10 marzo 2017 18:12

Il 6 marzo Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per vietare temporaneamente l’ingresso nel paese ai cittadini di alcuni paesi a maggioranza musulmana. Il provvedimento è una versione rivista di quello firmato a gennaio, che era stato criticato dalle organizzazioni per i diritti umani, era stato applicato in modo caotico e alla fine era stato bloccato da una corte d’appello della California.

Il nuovo decreto blocca per novanta giorni, dal 16 marzo, l’ingresso nel paese ai cittadini provenienti da Iran, Libia, Somalia, Yemen, Siria e Sudan (rispetto al precedente ordine esecutivo resta fuori l’Iraq) e non si applica a chi ha già ottenuto un visto valido (il primo decreto limitava il diritto agli spostamenti dei residenti permanenti, i detentori di green card).

L’ordine esecutivo non è entrato subito in vigore per dare tempo alle persone e alle autorità di organizzarsi in modo da evitare il caos che si era verificato negli aeroporti a gennaio. Da quella data sarà vietato anche l’ingresso dei profughi negli Stati Uniti per 120 giorni, e si riduce da 110mila a 50mila il numero di rifugiati che saranno accolti ogni anno. Nonostante le modifiche, il decreto è stato comunque criticato dai politici democratici e dagli attivisti per i diritti dei migranti. Secondo loro, il decreto di Trump è anticostituzionale perché discrimina alcune persone sulla base dell’appartenenza religiosa e va contrastato in tribunale. Il 9 marzo le Hawaii hanno presentato ricorso contro il decreto di Trump. Secondo gli avvocati dello stato, l’ordine esecutivo danneggia “l’economia, la scuola e il turismo” dell’arcipelago.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Attacchi a Obama
L’annuncio del decreto sull’immigrazione è arrivato dopo giorni di polemiche, scoppiate quando Trump ha accusato il suo predecessore Barack Obama di averlo fatto intercettare nella Trump tower durante la campagna elettorale. Il presidente non ha fornito prove a sostegno dell’accusa, e ha chiesto al congresso di aprire un’inchiesta. Secondo le ricostruzioni, Trump avrebbe preso per buono un articolo di Breitbart, un sito di estrema destra, che parlava di un “colpo di stato silenzioso di Obama contro Trump”.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Le dichiarazioni di Trump sono state smentite da James Clapper, ex direttore dell’agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) e dal direttore dell’Fbi James Comey, che ha chiesto al dipartimento di giustizia di respingere pubblicamente le affermazioni di Trump.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

In un altro tweet Trump ha scritto che 122 persone che si trovavano nella prigione di Guantanamo sono tornate sul campo di battaglia dopo essere state liberate da Obama. In realtà 113 di quei detenuti sono stati rimessi in libertà da George W. Bush, solo nove da Obama.

Rapporti tesi con la Corea del Nord
Il 6 marzo la Corea del Nord ha lanciato quattro missili verso le coste nordoccidentali del Giappone. Secondo gli esperti si è trattato di una simulazione per colpire una base statunitense in Giappone. Il 2 marzo erano cominciate le esercitazioni militari congiunte di Corea del Sud e Stati Uniti, operazioni che Pyongyang considera una minaccia contro il suo territorio.

Il 7 marzo è arrivato in Corea del Sud il primo pezzo del sistema di difesa antimissile Terminal high altitude area defense (Thaad), fornito dagli Stati Uniti. Il Thaad dovrebbe intercettare eventuali attacchi provenienti dal nord, ma la Cina e la Russia lo considerano una minaccia. Trump ha risposto al test nordcoreano ribadendo il suo sostegno al Giappone e ha fatto capire che le esercitazioni con Seoul continueranno. In passato il presidente aveva detto di essere disposto ad aprire un dialogo con la Corea del Nord.

Gli interessi cinesi del presidente
Le autorità di Pechino hanno autorizzato le attività di 38 nuovi marchi della Trump organization, il gruppo di aziende di proprietà del presidente e dei figli. Le nuove attività vanno dagli hotel alle assicurazioni ai servizi di sicurezza privata. Gli avvocati di Trump avevano presentato richiesta al governo cinese nell’aprile del 2016, quando negli Stati Uniti era in corso la campagna elettorale e Trump accusava spesso la Cina di attuare politiche monetarie scorrette e di togliere posti di lavoro agli operai negli Stati Uniti. Secondo alcuni commentatori e politici di opposizione gli interessi economici di Trump in vari paesi del mondo potrebbero causare un conflitto d’interessi e condizionare la sua politica estera.

I soldati statunitensi in Siria
La Casa Bianca ha dato il via libera al dispiegamento di centinaia di marines in Siria per aiutare le truppe governative a riprendere il controllo della città di Raqqa, roccaforte del gruppo Stato islamico (Is) nel nord del paese. La decisione fa parte di una nuova strategia di Washington nella regione, che comprende anche l’invio di un migliaio di truppe in Kuwait per combattere l’Is, e dimostra il cambio di atteggiamento di Trump rispetto a Obama, che si era sempre rifiutato di mandare soldati sul campo in Siria.

Una riforma sanitaria contestata
I repubblicani al congresso hanno presentato un piano per sostituire la riforma sanitaria voluta da Barack Obama. La proposta prevede l’abolizione dell’obbligo per i cittadini di procurarsi una copertura sanitaria, la sostituzione dei sussidi federali con detrazioni sulle tasse e la modifica dei criteri con cui assegnare le detrazioni. Il piano è stato contestato sia dai democratici – secondo saranno danneggiati soprattutto gli anziani a basso reddito – sia da molti conservatori, che vorrebbero l’abolizione completa dell’Obamacare e considerano la nuova proposta troppo modesta. Trump ha invece sostenuto il progetto.

Tagli alla sicurezza
Tra i tagli alle agenzie federali proposti da Trump, è prevista anche la riduzione dei fondi per la guardia costiera, di quelli per l’agenzia che si occupa della sicurezza degli aeroporti (Tsa) e di quelli destinati all’ente per la gestione delle emergenze (Fema). In campagna elettorale il presidente aveva detto di voler rendere il paese più sicuro dalle minacce del terrorismo e del traffico di droga, e dopo essersi insediato ha firmato dei decreti per contrastare l’immigrazione irregolare. Ma secondo alcuni politici e commentatori i tagli al bilancio potrebbero impedirgli di attuare il suo programma.

Contro l’aborto
La Casa Bianca ha fatto sapere all’organizzazione Planned parenthood che il governo continuerà a finanziarla purché smetta di praticare aborti. I dirigenti dell’organizzazione hanno rifiutato la proposta spiegando che i 500 milioni di dollari che Planned parenthood riceve ogni anno dallo stato non servono a pagare le interruzioni di gravidanza ma altri tipi di servizi per la salute delle donne. In campagna elettorale i politici del Partito repubblicano, che oggi hanno la maggioranza al congresso, hanno fatto pressione su Trump per tagliare i fondi all’organizzazione.

Il negazionista
Scott Pruitt, capo dell’agenzia per la protezione ambientale (Epa), ha sostenuto durante un’intervista che l’anidride carbonica non è tra le cause principali del riscaldamento climatico. La sua posizione è in contrasto con le prove scientifiche sul tema.

Il tweet della settimana
Un post di Trump per l’8 marzo. In tutto il paese sono state organizzate manifestazioni contro la violenza sulle donne, anche per contestare il nuovo presidente.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it