14 maggio 2021 16:34
  • In Giappone, scrive Dennis Normile su Science, solo l’1 per cento della popolazione è completamente vaccinato e l’autore si chiede se il paese sia pronto per le Olimpiadi, previste per luglio. La risposta è no, almeno secondo le 350mila persone che hanno firmato la petizione Stop Tokyo Olympics, inviata agli organizzatori per chiedere la cancellazione dell’evento sportivo. E il 14 maggio il ministro dell’economia giapponese ha annunciato che dato l’aumento dei contagi lo stato di emergenza entrerà in vigore fino al 31 maggio in tre nuove prefetture, Hokkaido, Okayama e Hiroshima, in aggiunta a quelle di Tokyo, Osaka, Kyoto e Hyogo. Intanto, ospedali e personale sanitario sono sempre più in affanno a Osaka dove ci sono almeno 17mila persone in attesa di ricevere cure a casa o in ospedale, scrive Justin McCurry sul Guardian.
  • Negli Stati Uniti le persone completamente vaccinate non dovranno più indossare la mascherina all’aperto, tranne quando richiesto dalle autorità locali, hanno annunciato i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie. Maeve Reston e Stephen Collinson della Cnn sottolineano che l’annuncio – “un’ottima notizia per Joe Biden” – ha colto di sorpresa quasi tutto il paese, generato una certa confusione e dubbi riguardo all’opportunità di togliere le mascherine proprio ora: “All’interno delle stesse istituzioni si seguono diverse linee di comportamento. La Casa Bianca ha detto ai suoi impiegati che potranno togliere la mascherina sul posto di lavoro. Ma al congresso le cose potrebbero andare diversamente. La portavoce della camera, la democratica Nancy Pelosi, ha dichiarato che le regole per il personale non saranno cambiate. Intanto, il 13 maggio i tavolini dei bar erano pieni di gente a brindare, nonostante proprio i bar siano stati indicati dagli esperti come i luoghi dove sono più alte le possibilità di contagiarsi. Comunque, l’obbligo dell’uso delle mascherine resterà in vigore fino al 13 settembre in tutti mezzi di trasporto.
  • Nel Regno Unito in una settimana sono aumentati da 520 a 1.313 i contagi dovuti alla variante B.1.617.2, sottovariante della B.1.617 originariamente scoperta in India e considerata come uno degli elementi responsabili della situazione catastrofica nel paese asiatico. Il 10 maggio l’Oms ha inserito la B.1.617.2 tra le varianti di preoccupazione (variant of concern) alle quali prestare particolare attenzione per il loro grado più alto di trasmissibilità. La microbiologa Sharon Peacock dell’università di Cambridge ha spiegato che sono in corso gli studi di confronto sulla trasmissibilità con la variante B.1.1.7, individuata per la prima volta nel Kent e che finora è la più diffusa.
  • Data la situazione, le autorità sanitarie britanniche stanno premendo per accelerare le vaccinazioni di chi ha più di 18 anni nelle zone dove i casi sono in crescita. Nell’Irlanda del Nord sono almeno 12 i casi segnalati di variante indiana; nel Galles, il governatore Mark Drakeford ha raccomandato di continuare a rispettare la norma della distanza di almeno due metri dalle persone estranee e invitato a trascorrere le ferie in Galles invece che all’estero, anche quando i divieti saranno tolti, e ha annunciato che le restrizioni attualmente in vigore saranno prorogate oltre il 17 maggio. In Scozia, l’epidemiologa Deepti Gurdasani ha avvertito che la situazione sta andando fuori controllo e che è prematuro togliere le restrizioni. Il professore di medicina Paul Hunter, docente all’università dell’East Anglia, ha dichiarato che la data del 12 giugno per la fine del lockdown potrebbe essere rivalutata se aumenteranno i casi di variante B.1.617.2 trovati in persone anziane e se aumenteranno i numeri dei ricoveri.
  • In Francia il 13 maggio sono stati riportati 19.461 nuovi contagi, pari a una crescita settimanale inferiore al 2 per cento, il dato più basso da circa un anno, afferma la Reuters. Il numero totale dei ricoveri è sceso di 598, arrivando a 23.656, il più basso dal 31 ottobre 2020.
  • Nelle Filippine il numero dei contagi giornalieri è in discesa rispetto al picco di 15.310 del 2 aprile. Nella capitale, Manila, e nelle province circostanti saranno allentate alcune misure restrittive.
  • In Malaysia è stato rilevato il 13 maggio il più alto numero di nuovi contagi degli ultimi quattro mesi: 4.855 e 27 morti. In totale il paese ha registrato 458.077 casi e 1.788 decessi.
  • In Sudafrica, un rapporto sulle morti in eccesso nel 2020 stima a 133mila i decessi dovuti al covid-19, un numero molto più alto delle cifre ufficiali che parlano di circa 55mila persone decedute per il nuovo coronavirus.
