21 dicembre 2020 16:09
  • Una variante del sars-cov-2 scoperta nel Regno Unito e giudicata dal governo più trasmissibile delle altre ha spinto la sera del 20 dicembre gran parte dei paesi europei, compresa l’Italia, e diversi altri paesi in tutto il mondo a vietare per due giorni o più i voli in entrata dal paese o a imporre una quarantena più stretta per chi proviene dal Regno Unito e dal Sudafrica, dove circola una variante del virus simile a quella britannica. Israele ha aggiunto alla lista degli ingressi vietati anche i voli provenienti dalla Danimarca. La Francia, oltre ai voli aerei, ha interrotto i trasporti terrestri attraverso l’Eurotunnel, dove potranno transitare solo mezzi di trasporto senza conducente tra quelli provenienti da Oltremanica. Sono invece consentite le partenze dalla Francia verso il Regno Unito. Lo stesso provvedimento di chiusura dei voli e dei trasporti marittimi è stato introdotto in Germania. L’Arabia Saudita ha interrotto tutti i voli internazionali e l’accesso ai suoi porti per una settimana. L’India interromperà gli arrivi dal Regno Unito dalla mezzanotte del 22 dicembre. La lista dei paesi che stanno interrompendo i collegamenti è in continuo aggiornamento. Poiché le politiche sanitarie non sono di competenza dell’Unione europea i 27 hanno agito anche questa volta in modo diverso, scrive Le Monde, precisando che “Parigi e Berlino hanno voluto dimostrare di non agire unilateralmente. Prima di annunciare la chiusura dei loro confini ai cittadini britannici, Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno parlato con Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e con Ursula von der Leyen, sua controparte alla Commissione europea, il 20 dicembre per discutere la situazione sanitaria nel Regno Unito e in Sudafrica. Poco dopo, il gabinetto di Charles Michel ha organizzato una videoconferenza con i collaboratori dei ventisette capi di stato e di governo d’Europa, decidendo di discutere nelle ore seguenti le misure da adottare. Secondo quanto ha dichiarato il ministro della salute tedesco, ‘da quello che sappiamo al momento e in seguito alle discussioni tra esperti delle autorità europee’, la nuova variante ‘non ha alcun impatto sui vaccini che rimangono efficaci’”. Il 21 dicembre l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato l’autorizzazione condizionata alla richiesta di autorizzazione di emergenza del vaccino Pfizer-Biontech. Le vaccinazioni nell’Ue dovrebbero cominciare nella settimana del 28 dicembre. La revisione dell’Ema del vaccino dell’azienda farmaceutica Moderna è stata anticipata di una settimana al 6 gennaio. L’Unione europea dovrebbe emanare nei prossimi giorni delle linee comuni per gestire il blocco degli ingressi dal Regno Unito.
  • Nel Regno Unito ogni territorio applica una sua strategia di contenimento del nuovo coronavirus. A Natale 16 milioni di persone dovranno rimanere a casa propria nel territorio di Londra e nel sudest dell’Inghilterra. Il Galles ha deciso un confinamento dal 20 dicembre, mentre la Scozia e l’Irlanda del Nord lo imporranno dal 26 dicembre. Il ministro dei trasporti Grant Shapps ha dichiarato che i blocchi imposti ai viaggi dal Regno Unito non causeranno problemi di approvvigionamento alimentare o sanitario, in particolare per il rifornimento di vaccini contro il covid-19. Al porto di Dover sarebbero circa quattromila i tir di merci che dovevano salpare diretti in Francia. Il governo sta allestendo un parcheggio temporaneo per i mezzi e i conducenti nell’aeroporto in disuso di Manston, nel Kent, già preso in considerazione per ospitare i tir subito dopo l’entrata in vigore della Brexit, il 1 gennaio 2021, visto che non sono ultimati i lavori nell’area di Ashford destinata a questo scopo. E sulla Brexit il vicepremier della Scozia, John Swinney, ha ribadito la richiesta estendere il periodo di transizione, come già fatto il 20 dicembre dalla premier scozzese Nicola Sturgeon, subito dopo l’annuncio del blocco dei collegamenti con il resto d’Europa.
