18 novembre 2021 10:50

Sudan
Il 17 novembre le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco durante una manifestazione a Khartoum contro il colpo di stato militare del 25 ottobre, uccidendo quindici persone. Almeno trentanove persone, tra cui tre ragazzi, sono morte finora nella repressione. La vicesegretaria di stato statunitense per gli affari africani Molly Phee ha condannato “le violenze contro manifestanti pacifici”.

Iran
Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) reso pubblico il 17 novembre, negli ultimi mesi Teheran ha aumentato in modo significativo la produzione di uranio arricchito, che ormai supera di dodici volte i limiti autorizzati. Il 29 novembre dovrebbero riprendere a Vienna i negoziati internazionali sul programma nucleare iraniano.

Polonia-Bielorussia
Nella notte tra il 17 e il 18 novembre le forze di sicurezza polacche hanno arrestato un centinaio di migranti che cercavano di entrare nel paese dalla Bielorussia. Intanto, sono in corso delle “discussioni tecniche” tra l’Unione europea e la Bielorussia sul rimpatrio di circa quattromila persone, in maggioranza curdi iracheni, che sono ammassate alla frontiera vicino alla cittadina polacca di Kuźnica. Varsavia e Bruxelles accusano Minsk di aver fatto arrivare i migranti nel paese per poi spingerli verso l’Unione europea in risposta alle sanzioni contro il regime di Aleksandr Lukašenko.

Cuba-Spagna
Il 17 novembre l’oppositore Yunior García, principale organizzatore di una manifestazione antigovernativa che non si è svolta il 15 novembre all’Avana a causa della presenza massiccia di polizia nelle strade, è arrivato a sorpresa all’aeroporto di Madrid con un visto turistico. García, 39 anni, drammaturgo e fondatore del gruppo d’opposizione Archipiélago, ha detto di aver lasciato il paese “per evitare di essere ridotto al silenzio”. Il 15 novembre la polizia ha arrestato alcuni oppositori, tra cui Manuel Cuesta Morúa, vicepresidente del Consiglio per la transizione democratica, e Berta Soler, leader del movimento delle Damas de blanco.

Stati Uniti
Più di centomila persone sono morte per overdose nel paese tra l’aprile 2020 e l’aprile 2021, durante la pandemia di covid-19, con un aumento del 28,5 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. La crisi è legata soprattutto alle vendite illegali di fentanyl, un potente oppioide. I dati sono stati presentati il 17 novembre dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc).

Canada
Il 17 novembre John Horgan, primo ministro della provincia occidentale della British Columbia, ha proclamato lo stato d’emergenza a causa di gravi alluvioni e frane che hanno paralizzato i trasporti e costretto migliaia di persone a lasciare le loro case. Il governo federale ha inviato l’esercito nella provincia per partecipare alle operazioni di soccorso. Finora il bilancio è di una vittima e quattro dispersi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it