29 settembre 2021 15:35

Decido di essere nera. Non nel modo in cui la storia mi ha definita e plasmata sulla base del mio corpo. Sono nera nel modo in cui i corpi che somigliano al mio hanno reagito, combattuto, resistito e si sono sottratti a questi tentativi antichi, ripetuti e organizzati di ridurci a una condizione di inferiorità”. Così si conclude Le triangle et l’hexagone. Réflexions sur une identité noire (Il triangolo e l’esagono. Riflessioni sull’identità nera), l’ultimo libro di Maboula Soumahoro, esperta in studi afroamericani che insegna all’università di Tours.

Nata e cresciuta in Francia da genitori ivoriani, ha studiato e lavorato a lungo negli Stati Uniti: ha vissuto quindi dividendosi tra i vertici di quello che nel suo libro definisce il “triangolo Atlantico”: Europa, Africa e Stati Uniti. Maboula Soumahoro racconta la tradizione intellettuale, artistica e politica della diaspora nera e africana e riflette su cosa voglia dire essere una donna nera nel ventunesimo secolo. Da anni la sua esperienza, che riflette l’esperienza collettiva, mette in luce la banalità del razzismo nella società francese, in ambito personale, professionale, intellettuale e mediatico.

Maboula Soumahoro sarà al festival di Internazionale a Ferrara il 2 ottobre con Amzat Boukari-Yabara, Andrea De Georgio, Cheick Fall (in collegamento) e Francesca Sibani.

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