  • In Germania continua a scendere il numero dei contagi: il 14 maggio il rapporto di cento nuove infezioni ogni centomila abitanti è sceso per la prima volta dal 20 marzo. Il 13 maggio i nuovi casi sono stati 11.336, il 40 per cento in meno della settimana prima. In Germania sono stati somministrati 38,6 milioni di dosi, ciò significa che il 35,9 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose.
  • Allerta a Taiwan per 29 nuovi contagi a livello locale, individuati nel centro della capitale, Taipei, dove è stato imposto un lockdown per bar, ristoranti e altri locali pubblici. Dall’inizio della pandemia, nell’isola di 24 milioni di abitanti i casi sono stati 1.291.
  • Almeno diecimila cittadini e residenti australiani hanno presentato richiesta per il rimpatrio dall’India dopo la fine del divieto dei voli tra i due paesi. Tuttavia, i rientri stanno incontrando enormi difficoltà: la metà delle 150 persone in condizioni di fragilità che dovevano rientrare con il primo volo, e trascorrere la quarantena a Howard Springs, è rimasta a terra perché 4o sono risultate positive al covid-19 e il divieto si è esteso anche ai congiunti in partenza con loro. I posti non saranno occupati da altre persone nella lista di rimpatrio. Circa mille delle persone che devono rientrare sono di fragile salute.
  • Singapore per la prima volta dal 2020 ha annunciato nuove restrizioni dal 16 maggio fino alla metà di giugno: non potranno incontrarsi più di due persone per volta e sarà vietato cenare al ristorante. Le misure sono state introdotte in seguito a un nuovo aumento dei contagi a trasmissione locale e la scoperta di nuovi focolai.
  • Il governo di Hong Kong sta impedendo a 13mila rifugiati di accedere al vaccino, perché, come riporta Hong Kong Free Press, non ne hanno diritto in quanto non residenti. Hong Kong non è firmatario della convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, e invece di accoglierli li trasferisce a paesi terzi. Prima di mandarli via, gli concede un permesso di soggiorno di sei mesi che non prevede la possibilità di lavorare e che costringe i rifugiati a vivere in condizioni disumane e in luoghi sovraffollati che non consentono di rispettare il distanziamento.
  • Il sistema sanitario in Irlanda è stato colpito da un attacco informatico a scopo di ricatto, che ha spinto il governo a bloccarlo del tutto. Le autorità assicurano che non ci sono rischi per la salute dei pazienti e che la campagna vaccinale sta procedendo, anche se al momento sono assicurate solo le cure urgenti.
  • Con l’allentamento delle restrizioni antipandemia in alcuni paesi, la piattaforma online di affitto di case per turismo Airbnb nel primo trimestre del 2021 ha registrato un aumento del 52 per cento delle prenotazioni rispetto a un anno fa, per un valore complessivo di 10,3 miliardi di dollari. Le mete più popolari si trovano fuori dai centri urbani e in zone rurali, scrive Mark Sweney sul Guardian, e le scelgono soprattutto famiglie o piccoli gruppi (più raramente persone sole). Almeno un quarto delle nuove prenotazioni, il 14 per cento in più rispetto al 2019, riguarda permanenze di oltre 28 giorni; in particolare, in Francia e nel Regno Unito sono cresciute drasticamente le prenotazioni per i viaggi interni.
  • La pandemia di covid è stata un disastro che poteva essere prevenuto e che non avrebbe causato milioni di morti se il mondo avesse reagito più rapidamente: lo afferma lo studio indipendente voluto nel maggio 2020 dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per valutare la risposta alla crisi sanitaria. Il rapporto del panel, presieduto dall’ex prima ministra neozelandese Helen Clark e da Ellen Johnson Sirleaf, ex presidente della Liberia, ha trovato “anelli deboli in ogni punto della catena”. La preparazione dei governi all’emergenza si è dimostrata incoerente e sottofinanziata, il sistema di allerta è stato troppo lento e troppo accomodante, mentre l’Oms era sottodimensionata. Una delle conseguenze principali è che la pandemia ha esacerbato le disuguaglianze. “La leadership politica globale è stata assente”, afferma il rapporto. Clark ha descritto il febbraio del 2020 come “un mese di opportunità perse per scongiurare una pandemia, con tanti paesi che hanno scelto di aspettare e vedere. In alcuni si è passati all’azione solo quando i letti di terapia intensiva dell’ospedale hanno cominciato a riempirsi”, ha detto. “A quel punto era troppo tardi per evitare l’impatto della pandemia”. C’è stata un corsa ad accaparrarsi dispositivi di protezione e terapie. A livello globale, gli operatori sanitari sono stati portati al limite e i tassi di infezione, malattia e morte sono aumentati vertiginosamente e continuano a crescere. “Un focolaio di un nuovo agente patogeno sars cov-2 è diventato una pandemia catastrofica che ha ucciso più di 3,25 milioni di persone e continua a minacciare vite e mezzi di sussistenza in tutto il mondo. È il risultato di una miriade di fallimenti, lacune e ritardi nella preparazione e nella risposta. E in parte è dovuto al mancato apprendimento dalle esperienze del passato “. Il gruppo chiede ai governi di supervisionare i preparativi per affrontare altre eventuali pandemie, assicurando che siano disponibili i finanziamenti e gli strumenti di cui il mondo ha bisogno. Chiedono di sbloccare le procedure che impediscono all’Oms di lanciare rapidamente le allerte e di aumentare i finanziamenti all’agenzia sanitaria dell’Onu. “I paesi ricchi con un numero sufficiente di vaccini ordinati per i propri bisogni devono impegnarsi a fornire almeno un miliardo di dosi entro il 1 settembre al Covax, e più di due miliardi di dosi entro la metà del 2022. I paesi del G7 devono fornire il 60 per cento dei 19 miliardi di dollari necessari per vaccini, terapie, test e rafforzamento dei sistemi sanitari, mentre il resto deve provenire dal G20 e da altre nazioni ad alto reddito”. Inoltre, si legge nel rapporto, “l’Oms e l’Organizzazione mondiale del commercio devono riunire i paesi produttori di vaccini e i produttori per aumentare la produzione in tutto il mondo – in caso contrario, dovrebbe esserci la sospensione dei brevetti richiesta dai paesi a reddito medio e sostenuta dagli Stati Uniti”.
