiore al 50 per cento.

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