23 aprile 2021 15:15
Un centro vaccinale a Guwahati, India, il 22 aprile 2021. (Biju Boro, Afp)
  • In Italia, è stato approvato il decreto legge che prevede riaperture delle attività economiche e sociali dal 26 aprile, quando sarà ripristinata la possibilità per le regioni di tornare in zona gialla. Almeno fino al 1 giugno resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Lo stato di emergenza è stato prorogato al 31 luglio 2021. Ecco i punti principali delle riaperture fino al 1 giugno.
  • In tutti i territori e tra le regioni in area gialla ci si potrà spostare liberamente, mentre per spostarsi da o verso regioni rosse o arancioni servirà il pass cartaceo (rappresentato dal certificato vaccinale, di negatività al tampone o di guarigione dal covid).
  • Sempre in zona gialla, riprenderanno diverse attività. Sarà possibile pranzare o cenare nei ristoranti ma solo nei tavoli all’aperto. In zona arancione sarà mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa.
  • In zona gialla riapriranno i musei, mentre gli eventi in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi saranno svolti solo con posti a sedere preassegnati con distanza di almeno un metro, anche se ci si trova all’aperto; la capienza non potrà essere superiore al 50 per cento di quella massima, ma con un tetto di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Alcuni eventi potranno essere riservati solo a chi abbia una delle certificazioni previste.
  • Ancora in zona gialla, saranno consentiti gli sport all’aperto, anche di contatto.
  • Si torna a scuola, ma le superiori potranno adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza ad almeno il 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca, mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita ad almeno il 70 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. Riguardo all’università, dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgeranno prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire la presenza degli studenti del primo anno.
  • Il 15 maggio riapriranno in zona gialla le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari.
  • Dal 1 giugno in zona gialla si potranno frequentare le palestre al chiuso. Potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso.
  • Sempre in zona gialla, dal 1 giugno si potrà assistere a eventi sportivi di livello agonistico negli stadi o palazzetti con presenza non superiore al 25 per cento della capienza e comunque non più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori. Gli stessi eventi potranno essere autorizzati anche prima del 1 giugno.
  • Il 22 aprile sono stati registrati 16.232 nuovi contagi e 360 morti, che portano il totale dall’inizio della pandemia rispettivamente a 3.920.945 casi e 118.357 decessi. Fino al 22 aprile risultano somministrate 16.684.215 dosi di vaccino su 19.878.440 consegnate, e 4.910.854 persone risultano completamente vaccinate.
  • La Commissione europea e l’Austria hanno annunciato un accordo con la Pfizer per consegnare ai paesi dei Balcani occidentali (che non fanno parte dell’Ue) 651 mila dosi di vaccino al di fuori del meccanismo Covax. Le prime forniture alla regione sono attese a maggio e dureranno fino ad agosto. La Commissione ha stanziato 70 milioni di euro per coprire i costi dei vaccini, mentre l’Austria ha facilitato gli accordi tra il produttore e i governi dei Balcani occidentali. La distribuzione sarà effettuata sulla base delle necessità epidemiologiche, dando priorità al personale sanitario in prima linea e ad altri gruppi vulnerabili.
  • Secondo i dati raccolti dalla Commissione europea sulla base del meccanismo di trasparenza e controllo delle esportazioni, il Giappone ha ricevuto 52,4 milioni di dosi tra il 31 gennaio e il 19 aprile. Al secondo posto c’è il Regno Unito con 16,2 milioni. Seguono Canada (12,8 milioni), Messico (8,8), Arabia Saudita (5,3), Svizzera (4,5), Turchia (3,8), Singapore (3,2), Colombia (3,1) e Hong Kong (2,6).
