16 giugno 2017 13:27

Mia cugina fa molta fatica a tenere tranquilli i figli quando siamo a cena da loro. Ci vuole davvero tanto a insegnargli a stare seduti?–Giuseppe

Io ho figli già grandicelli, eppure durante la cena mi sento ancora come un domatore di tigri. Ma è comprensibile: in quell’oretta di pasto in famiglia un bambino è sottoposto a un’incredibile raffica di insegnamenti da usare in tutti gli altri ambiti della vita.

A cominciare dall’orario: arrivare a tavola quando la cena è pronta gli insegna la puntualità. Restare seduto composto senza alzarsi, saltare, salire sulla sedia o litigare con i fratelli gli insegna il controllo di sé. Non usare le mani è una lezione d’igiene e imparare a dire sì grazie, no grazie e per favore è una lezione di buone maniere. Mangiare tutto quello che ha nel piatto gli insegna a regolarsi con le porzioni e a non sprecare risorse preziose.

Abituarsi ad assaggiare nuove pietanze poi è cruciale: gli insegna a essere aperto alle novità, a smascherare i pregiudizi, ad adattarsi a tutte le situazioni che la vita – o la cena – gli mette davanti. Chiedere il permesso di alzarsi da tavola rafforza l’autorità dei genitori e portare il proprio piatto nel lavandino ricorda al bambino che, se ognuno fa la sua parte, contribuisce al buon funzionamento della famiglia e della società. E poi per fortuna arriva anche il dolce, a insegnare che chi aspetta e si comporta bene alla fine viene sempre premiato.

Questa rubrica è stata pubblicata il 16 giugno 2017 a pagina 12 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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