17 giugno 2020 12:58

India-Cina
Venti soldati indiani sono morti nella notte tra il 15 e il 16 giugno in uno scontro con i militari cinesi alla frontiera contesa del Ladakh. Secondo New Delhi ci sono anche vittime cinesi, ma Pechino non ha confermato. Il governo cinese ha accusato i soldati indiani di aver causato l’incidente oltrepassando per due volte il confine. Non sono stati sparati colpi di arma da fuoco, ma si è combattuto usando barre di ferro e sassi. L’ultimo scontro con vittime alla frontiera tra i due paesi risaliva al 1975. Nel 1962 si combatté la guerra di confine sino-indiana, vinta dalla Cina.

Stati Uniti
Il 16 giugno il presidente Donald Trump ha firmato un decreto che vieta l’uso della manovra di soffocamento da parte della polizia, a meno che non ci sia un pericolo immediato per la vita degli agenti. I manifestanti antirazzisti chiedevano il divieto puro e semplice della manovra di soffocamento. Trump ha anche annunciato delle misure per incoraggiare la polizia a “rispettare gli standard professionali più elevati”. I democratici hanno definito il piano del tutto insufficiente.

Australia
Il 16 giugno lo stato dell’Australia Meridionale ha aperto un’inchiesta sull’arresto violento di un aborigeno di 28 anni alla periferia di Adelaide. In un video si vedono due poliziotti che bloccano a terra l’uomo mentre un terzo agente lo colpisce ripetutamente. I poliziotti sono stati sospesi in attesa dei risultati dell’inchiesta.

Unione Europea
La Commissione europea ha annunciato il 16 giugno l’apertura di due inchieste contro Apple per violazione delle regole sulla concorrenza. La prima riguarda le regole dell’App store, che limiterebbero la possibilità per gli sviluppatori esterni d’informare gli utenti su ipotesi d’acquisto più economiche, e la seconda il servizio di pagamenti Apple pay. Nel 2016 la Commissione aveva condannato Apple a rimborsare all’Irlanda 13 miliardi di euro di benefici fiscali indebiti.

Ungheria
Il 16 giugno il parlamento ha approvato all’unanimità la revoca dello stato d’emergenza introdotto il 30 marzo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Lo stato d’emergenza permetteva al primo ministro Viktor Orbán di governare per decreto.

Regno Unito
Il 16 giugno il primo ministro Boris Johnson ha annunciato la soppressione del ministero dello sviluppo internazionale, che sarà accorpato al ministero degli esteri. Le organizzazioni umanitarie e tre ex primi ministri – Tony Blair, Gordon Brown e David Cameron – hanno denunciato i rischi di “politicizzazione degli aiuti internazionali”. Johnson si è comunque impegnato a mantenere allo 0,7 per cento la quota del pil dedicata agli aiuti allo sviluppo.

Kirghizistan
Il parlamento ha approvato il 16 giugno la nomina a primo ministro ad interim di Kubatbek Boronov, che avrà il compito di portare il paese alle elezioni legislative di ottobre. Il giorno prima si era dimesso il premier Muhammetkaliy Abulgaziyev, sotto inchiesta per corruzione per un contratto di vendita delle frequenze radio nazionali.

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