  • Il quotidiano britannico The Guardian scrive che Covax – l’iniziativa globale per la condivisione dei vaccini – ha ricevuto solo un quinto delle dosi dall’AstraZeneca, 40,2 milioni rispetto ai 187,2 milioni di dosi previste entro la fine di maggio. “Le organizzazioni che gestiscono il Covax avevano previsto che i paesi avrebbero ricevuto meno vaccini dopo che il governo indiano ha limitato le esportazioni dal suo più grande produttore, il Serum institute, in risposta a una seconda ondata interna catastrofica. Il deficit di dosi è grave e molti governi stanno cercando di assicurarsi il siero da altri fornitori”.
  • Il rapporto Eurostat sul mercato del lavoro nell’Unione europea segnala che nel terzo trimestre del 2020 il tasso di occupazione risultava sceso al 72,4 per cento (-0,7 per cento) per le persone tra i 20 e i 64 anni. Tra gli stati membri, solo tre paesi hanno avuto un incremento: Malta (+0,6 per cento), Polonia (+0,6 per cento) e Croazia (+0,2 per cento). L’Italia è rimasta penultima, dopo la Grecia, per tasso di occupazione, che tra il 2019 e il 2020 è passato dal 63,6 al 62,6 per cento.
  • Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato le linee guida provvisorie riguardo al comportamento delle persone completamente vaccinate, che in presenza di altre persone ugualmente vaccinate possono gradualmente togliere la mascherina. L’Ecdc aggiunge che “in luoghi pubblici e in presenza di molte persone vanno seguite tutte le regole di distanziamento e uso della mascherina a prescindere dal fatto che le persone siano o meno vaccinate. Inoltre, i paesi che stiano considerando di allentare le misure di contenimento per le persone del tutto vaccinate devono tenere conto delle disuguali condizioni di accesso al vaccino all’interno della popolazione”. In ogni caso, spetterà a ogni paese decidere le nuove regole da adottare sulle mascherine con il procedere della campagna vaccinale.
  • La variante del sars-cov-2 denominata B.1.671 e individuata per la prima volta in India, è stata rilevata in Belgio tra un gruppo di studenti arrivati ​dall’India e transitati dall’aeroporto parigino di Roissy, ha confermato il 22 aprile il commissario del governo belga incaricato della crisi sanitaria, Pedro Facon.
  • Da quando l’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato il coronavirus sars-cov-2 in Cina nel dicembre 2019, nel mondo i morti dovuti al covid-19, la malattia scatenata dal virus, sono più di tre milioni, e i contagi registrati quasi 145 milioni. Le campagne di vaccinazione stanno ottenendo i primi successi, come scrive il Financial Times in una pagina interamente dedicata a grafici e analisi dell’impatto dei vaccini sul numero di morti e di casi. Tuttavia, la recrudescenza dell’epidemia in India (più di 315mila nuovi casi solo tra il 21 e il 22 aprile, e 2.263 morti), dovuta a una variante più contagiosa e al mantenimento di festività di massa che hanno favorito la circolazione del virus, sta avendo un impatto sulla distribuzione delle dosi al programma Covax, scrive il quotidiano britannico The Guardian. L’iniziativa globale per la condivisione dei vaccini ha ricevuto solo un quinto delle dosi dall’AstraZeneca, 40,2 milioni rispetto ai 187,2 milioni di dosi previste entro la fine di maggio. “Le organizzazioni che gestiscono il Covax avevano previsto che i paesi avrebbero ricevuto meno vaccini dopo che il governo indiano ha limitato le esportazioni dal suo più grande produttore, il Serum institute, in risposta a una seconda ondata interna catastrofica. Il deficit di dosi è grave e molti governi stanno cercando di assicurarsi il siero da altri fornitori”.
