15 giugno 2017 11:11

Naturalmente si parte da Elisabetta. Da 65 anni la monarchia britannica è incarnata da una donna. Ma in realtà è tutta la vita politica del Regno Unito che oggi è in mano a donne eccezionali.

Si prosegue con Theresa May, primo ministro conservatore dalla pettinatura impeccabile, immune anche al fallimento alle legislative di giovedì scorso, alla violenta contestazione che sta subendo all’interno del suo partito e alle trattative contro di lei e alle sue spalle avviate da laburisti e conservatori alla ricerca di un compromesso con l’Unione europea.

May, sessant’anni, è seduta su un seggiolino eiettabile. Ancora alle prese con il negoziato con il Dup, il partito unionista dell’Irlanda del Nord di cui avrebbe bisogno per ottenere una maggioranza parlamentare, questa figlia di un pastore, favorevole al matrimonio gay ed ex ministro dell’interno di David Cameron, resta impassibile e sorridente nella tempesta, come se percorresse un sentiero di mattoni d’oro tra applausi entusiasti. A prescindere dalle valutazioni sul suo operato politico, questa donna ha dimostrato di avere fegato.

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E che dire di Nicola Sturgeon? A 46 anni, Sturgeon è la leader del partito nazionalista scozzese, quello degli indipendentisti, e prima ministra della Scozia dal 2014. È sotto la sua direzione che il partito ha conquistato 56 circoscrizioni su 59 nel 2015, ed è sempre lei ad averne perse 20 giovedì scorso dopo aver spaventato l’elettorato brandendo, contro Theresa May e la sua Brexit dura, la minaccia di un nuovo referendum sull’indipendenza. In ogni caso questa brillante giurista, figlia di un operaio, continua a incarnare la Scozia con il 62 per cento dei voti contrari alla Brexit nel 2016 e un costante equilibrio tra il Regno Unito e la tentazione indipendentista.

Unioni indispensabili
Poi ci sono un’altra scozzese e un’irlandese. La scozzese è Ruth Davidson, 39 anni, ex giornalista della Bbc e capofila dei conservatori scozzesi. Viso rotondo, capelli corti e paladina di un compromesso con l’Unione europea, Davidson è tanto sorridente e gioviale quanto legata all’unità del paese e alla sua compagna irlandese, con la quale vorrebbe diventare madre. Da quando ha fatto guadagnare 12 seggi al Partito conservatore, giovedì scorso, molti vorrebbero che Davidson guidasse i conservatori britannici.

Infine c’è la donna da cui tutto dipende oggi. Arlene Foster, 46 anni, capofila degli unionisti dell’Irlanda del Nord: protestante rigorosa, è contraria all’aborto, al matrimonio gay e alla chiusura delle frontiere con l’Irlanda, conseguenza inevitabile di una completa rottura con l’Unione europea. Senza Foster Theresa May non avrà alcuna maggioranza, ma insieme a lei non sarà facile lavorare.

Il Regno Unito è il regno delle donne: dopo Elisabetta I, Vittoria e Maggie Thatcher, la tradizione continua.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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