  • In Messico il totale dei contagi è arrivato a 1.320.545 e quello dei decessi a 118.202, ma il governo suppone che il il numero effettivo di infezioni sia significativamente più alto dei numeri confermati.
  • In California il personale sanitario è costantemente sotto pressione e gli ospedali affrontano una pericolosa carenza di posti letto. Il 20 dicembre erano ricoverati 16.840 pazienti accertati per covid-19, più del doppio del picco registrato a luglio, di cui 3.610 ricoverati in terapia intensiva. In tutto lo stato i posti disponibili nelle terapie intensive sono il 2,1 per cento del totale.
  • In Corea del Sud oltre all’aumento dei contagi si registra anche una crescita dei decessi: il 20 dicembre sono stati 24, portando il totale a 698. Le forze di polizia hanno effettuato controlli in 60 locali notturni della capitale e ha incriminato 35 persone tra gestori e personale per non aver rispettato le regole di distanziamento. Dal 23 dicembre nell’area metropolitana di Seoul saranno vietati gli incontri di più di cinque persone.
  • Crescono i timori per la situazione nelle carceri dopo che 185 detenuti di una prigione di Seoul sono risultati positivi al test. Tutti i prigionieri hanno seguito le sentenze dei loro processi tra l’8 e il 18 dicembre nelle aule dei tribunali della capitale.
  • Il governo ha annunciato, il 21 dicembre, che intensificherà i controlli sui passeggeri in arrivo dal Regno Unito, che già devono rispettare una quarantena di 14 giorni, introducendo un doppio tampone prima di uscire dall’isolamento.
  • Democratici e repubblicani nel congresso degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo su un nuovo pacchetto di aiuti economici per affrontare la pandemia. Si tratta di 900 miliardi di dollari, il dibattito per il voto di approvazione comincia il 21 dicembre. A marzo il congresso aveva approvato un piano di aiuti per 2.300 miliardi di dollari. Nel paese l’epidemia è in accelerazione, i contagi superano i 200mila al giorno, e i morti sono 317mila.
  • La Thailandia sta testando migliaia di persone per il covid-19, dopo la scoperta di un focolaio in un mercato di gamberi di Samut Sakhon e in un vicino dormitorio di lavoratori migranti, a 45 chilometri dalla capitale Bangkok. Il paese, che sembrava riuscito ad arginare la diffusione il virus, ha avuto un’impennata di contagi, ma il primo ministro Prayut Chan-ocha insiste che il virus è sotto controllo e raccomanda l’uso delle mascherine e il rispetto del distanziamento fisico.
  • Il focolaio scoppiato nelle spiagge settentrionali di Sydney in Australia ha raggiunto gli 85 casi, dopo i test effettuati il 20 dicembre su quasi 40mila residenti. Le autorità del New South Wales tuttavia non hanno ancora imposto l’obbligo dell’uso della mascherina, che resta volontario. In Australia, due viaggiatori provenienti dal Regno Unito sono risultati positivi alla variante mutata del covid-19, ma secondo le autorità non ci sarebbero legami con il focolaio di Sydney. Intanto le autorità sanitarie del New South Wales sono in disaccordo sull’imposizione dell’obbligo delle mascherine e sulla necessità di un confinamento generalizzato sull’intero territorio per il periodo di Natale e capodanno.
  • Sciopero di medici, dentisti, e farmacisti in Kenya dal 21 dicembre dopo il fallimento di otto mesi di trattative in piena pandemia per chiedere migliori condizioni di lavoro e fornitura dei dispositivi di sicurezza. Il Kenya il 20 dicembre aveva 94.500 casi confermati di covid-19 e 1.639 decessi.

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