23 novembre 2017 11:39

Voluta da molti e non solo dalla Germania, esiste una soluzione alla crisi politica tedesca. Aritmeticamente solida, questa soluzione comporterebbe la riproposizione della coalizione uscente tra democratici-cristiani e socialdemocratici.

In questo modo destra e sinistra ritroverebbero una robusta maggioranza parlamentare, tirando fuori la Germania dall’attuale impasse. Francia in testa, i partner europei ritroverebbero un governo e una cancelliera pronti a prendere le decisioni necessarie per la rifondazione dell’Unione.

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Questa nuova grande coalizione è invocata a gran voce da buona parte dei mezzi d’informazione e Angela Merkel non fa mistero di volerla ricreare. Il capo dello stato, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, vorrebbe lavorare su questo progetto in nome degli interessi del paese, mentre i socialdemocratici subiscono una grande pressione che divide i loro leader e i loro ranghi.

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Da una parte tutto li spinge a confermare il loro rifiuto di tornare a essere alleati di minoranza della destra. Obbligati a rispettare il contratto di coalizione con la cancelliera, sono stato eclissati da Merkel, a cui è andato il merito delle misure sociali adottate dalla coalizione su richiesta della sinistra. La cancelliera ha somministrato un’anestesia generale a una sinistra che aveva già perso molti elettori e l’appoggio dei sindacati dopo aver accettato, dieci anni fa, le riforme del mercato del lavoro di ispirazione liberale.

Per il capofila dei socialdemocratici Martin Schultz bisognava opporre un “no” secco a Merkel. L’ex presidente del parlamento europeo è infatti convinto che il suo partito abbia un gran bisogno di una cura di opposizione.

È un punto di vista largamente condiviso a sinistra, ma dopo il fallimento dei negoziati tra la destra, i verdi e i liberali e con una Germania senza maggioranza, la situazione potrebbe cambiare presto, perché non esiste altra possibilità se non quella di una coalizione tra Cdu e Spd.

Anche se per la sinistra sarebbe effettivamente rischioso tornare a essere un partner di minoranza per la destra, uno dei più grandi partiti della Germania non può ignorare l’interesse nazionale in nome della difesa dei suoi interessi. Sarebbe una dimostrazione di debolezza e irresponsabilità, e significherebbe correre un rischio altrettanto grande. È per questo che la leadership socialdemocratica si è spaccata e che ora Martin Schultz sembra esitare. Ancora niente è deciso, ma se i socialdemocratici decideranno di aprire un negoziato con una Merkel in difficoltà sarebbero chiaramente in posizione di forza.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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