19 gennaio 2021 10:38

Yemen
Il 18 gennaio fonti militari e mediche hanno affermato che 150 persone sono morte e 260 sono rimaste ferite nell’ultima settimana nei combattimenti tra ribelli huthi e soldati governativi a sud del porto di Hodeida, nell’ovest del paese. Si tratta degli scontri più violenti da quando, nel dicembre del 2018, è entrata in vigore una tregua con la mediazione delle Nazioni Unite.

Arabia Saudita
La Commissione saudita dei diritti umani, un organismo governativo, ha annunciato il 18 gennaio che nel 2020 sono state eseguite 27 condanne a morte nel paese, contro le 184 del 2019, con una riduzione dell’85 per cento. Il calo sarebbe dovuto, almeno in parte, a una moratoria sulle esecuzioni per crimini legati alla droga.

Russia
Il 18 gennaio l’oppositore Aleksej Navalnyj è stato condannato alla detenzione per almeno trenta giorni in seguito a un’udienza al commissariato di Khimki, alla periferia di Mosca, dove ha trascorso la notte. Navalnyj, accusato di essersi fatto curare all’estero dopo un tentativo di avvelenamento, violando i termini di una precedente condanna con la condizionale, ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza contro il governo. Intanto, il capo della diplomazia dell’Unione europea, Josep Borrell, ha chiesto l’immediata scarcerazione di Navalnyj.

India
Quindici lavoratori sono morti nella notte del 19 gennaio dopo essere stati travolti da un camion mentre dormivano sul ciglio di un’autostrada nello stato del Gujarat, nell’ovest dell’India. Altri sei sono rimasti gravemente feriti. Le vittime erano originarie dello stato settentrionale del Rajasthan.

Niger
Il 18 gennaio quattro soldati sono morti e otto sono rimasti feriti nell’esplosione di una mina al passaggio del loro veicolo nella regione di Diffa, nel sudest del paese. I militari erano all’inseguimento di alcuni jihadisti del gruppo Stato islamico in Africa occidentale, che il giorno prima avevano attaccato la postazione militare di Chétima Wangou.

Repubblica Centrafricana
Il 18 gennaio due caschi blu della missione Minusca delle Nazioni Unite, un gabonese e un marocchino, sono stati uccisi dai ribelli vicino a Bangassou, nel sudest del paese. Il mese scorso alcuni gruppi armati avevano lanciato un’offensiva contro il regime del presidente Faustin Archange Touadéra, che proprio ieri è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali del 27 dicembre.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it