03 febbraio 2021 10:52

Russia
Il 2 febbraio un tribunale di Mosca ha condannato Aleksej Navalnyj a tre anni e mezzo di prigione, che in realtà equivalgono a due anni e otto mesi perché l’oppositore ha già scontato dieci mesi ai domiciliari. Navalnyj, arrestato il 17 gennaio al suo rientro a Mosca dalla Germania, dove aveva trascorso la convalescenza dopo un tentativo di avvelenamento, è accusato di aver violato la libertà vigilata dopo una precedente condanna. Più di 1.300 persone che manifestavano a favore di Navalnyj sono state arrestate a Mosca e a San Pietroburgo.

Regno Unito
Le autorità locali nordirlandesi hanno sospeso il 2 febbraio, in violazione dell’accordo sulla Brexit, i controlli doganali sulle merci britanniche in arrivo ai porti di Belfast e Larne. La decisione è stata presa a causa delle minacce subite dal personale incaricato di effettuare i controlli. Per evitare il ripristino di una frontiera fisica tra il Regno Unito e l’Irlanda, che potrebbe alimentare le tensioni tra unionisti e repubblicani in Irlanda del Nord, quest’ultima fa ancora parte del mercato unico europeo. Ma gli unionisti si oppongono ai controlli doganali tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.

Turchia
Il 2 febbraio la polizia ha arrestato 173 studenti – 104 a Istanbul e 69 ad Ankara – che partecipavano a delle manifestazioni per chiedere la liberazione dei compagni incarcerati nei giorni precedenti. Il 1 febbraio a Istanbul erano stati arrestati 159 studenti che chiedevano le dimissioni del rettore dell’università del Bosforo Melih Bulu, nominato dal presidente Recep Tayyip Erdoğan, e la liberazione di altri quattro studenti incarcerati per aver esposto una bandiera con un simbolo della comunità lgbt associato a un luogo sacro dell’islam.

Iran
Il 2 febbraio il ministero degli esteri ha autorizzato, per “motivi umanitari”, l’equipaggio di una petroliera sudcoreana sequestrata il 4 gennaio a lasciare il paese, trattenendo solo il capitano. La nave era stata sequestrata vicino allo stretto di Hormuz, ufficialmente per “inquinamento marittimo”, in un periodo di forti tensioni tra Teheran e Seoul. Il governo sudcoreano aveva infatti bloccato sette miliardi di dollari di fondi iraniani per non violare le sanzioni statunitensi.

Stati Uniti
Il presidente Joe Biden ha firmato il 2 febbraio tre decreti sull’immigrazione che segnano una netta inversione di tendenza rispetto alle politiche attuate dal suo predecessore Donald Trump. In particolare, un decreto mette fine alla pratica di separare le famiglie dei migranti alla frontiera messicana, definita da Biden una “vergogna nazionale”. Un gruppo di lavoro avrà il compito d’identificare e localizzare i circa seicento bambini che sono stati separati dai genitori.

Birmania
Il 2 febbraio la Cina ha messo il veto a una risoluzione di condanna del colpo di stato militare presentata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Intanto nel paese si moltiplicano gli appelli alla disubbidienza civile, soprattutto tra il personale sanitario. La premier di fatto Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint si troverebbero agli arresti domiciliari nella capitale Naypyidaw.

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