03 marzo 2017 14:58

Un’inchiesta del Washington Post sui rapporti tra la squadra di Donald Trump e il governo russo ha aperto una nuova crisi nell’amministrazione statunitense. L’articolo rivela che Jeff Sessions, senatore dell’Alabama e attuale ministro della giustizia, avrebbe parlato due volte con Sergej Kisljak, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2016: la prima volta a luglio, la seconda a settembre, nello stesso periodo in cui trapelavano i primi rapporti dell’intelligence sui tentativi del governo di Mosca di condizionare il risultato del voto.

L’aspetto più grave è che durante l’audizione di conferma in senato Sessions aveva negato di aver avuto contatti con il governo russo. Quindi avrebbe mentito sotto giuramento, e per questo i dirigenti del Partito democratico, tra cui Nancy Pelosi, gli hanno chiesto di dimettersi. Inoltre il dipartimento di giustizia guidato da Sessions è responsabile delle indagini che devono far luce sul ruolo della Russia nella campagna elettorale e sui rapporti della squadra di Trump con il Cremlino. Il 2 marzo Sessions ha comunicato che rinuncerà al ruolo di supervisore dell’inchiesta.

Dopo la pubblicazione dell’articolo del Washington Post, Sessions non ha negato di aver incontrato l’ambasciatore russo ma ha sostenuto di aver parlato con lui in qualità di esponente della commissione del senato per le forze armate. In ogni caso, è probabile che le nuove rivelazioni – a solo tre settimane dalle dimissioni del consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn – faranno aumentare le pressioni per fare chiarezza sui rapporti tra Donald Trump e il Cremlino.

Due nuovi ministri
Il senato ha confermato la nomina di Rick Perry, ex governatore del Texas, come ministro dell’energia. Nel corso delle primarie repubblicane in vista delle presidenziali del 2012, Perry aveva proposto di eliminare il dipartimento dell’energia.

È stata confermata anche la nomina di Wilbur Ross come segretario al commercio. Ross, un investitore miliardario che ha fatto la sua fortuna comprando e ristrutturando aziende sull’orlo del fallimento, dovrà mettere in atto le politiche protezionistiche promesse da Trump. La sua priorità dovrebbe essere la rinegoziazione del trattato di libero scambio con il Messico e il Canada (Nafta), che il presidente ha definito ingiusto.

Sono ancora 17 le nomine in attesa di conferma da parte del senato.

Le email private di Mike Pence
Il quotidiano Indianapolis Star ha rivelato che il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, quand’era governatore dell’Indiana ha usato il suo account email privato per comunicare con i suoi consiglieri e per discutere di questioni d’interesse pubblico, anche relative alla sicurezza. Inoltre nel 2016 l’account di Pence è stato hackerato. La legge dell’Indiana non vieta ai funzionari pubblici di usare la posta privata, ma si tratta di rivelazioni imbarazzanti dal momento che il presidente Donald Trump aveva duramente attaccato l’avversaria Hillary Clinton in campagna elettorale per una condotta simile.

Il bilancio per il 2018
Trump ha presentato le sue proposte di bilancio per il 2018: tra i punti più importanti, l’aumento di 54 miliardi di dollari delle spese militari. Il presidente l’ha definito un investimento storico, ma ha trovato l’opposizione di molti repubblicani, tra cui il senatore dell’Arizona John McCain, secondo cui la spesa prevista da Trump è troppo modesta rispetto alle necessità militari del paese.

Le maggiori spese nel campo della difesa sarebbero bilanciate da tagli alla diplomazia e agli aiuti internazionali, ma soprattutto da una diminuzione drastica dei fondi per alcuni enti federali, come l’Agenzia per la protezione ambientale (Epa). I tagli ridurrebbero di un quinto il personale dell’Epa ed eliminerebbero decine di programmi che servono a finanziare le iniziative degli stati per ridurre l’inquinamento atmosferico e idrico.