  • La pandemia ha avuto un impatto sulla salute mentale di milioni di persone. Ma gli adolescenti sono stati colpiti in modo particolarmente duro, scrive Emily Esfahani Smith sul New York Times. Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti a gennaio dal C.S. Mott Children’s Hospital dell’università del Michigan, il 46 per cento dei genitori afferma che la salute mentale dei figli adolescenti è peggiorata durante la pandemia. Ancora più allarmante, un rapporto dei Centri per il controllo e la prevenzione della malattie ha rilevato che la percentuale di ragazzi tra i 12 e i 17 anni che si rivolgono ai pronto soccorso per motivi di salute mentale è aumentata del 31 per cento per la maggior parte del 2020 rispetto al 2019. “E questo si aggiunge a una crisi di salute mentale già esistente tra i giovani”, osserva l’autrice.
  • La maggior parte dei bambini contagiati dal sars-cov-2 potrebbe non mostrare sintomi tipici come febbre, tosse o mancanza di respiro, e avere un decorso della malattia più lieve rispetto agli adulti, secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, che ha esaminato i dati su 12.306 bambini con covid-19 confermato in laboratorio negli Stati Uniti. Il rischio di ospedalizzazione è simile tra maschi e femmine, ma più alto nei bambini neri non ispanici e ispanici rispetto ai bambini bianchi non ispanici. Il rischio di richiedere cure critiche e ventilazione meccanica è risultato simile in tutti i gruppi.
  • In Nepal le autorità hanno lanciato un appello a chi scala il monte Everest di non lasciare in vetta le bombole di ossigeno vuote ma di riportarle indietro per poterle riempire e usare nei reparti covid. Le arrampicate sono state riaperte ad aprile e sono stati rilasciati 700 permessi. Kul Bahadur Gurung, funzionario dell’associazione montana nepalese (Nma), ha dichiarato che i portatori stimano di aver trasportato finora 3.500 bombole. Negli ospedali servono almeno 25mila bombole per l’ossigeno. In Nepal il 9 maggio sono stati contati 8.777 nuovi casi, trenta volte di più del picco raggiunto il 9 aprile. I casi totali dall’inizio della pandemia, riportati dal governo, sono 394.667 e i decessi 3.720.
  • Dalla comunità subartica di Yellowknife, in Canada, alla città subtropicale di Brisbane, in Australia, gli scienziati in più di 50 nazioni stanno monitorando la diffusione del sars-cov-2 nelle acque reflue. Il numero di programmi di sorveglianza delle acque reflue per il covid-19 è passato nell’ultimo anno da una decina di progetti di ricerca a più di 200, in seguito alla scoperta che intere particelle virali e frammenti virali vengono versati nelle feci.
  • Un terzo richiamo del vaccino di Moderna sembra essere efficace contro le varianti preoccupanti, quelle emerse in Sudafrica, B.1.351, e Brasile, P.1. Il richiamo ad hoc per la variante B.1.351 offre una protezione ancora maggiore contro questa variante. Si tratta dei risulti preliminari delle prime fasi degli studi clinici.
  • Uno studio condotto in Qatar ha dimostrato che il vaccino di Pfizer-Biontech è altamente efficace nell’evitare infezioni sintomatiche dovute alla variante B.1.351.
  • Solidarity, lo studio clinico internazionale promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, testerà tre nuovi farmaci sui pazienti ospedalizzati.
  • Il vaccino Johnson & Johnson negli Stati Uniti è percepito come vaccino di “serie B”. Per ricostruire la sua reputazione presso i cittadini, bisogna riconoscere i “difetti” del vaccino, non negarli, e dare ascolto alle preoccupazioni delle persone.
  • La Germania somministrerà AstraZeneca a tutti gli adulti e non più solo agli over 60. Il Regno Unito, invece, offrirà un vaccino alternativo agli under 40 e non più solo agli under 30. Queste decisioni rispecchiano le diverse situazioni epidemiologiche dei due paesi.

Si ringrazia Scienza in rete.

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