  • “Il rapporto tra benefici e rischi” del vaccino anticovid di AstraZeneca “è superiore nei gruppi di età più avanzata, poiché il rischio di esiti gravi del covid-19, inclusi eventi tromboembolici correlati all’infezione, aumenta con l’età”. Lo sottolinea il gruppo strategico di esperti (Sage) per le vaccinazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un aggiornamento delle linee guida sul vaccino dell’azienda anglosvedese, redatto alla luce dei “casi di trombosi rare associate a piastrine basse (trombosi con sindrome da trombocitopenia, Tts) segnalati dopo la somministrazione”. I dati dall’Europa – si legge nel rapporto – suggeriscono che il rischio di Tts “potrebbe essere più alto negli adulti più giovani rispetto agli adulti più anziani”, anche se “non sono stati ancora identificati fattori di rischio specifici” per questi eventi, si precisa. “Nei paesi in cui è in corso la trasmissione di sars-cov-2 il vantaggio della vaccinazione nella protezione contro il covid-19 supera di gran lunga i rischi. Tuttavia, le valutazioni del rapporto rischio-beneficio possono differire da paese a paese”. Pertanto, nelle loro strategie di immunizzazione, “i paesi dovrebbero considerare la loro situazione epidemiologica, i rischi individuali e al livello di popolazione, la disponibilità di altri vaccini e le opzioni alternative per la mitigazione del rischio”. Per quanto riguarda il nesso con rare forme di trombosi, secondo l’Oms è “plausibile, sebbene il meccanismo biologico di questa sindrome sia ancora in fase di studio”. Per ampliare il quadro delle conoscenze “servono dati provenienti da paesi extra Ue”. In ogni caso, “le persone che hanno manifestato Tts dopo la prima dose non dovrebbero ricevere la seconda”.
  • Uno studio ha rilevato che una dose del vaccino dell’AstraZeneca o della Pfizer riduce le infezioni da coronavirus di quasi due terzi. I ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Ufficio di statistica britannico, hanno analizzato i risultati dei test del coronavirus di 370mila persone nel Regno Unito tra dicembre e aprile. Hanno scoperto che 21 giorni dopo aver ricevuto la prima dose – il tempo necessario al sistema immunitario per sviluppare una risposta efficace – le nuove infezioni da coronavirus sono diminuite del 65 per cento. I risultati, pubblicati in un preprint, dicono che le infezioni sintomatiche sono diminuite in media del 72 per cento, quelle asintomatiche in media del 57 per cento, e che entrambi i sieri si sono dimostrati efficaci contro la variante B.1.1.7, scoperta a settembre nel Kent
  • Il primo ministro francese Jean Castex ha confermato che il 26 aprile ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole materne ed elementari, mentre il 3 maggio riapriranno le medie e le superiori, lo stesso giorno termineranno le restrizioni sugli spostamenti a più di dieci chilometri da casa con autocertificazione.
  • Dal 24 aprile, ha aggiunto Castex, chi arriva in Francia dal Brazile, dal Cile, dall’Argentina, dal Sudafrica e dall’India dovrà trascorrere dieci giorni in quarantena.
  • I centri statunitensi per le allergie e le malattie infettive (Niaid) e altri finanziatori, nel novembre 2020 hanno aperto i bandi per la ricerca su vaccini contro tutta la famiglia del coronavirus beta, che include anche i virus della sars e della sindorme respirtoria mediorientale (mers), dando così ragione, scrive Jon Cohen su Science, a un gruppo di ricercatori della Scripps Research che già nel 2017 avevano presentato richiesta di sovvenzionare la ricerca in tal senso. E a marzo la Coalition for epidemic preparedness innovations (Cepi), un’organizzazione non profit internazionale lanciata nel 2017, ha annunciato un finanziamento fino a 200 milioni di dollari per un nuovo programma per accelerare la creazione di vaccini contro i beta coronavirus, che ora include anche il sars-cov-2. I centri Niaid non hanno ancora assegnato i loro finanziamenti, ma oltre alla Scripps, in tutto il mondo sono al lavoro almeno una ventina di altri gruppi di ricerca per il vaccino contro il “pancoronavirus”, sviluppando le tecniche più tradizionali e altre più recenti come quella dell’rna messaggero.
