13 marzo 2017 12:47

Come si affronta l’organizzazione di un matrimonio che noi vorremmo semplice e intimo, mentre la nostra bimba di cinque anni ci immagina vestiti da fiaba, in un corteo di principi e principesse?–Barbara

Un matrimonio può essere molte cose: un impegno a vita, un accordo economico, una soluzione di convenienza, un grande ricevimento, un sogno irrealistico, una promessa romantica, un pezzo di carta, una passione finché morte non vi separi, un’infatuazione che dura qualche anno, una serata ubriaca a Las Vegas, il giorno più bello della vita, un raggiro, una comunione di anime, una comunione di beni, un’unione civile, una tomba del sesso, un amore vero. Nel vostro caso, cioè quello di una coppia con una figlia, il matrimonio è prima di tutto una festa per celebrare un progetto che esiste già, perché non riesco a pensare a un impegno più vincolante della scelta di avere un bambino insieme. Questa festa appartiene anche alla vostra romantica cinquenne e quindi è giusto che sia anche come la vuole lei.

Tranquilli: non c’è bisogno di invitare trecento persone e affittare un castello, ma so che la faresti felice se per esempio indossassi un bel vestito con la gonna larga scelto insieme a lei, o se la musica per l’uscita degli sposi fosse quella della Bella e la Bestia, o se il tuo compagno arrivasse in groppa a un cavallo bianco. Va bene, mi fermo, ma la realtà è che basta poco a stimolare l’immaginazione di una bambina: lasciatevi contagiare dalla sua magia e ricordatevi che le state regalando un giorno che ricorderà per il resto della vita.

Questa rubrica è stata pubblicata il 10 marzo 2017 a pagina 12 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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