15 ottobre 2020 11:51

Thailandia
Il 15 ottobre il primo ministro Prayut Chan-O-Cha ha promulgato un decreto d’emergenza che vieta i raduni politici con più di cinque persone e la pubblicazione online di contenuti che mettono a rischio la sicurezza nazionale. Il giorno prima migliaia di persone avevano partecipato a una manifestazione a Bangkok per chiedere le dimissioni del governo e una riforma della monarchia. La polizia ha arrestato venti persone, tra cui tre leader della contestazione.

Afghanistan
Circa 30mila persone sono in fuga dai combattimenti tra l’esercito e i ribelli taliban nella provincia di Helmand, nel sud del paese. L’annuncio è stato dato il 14 ottobre dal direttore dell’ufficio locale per i rifugiati, Sayed Mohammad Ramin. Nei giorni scorsi i taliban hanno lanciato una serie di attacchi contro la città di Lashkar Gah. A Doha, in Qatar, sono in corso dei negoziati di pace tra il governo e i taliban.

Kirghizistan
Il 15 ottobre il presidente Sooronbay Jeenbekov ha annunciato le sue dimissioni dopo dieci giorni di crisi politica e manifestazioni di massa seguite alle elezioni legislative del 4 ottobre, caratterizzate da gravi irregolarità. La settimana scorsa i manifestanti avevano occupato il parlamento e liberato di prigione l’ex presidente Almazbek Atambayev.

Yemen-Stati Uniti
Il 14 ottobre Robert O’Brien, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump, ha annunciato la liberazione di due statunitensi tenuti in ostaggio dai ribelli huthi. Si tratta dell’operatrice umanitaria Sandra Loli e dell’imprenditore Mikael Gidada. In cambio, duecento huthi da tempo bloccati in Oman sono stati autorizzati a rientrare nel paese.

Azerbaigian-Armenia
Il 14 ottobre il ministero della difesa azero ha annunciato che l’esercito ha colpito due postazioni per il lancio di missili in Armenia. È la prima volta che Baku prende di mira direttamente il territorio armeno dall’inizio della sua offensiva nella regione separatista del Nagorno Karabakh.

Grecia
La corte penale di Atene ha condannato il 14 ottobre Nikólaos Michaloliákos, fondatore del partito neonazista Alba dorata, a 13 anni di prigione per “direzione di un’organizzazione criminale”. Altri cinque leader del partito sono stati condannati alla stessa pena, mentre un sesto è stato condannato a dieci anni. Il militante del partito Yorgos Roupakias è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, avvenuto nel settembre del 2013.

Slovacchia
Marian Kotleba, leader del Partito popolare Slovacchia nostra, una formazione di estrema destra, è stato condannato il 14 ottobre a quattro anni e quattro mesi di prigione per propaganda estremista. Kotleba era accusato di aver fatto uso di simboli nazisti in un evento pubblico a Banská Bystrica.

Paesi Bassi
Il 13 ottobre il ministro della salute Hugo de Jonge ha annunciato che è stato raggiunto un accordo nel governo per legalizzare l’eutanasia anche per i bambini da uno a 12 anni. Il ricorso all’eutanasia sarà possibile nel caso di “bambini con malattie incurabili, sottoposti ad atroci sofferenze e destinati a morire in un futuro prevedibile”.

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