  • Grazie a un permesso per la ricerca previsto dalla Food and drug administration statunitense, scrive il Guardian, un gruppo di ricercatori dell’università di Stanford ha usato il residuo delle fiale di vaccino di Pfizer e Moderna per ricostruirne le sequenze. Il risultato (pubblicato su Github che si occupa di codici software) secondo gli esperti potrebbe offrire uno strumento per aiutare i medici a capire meglio se gli anticorpi in un paziente sono stati sviluppati grazie al vaccino o a causa dell’infezione naturale, evitando risultati falsati durante gli esami. La procedura è stata possibile grazie a un percorso di ingegneria inversa che, a partire da alcune gocce di vaccino avanzate, può arrivare alle sequenze. Nessuna delle due sequenze pubblicate contiene l’intero codice dei vaccini. Quella del prodotto della Pfizer era già nota e disponibile, a differenza di quella del vaccino della Moderna, che è stata contattata prima della pubblicazione ma non ha fornito risposta.
  • Sulla rivista scientifica Nature, Heidi Ledford elenca cinque domande che tengono impegnato il mondo medico e scientifico: quale potrebbe essere il rapporto tra i rari casi di trombosi e l’uso dei vaccini come AstraZeneca e Johnson & Johnson? Al momento non si sa cosa provochi una risposta immunitaria che causa la distruzione delle piastrine e il rilascio di materiale che causa coaguli del sangue. Ai casi di trombosi sono stati correlati anche altri vaccini? Per il momento le analisi sono condotte sui sieri a base di adenovirus inattivato, ma gli esperti si chiedono se estendere l’analisi anche a quelli a base di rna messaggero. Quanto sono rari i casi di trombosi tra le persone vaccinate? Gli studi sono in corso a mano a mano che proseguono le vaccinazioni e si amplia il numero delle persone immunizzate. Ci sono persone più a rischio? I dati avuti finora in Europa e nel Regno Unito non permettono di dirlo con certezza. Che ricaduta avranno le paure per gli effetti collaterali sulle campagne di vaccinazione? La corretta comunicazione dei rischi è cruciale per mantenere la fiducia della popolazione, che altrimenti può cadere preda del timore e della confusione generata da notizie contraddittorie.
  • Nel Regno Unito fino al 14 aprile sono state 168 le persone che hanno ricevuto il vaccino dell’AstraZeneca e hanno sviluppato una trombosi con calo delle piastrine; 32 i decessi. Fino al 30 marzo sono state somministrate nel paese 20,2 milioni di dosi del siero dell’AstraZeneca.
  • Nel Regno Unito alcuni giovani adulti volontari tra i 18 e i 30 anni guariti dal covid-19 saranno esposti nuovamente al sars-cov-2 in uno studio dell’università di Oxford, condotto per capire come e per quanto tempo reagiscono di fronte a una reinfezione i “correlati di protezione”, cioè gli anticorpi sviluppati, le cellule T e altri componenti del sistema immunitario che hanno già affrontato la malattia.
  • In Giappone entrano in vigore altre misure di emergenza per le prefetture di Tokyo, Osaka, Hyogo e Kyoto dal 23 aprile all’11 maggio, con chiusure di centri commerciali, indicazione ai ristoranti di poter rimanere aperti fino alle 20 ma solo se non serviranno alcol. Le misure restrittive coincideranno con la cosiddetta settimana d’oro di fine aprile, quando aumentano gli spostamenti per i giorni di vacanza. Il governo potrebbe decidere di interrompere alcuni servizi di bus e treni.
  • L’autorità tedesca per i vaccini ha deciso di non limitare l’uso del vaccino della Johnson &Johnson, specificando che le precisazioni per la somministrazione in Germania arriveranno la prossima settimana. L’agenzia europea del farmaco (Ema) ha esaminato i casi di trombosi insorti dopo la somministrazione del vaccino e ha dato il via libera al farmaco, lasciando agli stati dell’Ue la facoltà di decidere come usarlo.

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