Trump ha anche firmato un decreto per rivedere un regolamento voluto dal suo predecessore Barack Obama per aumentare il numero di fiumi e corsi d’acqua protetti.

Segnali contrastanti sull’immigrazione
In un colloquio con alcuni giornalisti televisivi, Trump ha detto di essere aperto all’idea di legalizzare la posizione di milioni di immigrati irregolari che non hanno commesso reati gravi. Tuttavia, nel suo primo discorso davanti alle camere riunite del congresso, il 28 febbraio, nonostante un ammorbidimento dei toni, il presidente non ha ripetuto questa proposta e ha ribadito i pericoli legati all’immigrazione.

Una settimana prima, il dipartimento della sicurezza nazionale aveva emanato una serie di direttive per rendere più facile l’arresto degli immigrati senza documenti e più veloce la loro espulsione dal paese.

In piazza per il presidente
Il 27 febbraio in varie città sono state organizzate decine di piccole manifestazioni per esprimere sostegno a Trump, dopo che la settimana prima migliaia di persone erano scese in piazza in tutto il paese per manifestare contro i suoi provvedimenti.

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Una complicata riforma sanitaria
Durante il discorso al congresso del 28 febbraio, Trump ha ripetuto di voler cancellare la riforma sanitaria voluta da Obama e ha promesso una nuova legge che “aumenti la scelta e l’accesso alle cure, riducendo i costi e offrendo una copertura sanitaria migliore”, ma non ha spiegato nei dettagli come ha intenzione di realizzare il suo piano. Pochi giorni dopo, in un’intervista, il presidente ha detto: “Quello dell’assistenza sanitaria è un tema incredibilmente complicato. Nessuno immaginava che potesse essere così complicato”.

Attacchi a Obama
Trump ha accusato il suo predecessore Barack Obama di essere il responsabile delle fughe di notizie partite dall’interno della Casa Bianca nelle ultime settimane e delle proteste contro di lui organizzate in tutto il paese.

Cambio di linea su una legge texana
Il dipartimento della giustizia non si opporrà a una legge del Texas che, secondo l’amministrazione Obama, violava il diritto di voto. La norma, approvata nel 2011 dall’assemblea legislativa texana, prevede che possano votare solo le persone che si presentano al seggio con determinati documenti d’identità. Alcuni tribunali hanno definito la legge incostituzionale perché limita l’accesso al voto di alcune fasce della popolazione, soprattutto quelle più povere e le minoranze.

Contro i giornalisti
Trump ha annunciato che non parteciperà alla cena dei corrispondenti, l’incontro annuale tra il presidente e i giornalisti accreditati alla Casa Bianca previsto per il 29 aprile.

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Aiuti ai college neri
Il presidente ha firmato un ordine esecutivo per aumentare il sostegno del governo federale ai college afroamericani storici.

Contro la legalizzazione della marijuana
Il ministro della giustizia Jeff Sessions ha dichiarato che il suo dipartimento continuerà a portare avanti una linea dura sulla marijuana, nonostante molti stati abbiano legalizzato la cannabis per uso medico o ricreativo. A livello federale il possesso di marijuana è ancora reato. L’amministrazione Obama aveva scelto di non contrastare le leggi dei singoli stati.

Allontanamento da Damasco
Il 28 febbraio alle Nazioni Unite gli Stati Uniti hanno votato a favore di una risoluzione per imporre sanzioni ad alcuni militari siriani che hanno autorizzato l’uso di armi chimiche contro i ribelli, nel 2014 e nel 2015. La risoluzione era stata proposta dal Regno Unito e dalla Francia ed era osteggiata dalla Russia, alleata di Bashar al Assad. Invece in campagna elettorale Trump aveva detto di voler collaborare con Mosca e Damasco nella guerra contro il gruppo Stato islamico.

Il tweet della settimana
Il post di Donald Trump dopo il suo primo discorso davanti al congresso.

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